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Sicurezza Arno: prosegue l’impegno della Regione Toscana

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Cassa di espansione a Figline Pizziconi


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Dal sistema di laminazione di Figline all’innalzamento della diga di Levane, fino alle casse di espansione

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La riduzione del rischio alluvioni a Firenze passa da alcuni interventi a monte della città. Interventi previsti sia nel Piano di Gestione Rischio Alluvioni che negli strumenti di programmazione nazionali e regionali.

Alcuni sono in corso di realizzazione, altri in fase di progettazione. I lavori già in corso solo per tutelare l’Arno hanno un valore di oltre 100 mln di euro e sono stati riavviati dal 2012, quando la Regione ha ripreso la competenza sulle misure per l’accelerazione della realizzazione degli interventi strategici, e stanno procedendo per stralci funzionali, come previsto dal Codice dei Contratti, cioè lotti funzionanti anche prima del completamento dell’intero intervento.

Interventi per l’Arno. Il più rilevante riguarda il sistema di laminazione di Figline, primo ‘scudo’ a tutela del centro urbano di Firenze; secondo per importanza l’innalzamento della diga di Levane. Infine verrà realizzato un sistema di casse di espansione e di “infrastrutture verdi” lungo il fiume Sieve.

Il sistema di laminazione di Figline, con la Regione soggetto attuatore, comprende le casse di espansione di Leccio, Prulli, Pizziconi e Restone, situate nei Comuni di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno.

La volumetria complessiva e la loro capacità di regolazione attraverso paratoie mobili, permetterà di gestire la laminazione di circa 25 – 30 mln di mc di acqua, riducendo il rischio idraulico della città di Firenze e dei Comuni limitrofi. Nel caso di un evento tipo quello del 1966, il sistema di laminazione di Figline permetterebbe sostanzialmente un abbattimento della portata di acqua in arrivo nel centro storico di Firenze di circa il 10%, minimizzando il rischio idraulico residuo.

I lavori della Cassa Pizziconi saranno ultimati entro luglio 2022, quelli delle casse di Prulli e Leccio entro il 2025, mentre quelli della cassa di Restone entro il 2023. Regione ed Enel hanno inoltre stanziato risorse per la progettazione dell’innalzamento della diga di Levane, l’opera però non ha ancora ricevuto le attese risorse statali.

La diga di Levane è situata nei Comuni di Laterina e Pergine Valdarno, il suo rialzo e quello degli argini a protezione della pianura di Laterina permetterà di invasare ulteriori 9 mln di mc di acqua rispetto agli attuali, aumentando quindi notevolmente la sicurezza dell’Arno.

Sempre in caso di un evento simile a quello del 1966, si stima che l’azione combinata del sistema di laminazione e dell’innalzamento della diga ridurrebbe la portata in arrivo al centro storico di Firenze di circa il 15%. Anche in tal caso il soggetto attuatore è la Regione, con un costo stimato di circa 25 mln di euro.

Infine, il sistema delle casse di espansione e le “infrastrutture verdi” lungo il corso mediano e finale della Sieve, Comuni di Borgo San Lorenzo, Vicchio, Rufina: oltre a ‘mitigare’ gli effetti di eventuali piene nella Val di Sieve, contribuirà a controllare gli afflussi in Arno.

Soggetto attuatore è ancora la Regione e l’intervento è in corso di progettazione; per le fasi successive alla progettazione preliminare, fatta in accordo con il Ministero dell’ambiente, ci sono a disposizione le risorse del Fondo progettazione, il costo stimato ammonta a 63 mln di euro.

Leggi e finanziamenti. Negli ultimi anni le attività di difesa del suolo realizzate dalla Regione hanno subito una forte accelerazione, per cercare di ridurre il rischio idraulico e idrogeologico in un’epoca in cui i cambiamenti climatici sono evidenti e tangibili.

Sono state introdotte nella normativa regionale misure per una corretta pianificazione del territorio, lr 41/2018 e lr 65/2014, snelliti i soggetti preposti all’attuazione degli interventi per la gestione del rischio alluvioni, lr 80/2015 e lr 79/2012, ed adottata una programmazione costante ed annuale degli interventi a partire dal 2014.

Da allora sono stati attivati 182 interventi e 125 progetti, per un valore di oltre 128 mln finanziati con risorse regionali. A questi si aggiungono 225 mln di risorse nazionali e regionali, confluite grazie agli accordi per la mitigazione del rischio idraulico sottoscritti da Regione e Ministero dell’ambiente nel 2010 e 2015, a cui vanno aggiunti, per il tramite anche delle Autorità di bacino Distrettuali, circa 5,5 mln di euro di risorse statali per la manutenzione dei corsi d’acqua.

Inoltre, con il piano Stralcio 2019 sono stati destinati alla Toscana circa 28,3 mln di euro e con il Piano Nazionale 2020, che a breve verrà siglato con il Ministero, ulteriori 20,4 mln di euro.

Da ricordare, infine, le risorse per la manutenzione dei corsi d’acqua che provengono dal contenuto di bonifica, alle quali si sommano circa 7 mln di euro l’anno stanziati dalla Regione, per un importo complessivo di circa 95 mln di euro.