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Si è chiuso a Eboli (SA) il ‘Sono Terra Festival 2024’

'Sono Terra Festival 2024'


Due giorni di incontri, premi, tavole rotonde e performance artistiche per raccontare l’agricoltura attraverso molteplici linguaggi

Riceviamo e pubblichiamo.

Oltre duecento partecipanti in due giorni, quattro temi di narrazione, una tavola rotonda, cinque premiati, due momenti di approfondimento sull’attualità, una performance artistica, due percorsi di degustazione.

Sono i numeri dell’edizione 2024 del ‘Sono Terra Festival’, ospitato nell’antica Badia normanna di San Pietro Alli Marmi di Eboli (SA) venerdì 11 e sabato 12 ottobre.

L’evento, ideato dalla Organizzazione di Produttori della Piana del Sele ‘Solco Maggiore’, è nato dall’esigenza di promuovere l’agricoltura attraverso molteplici registri.

Filomena Vocca, responsabile delle attività di marketing della Organizzazione e promotrice del Festival, nel suo intervento introduttivo, ha evidenziato:

Nel pianificare le attività di comunicazione della OP non usiamo più promuovere un prodotto senza parlare del territorio, senza interrogarci sulle origini, la storia e le tradizioni, senza interrogarci sul sistema sociale che si è generato intorno a quell’areale produttivo.

Tutto questo abbiamo provato a declinarlo nella narrazione del Festival.

Sono quattro i temi scelti per questa edizione: fare, abitare, ricercare, coltivare.

L’evento è stato aperto venerdì pomeriggio dalla VI edizione del Premio Solco Maggiore.

Questi i premiati:

Categoria ‘Fare’. Premio Solco Maggiore 2024 Prospettive a Cesare Ferrero, Presidente di SogeMi Foody Mercato Ortofrutticolo Milano, per aver avuto, all’interno della filiera agricola, una visione non facile né ordinaria. Ha ritirato il premio Ermanno Tritto, responsabile relazioni esterne SogeMi.

Categoria ‘Abitare’. Premio Solco Maggiore 2024 La giusta economia a Selene Biffi, imprenditrice sociale, fondatrice di She Works for Peace, per l’intenso lavoro che continua a svolgere e la passione da cui è animata.

La Biffi, al termine della premiazione, ha raccontato:

È davvero emozionante ricevere questo riconoscimento soprattutto per le mille difficoltà quotidiane con cui portiamo avanti il nostro lavoro.

She Works For Peace è un’organizzazione no profit che, nonostante le difficoltà del momento, continua ad aiutare le donne afgane e le loro famiglie attraverso attività di micro imprenditoria.

Per noi è fondamentale raccontare la nostra storia così da tenere un faro sempre acceso sull’Afghanistan e le sue donne.

Categoria ‘Ricercare’. Premio Solco Maggiore 2024 L’opera e l’arte allo chef Alfonso Iaccarino, del Ristorante Don Alfonso 1980, per aver individuato nella bellezza e nella cura del dettaglio l’ingrediente imprescindibile di ogni ricetta, combinando le giuste sfumature di colori profumi e sapori, per aver tradotto in ogni piccolo gesto l’amore per la propria terra.

Categoria ‘Coltivare – Idee e sapori’. Premio Solco Maggiore La conservazione del gusto a Francesco Vastola dell’azienda di conservazione MAIDA, perché caparbietà, impegno e dedizione animano il suo spirito d’iniziativa e di impresa.

Categoria ‘Coltivare – Paesaggi’. Premio Solco Maggiore 2024 La cura e il sapore a Raffele Scarano, produttore di Solco Maggiore, per lo spirito libero e quel modo di fare agricoltura sulla scia di un retaggio antico, esperienziale, condiviso, generoso.

Durante la premiazione, il Sindaco di Eboli, Mario Conte, ha sottolineato come il ‘Sono Terra Festival’ rappresenti un momento importante di connessione tra terra e cultura, elementi fondanti della città.

Di particolare pregio, per il suo significato, il premio consegnato. Un bracciale d’oro realizzato per l’occasione dal maestro orafo Rosmundo Giarletta raffigurante una melagrana, simbolo dell’abbondanza, circondata da un solco, simbolo della laboriosità dell’uomo che coltiva la terra.

L’apertura e gli intermezzi musicali della VI edizione del Premio Solco Maggiore sono stati affidati a Barbara Guida, cetra e chitarra, e ad Annalisa Tarallo, flauto.

Il Festival è ripreso sabato mattina con la tavola rotonda ‘Lo Stato dell’arte del progetto Bio.Arch. – Biodiversità e Archeologia’, finanziato dalla OP Solco Maggiore, in collaborazione con l’Università di Bologna e il CREA.

A raccontare i risultati degli scavi, ad una attenta platea composta da oltre cento studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori di Eboli, sono stati la coordinatrice del progetto Maria Carlotta Vocca, il professore Maurizio Cattani dell’Alma Mater Studiorum, il suo team di ricerca e Milena Petriccione del CREA.

La coordinatrice Vocca ha raccontato:

Il progetto nasce con la volontà di fare ricerca e di elevare i prodotti ortofrutticoli a bene culturale e storico.

Bio.Arch ha riunito un team di professionisti eterogeneo, con lo scopo di ricostruire la storia alimentare dei contesti selezionati e di comparare il dato paleobotanico con gli areali contemporanei.

Due momenti di conversazione molto intensi hanno impreziosito il sabato pomeriggio del ‘Sono Terra Festival 2024’.

L’imprenditrice sociale Selene Biffi, fondatrice di She Works for Peace, organizzazione senza scopo di lucro che aiuta le donne in Afghanistan a ricostruire le loro famiglie e le comunità attraverso opportunità di lavoro, istruzione e partecipazione, ha raccontato la sua storia e i progetti messi in campo in questi anni: esempi sono la realizzazione di un pastificio, di una libreria degli attrezzi e delle ‘Green Rooms’, un progetto che prevede impianti di idroponica domestica.

Un sistema di coltivazione in grado di risparmiare fino al 90% d’acqua e che risponde al duplice bisogno di sicurezza alimentare per le famiglie e di impiego per le donne afgane.

Di Economia vegetale, ha parlato l’economista, editorialista dell’Avvenire, Luigino Bruni, esponente del progetto ‘The economy of Francesco’ voluto da Papa Francesco.

Partendo dalla domanda: Cosa poteva essere il capitalismo se avesse imparato dalle piante?”, il professore della LUMSA ha accompagnato il pubblico presente in un teorico percorso di passaggio da un’economia animale a un paradigma vegetale.

Nel suo intervento Bruni ha raccontato:

Le piante hanno una caratteristica unica, a differenza di tutti gli altri esseri viventi hanno radici, sono ancorate al suolo e questo ha permesso loro di sviluppare straordinarie forme di adattamento, flessibilità e solidità.

La loro architettura è cooperativa, distribuita e capace di resistere alle minacce.

I percorsi di degustazione sono stati affidati allo chef cilentano Geppino Croce, insignito del Premio Solco Maggiore nel 2023, e preparati con i prodotti ortofrutticoli della OP Solco Maggiore. Lo speciale menu proposto ha avuto un protagonista indiscusso: il Cavolfiore della Piana del Sele IGP, che proprio quest’anno, grazie al costante e intenso lavoro, durato quattro anni, del responsabile generale della OP Solco Maggiore Antonio Vocca e del suo staff, ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dall’Unione Europea.

Il ‘Sono Terra Festival’ si è concluso con la suggestiva performance ‘Il frutto de Kore’ di Gilda Deianara Ciao, accompagnata dal chitarrista Gianfranco Villano. Uno spettacolo tra canti e mito, tra umano e divino, dedicato alle suggestioni che animano il territorio della Piana del Sele.

L’appuntamento è rinnovato al 2025.

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