Titolo: Serial Kinder
Autore: William Silvestri
Editore: Watson
Collana: Ombre
Chi conosce William Silvestri sa benissimo che si tratta di un intellettuale coltissimo, esperto di lingue come il sanscrito o l’accadico, profondo conoscitore di mitologia, simbologia, ma anche di esoterismo; una sorta di Robert Langdon in carne ed ossa, per chi ha letto qualcosa di Dan Brown, dal “Codice da Vinci” a “Inferno”.
Che la dose di azione nella sua vita derivi soprattutto dal riuscire a star dietro a tre splendidi marmocchi, poco importa.
Per cui, quando ci siamo finalmente ritrovati tra le mani “Serial Kinder” lo abbiamo aperto con somma curiosità, anche per aver letto un suo precedente lavoro inedito che avrebbe meritato sicuramente miglior fortuna. Ma si sa, in Italia si legge poco e male; a far fortuna sono stupidari e raccolte di barzellette, autori di plastica, usa e getta, costruiti a tavolino con impeccabili operazioni di marketing, a volte narratori di un folklore così semplificato da far venire il latte alle ginocchia e da consentire il lancio di un libro ogni tre mesi.
E chi conosce William Silvestri sa anche che si tratta di uno di quegli intellettuali capaci di affascinare quando parla e scrive, in modo semplice, diretto, senza frasi “ardite” o paroloni che ti facciano venire il sospetto di essere vittima di una“supercazzola” di mascettiana memoria. Dote rara, anche questa.
A far crescere l’attesa per poterlo leggere è anche il sito dedicato al libro, ulteriore conferma che ci troveremo di fronte allo stile al quale l’autore ha abituato.
Cominciamo la lettura e già dalle prime pagine le premesse sono mantenute, la scrittura è agile, l’intreccio ha un ritmo incalzante ma frizzante allo stesso tempo, ingredienti che conducono a leggerlo d’un fiato, a staccarsene a malincuore quando l’orologio segna già le ore piccole, all’attesa di averlo tra le mani per finirlo.
La trama ce la lasciamo raccontare dallo stesso sito:
Nella sala da ballo del Circolo, ritrovo per diversamente giovani, viene rinvenuto il corpo dilaniato di una ventiquattrenne brasiliana. I proprietari, ehm, voglio dire i soci fondatori del club accorrono chiamati dalla donna delle pulizie e ben presto vengono raggiunti dal commissario Duraccio, che potrei definire uno stronzo se questa non fosse una parolaccia. I tre anziani – il Cavaliere, Don Gennaro e Peppe ‘o Mericano – non sono in grado di spiegare l’assenza del quarto socio, l’Avvocato Migliaccio. Il quale tuttavia ha un solido alibi che di fatto lo estromette dalla lista degli indagati.
Sotto la lente del commissario ci finisce perciò Francesco, lo sfaticato figlio di Peppe che il giorno prima del delitto è stato visto litigare con la ragazza. I vecchi allora, decisi a scagionare Francesco e anche per ottenere la riapertura del Circolo, stringono un patto di ferro (ma dovrei dire di titanio, viste le rispettive protesi) che li porterà a mettere in piedi (e bastoni) una squadra investigativa a dir poco particolare…
I personaggi di “Serial Kinder” sono ben delineati, vivi, al punto da uscire letteralmente dalle pagine, da portarti ad immaginarli e vederli in carne ed ossa, sentirne il respiro. Gag e colpi di scena si susseguono, quando sembra di essere sulle tracce del colpevole ci si accorge che invece si è finiti in un vicolo cieco e che non resta che elaborare un’altra teoria seguendo i quattro irresistibili “diversamente giovani”; fino alla sorpresa finale, che ovviamente non riveliamo.
Anche se la narrazione è sciolta, ironica, a tratti esilarante la raffinatezza dell’autore si coglie, dunque, tutta; per la costruzione, per la psicologizzazione dei protagonisti, per la fitta trama di citazioni, a proposito delle quali Silvestri si inventa un’altra chicca: inserendo il soprannome di uno dei personaggi è possibile ritrovarle tutte nella sezione dedicata dello stesso sito che presenta “Serial Kinder”.
Ma è soprattutto per l’originalità dell’opera che se ne apprezza lo spessore; si tratta a tutti gli effetti di un giallo – thriller caratterizzato da un taglio ironico e divertente come non ne ricordiamo altri, anche per la capacità di creare un universo popolato di antieroi e di presunti eroi che nei loro slanci finiscono per apparire come caricature.
Un universo, proprio per questo, infinitamente vicino al mondo reale.
Autore Pietro Riccio
Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.