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Sergio Brancato e Pino Miraglia a ‘Il sabato della Fotografia’

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Terra Nera - Identità e territorio vesuviano - Api - ph Pino Miraglia
Terra Nera - Identità e territorio vesuviano - Api - ph Pino Miraglia


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Appuntamento il 30 dicembre a Napoli in Sala Assoli

Riceviamo e pubblichiamo.

In Sala Assoli, a Napoli, sabato 30 dicembre, ore 11:30, nuovo appuntamento de ‘Il sabato della Fotografia’, rassegna sul linguaggio fotografico curata da Pino Miraglia, che presenterà, insieme al sociologo Sergio Brancato, il libro ‘Terra Nera – Identità e territorio vesuviano’, Edizioni Artem, un excursus tra gli abitanti dei comuni vesuviani e un affondo visivo sui manufatti da loro prodotti.

Il libro fotografico di Pino Miraglia contiene oltre agli scatti di quest’ultimo, i testi di Francesco Cito, Pietro Gargano, Sergio Brancato. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Per info:  +39 345 2204383 e + 39 345 4679142, anche WhatsApp, feriali 10:00 – 13:00 e 16:00 – 19:00, info@casadelcontemporaneo.it – www.salaassoli.it.

I volti, la laboriosità, l’umanità del popolo vesuviano; ma anche l’intelletto e la maestria nella produzione di beni materiali e immateriali: di questo tratta il libro fotografico di Pino Miraglia ‘Terra nera – Identità e territorio vesuviano’.

Una ricerca nata da frequentazioni, rapporti di lavoro, ma soprattutto dall’amore che il fotografo nutre per un territorio così complesso che gli regala costantemente incanto e persone.

Spiega Miraglia:

Il libro è espressione versatile di un territorio unico, ispirato da un gigante come il Vesuvio, che è monito e opportunità allo stesso tempo; che chiede rispetto ma in cambio dona sapori, visioni e ispirazioni.

Il mio lavoro inizia idealmente dal ricordo da bambino di un’escursione sul Faito in funivia; dai venditori di biscotti al casello dell’autostrada; da un bagno adolescente tra Torre Annunziata e Castellammare; da un pièce teatrale vissuta in un garage di Torre del Greco.

Un lavoro che non è un lavoro, ma una narrazione accorata, che va oltre la pubblicazione di queste immagini e continuerà finché questo territorio avrà suolo calpestabile e persone che se ne prendono cura.

L’ambiente Vesuvio presenta caratteristiche uniche nel territorio campano, che hanno dato origine ad un contesto produttivo molto particolare: oggi è assodato che la fertilità dei terreni vesuviani è legata alla composizione chimica dei suoli.

Si tratta di un ecosistema delicato, benefico per l’uomo, che nei secoli è stato sempre rispettato nel suo naturale evolversi. Ma nel secolo scorso, e fino a qualche decennio fa, un incontrollato processo di urbanizzazione fatto di discariche di rifiuti, supportato da un selvaggio abusivismo edilizio e giustificato da una serie di irresponsabili azioni politiche, ne hanno compromesso seriamente l’equilibrio.

Oggi con l’azione concreta del Parco Nazionale del Vesuvio e grazie alla presa di coscienza dei suoi abitanti, si sta assistendo a una piccola rinascita nel rispetto della natura e dell’ambiente in generale.

Piccole aziende agricole, virtuose unità produttive composte anche da giovani e giovanissimi, stanno innescando una filiera produttiva di prodotti e attività biologici ed eco sostenibili. Si sta recuperando un processo produttivo rispettoso, che cerca di ricreare un’armonia tra uomo e territorio.

L’itinerario visivo del fotografo Pino Miraglia va ad indagare la peculiarità di questo contesto e soprattutto della popolazione vesuviana, per scoprire se la trasmissione del sapere di generazione in generazione si è interrotta o se è ancora in atto.

Pino Miraglia, da circa 40 anni si aggira tra la musica, il teatro e il sociale cercando di raccontarle al meglio attraverso il suo sguardo. Si forma nel teatro di figura e di ricerca degli anni Ottanta con la cooperativa Lanterna Magica guidata da Francesco Silvestri e, in quel piccolo mondo, ma proficuo laboratorio di sperimentazione teatrale che era il Teatro Nuovo rinato a Napoli all’indomani del terremoto.

Con Lanterna Magica si occupa del disegno luci degli spettacoli e recita in gran parte delle produzioni della compagnia. Alla fine degli anni Ottanta si avvicina al linguaggio fotografico e ne fa il suo principale mezzo espressivo.

Negli anni Novanta scrive e dirige alcuni spettacoli teatrali destinati al pubblico giovanile, ‘Distanze’, ‘Madame Butterfly’ e ‘Intifada e altre storie’; gira un cortometraggio, ‘Sogni’, ed è presente in varie collettive di arte contemporanea.

Cura o collabora alla realizzazione di mostre e pubblicazioni con diverse personalità del mondo della cultura, Giulio Baffi, Philippe D’Averio, Pietro Gargano, Elisabeth Gluckstein, Renato Marengo, Michael Pergolani, Gianni Pinto, Luciano Scateni, Federico Vacalebre.

Instancabile Fotografo, direttore di scena e animatore culturale, è promotore di eventi legati alla fotografia d’autore in combinazione con altri linguaggi espressivi. Molto attivo nella fotografia di scena teatrale e punto di riferimento a Napoli nella fotografia musicale. Collabora con numerose compagnie teatrali; agenzie, festival e aziende legate alla musica.

Attualmente continua la sua indagine visiva sui linguaggi giovanili e l’underground musicale sui cambiamenti sociali del territorio campano e sulla fotografia di ricerca. Dedica una buona parte della sua attività a progetti di inclusione e formazione a favore dei giovani di Napoli e della sua periferia.

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