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Settore Musei Civici Bologna: sedi e mostre aperte 15 agosto 2023

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Sekhmet, la potente. Una leonessa in città Veduta di allestimento, Museo Civico Archeologico, Bologna, 2021 Foto Alessandro Galli | Courtesy Settore Musei Civici Bologna
Sekhmet, la potente. Una leonessa in città Veduta di allestimento, Museo Civico Archeologico, Bologna, 2021 Foto Alessandro Galli | Courtesy Settore Musei Civici Bologna


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Una giornata dedicata all’arte

Riceviamo e pubblichiamo.

Con l’avvicinarsi di ferragosto, vi ricordiamo le sedi del Settore Musei Civici Bologna che martedì 15 agosto 2023 saranno regolarmente aperte per consentire la visita in occasione della giornata festiva.
Museo Civico Archeologico, via dell’Archiginnasio 2, ore 10:00 – 19:00
Museo Civico Medievale, via Manzoni 4, ore 10:00 – 19:00
Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio, piazza Maggiore 6, ore 10:00 – 18:30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, strada Maggiore 44, ore 10:00 – 18:30
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, via Don Minzoni 14, ore 10:00 – 19:00
Museo Morandi, via Don Minzoni 14, ore 10:00 – 19:00
Museo internazionale e biblioteca della musica, strada Maggiore 34, ore 10:00 – 19:00

Per maggiori informazioni si invita a consultare il sito www.museibologna.it.

Vi segnaliamo, inoltre, la variegata proposta di mostre temporanee che, oltre alle collezioni permanenti, potranno essere visitate dai cittadini e dai turisti che sceglieranno di trascorrere in città una giornata dedicata all’arte:

Museo Civico Archeologico | via dell’Archiginnasio 2
‘Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città’
A cura di Daniela Picchi
Periodo di apertura: fino al 31 dicembre 2023
Orari di apertura: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10:00 – 19:00; chiuso martedì non festivi
Ingresso con biglietto museo: intero €6,00 | ridotto €4,00 | ridotto speciale €2, giovani 19 – 25 anni | gratuito possessori Card Cultura
Telefono: 051-2757211
Sito web: www.museibologna.it/archeologico

Fino al 31 dicembre 2023 un’ospite di eccezionale rilievo ha trovato dimora presso il monumentale atrio di Palazzo Galvani grazie alla generosa collaborazione del Museo Egizio di Torino ha concesso in prestito uno dei suoi capolavori più rappresentativi: una statua colossale di Sekhmet, materializzazione terrestre della temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna, di cui il museo torinese conserva una delle più grandi collezioni al di fuori dell’Egitto, composta da 21 esemplari.

Divinità dalla natura ambivalente, al contempo di potenza devastatrice e dispensatrice di prosperità, Sekhmet, ovvero ‘la Potente’, venne raffigurata in varie centinaia di statue per volere di Amenhotep III, uno dei faraoni più noti della XVIII dinastia, 1388 – 1351 a.C., allo scopo di adornare il recinto del suo ‘Tempio dei Milioni di Anni’ a Tebe Ovest.

Alcuni studiosi ipotizzano che il gigantesco gruppo scultoreo fosse composto da due gruppi di 365 statue, una in posizione stante e una assisa per ogni giorno dell’anno, così da creare una vera e propria ‘litania di pietra’, con la quale il faraone voleva pacificare Sekhmet tramite un rituale quotidiano.

La regolarità dei riti in suo onore servivano infatti a placarne l’ira distruttrice che la caratterizzava quale signora del caos, della guerra e delle epidemie, trasformandola in una divinità benevola e protettrice degli uomini.

Nella collezione egizia del Museo Civico Archeologico di Bologna è presente il busto di una di queste sculture che – grazie al confronto con la Sekhmet seduta in trono proveniente dal Museo Egizio di Torino – potrà così riacquistare, almeno idealmente, la propria integrità creando una proficua occasione di confronto e ricerca scientifica.
La curatela scientifica è di Daniela Picchi.