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‘Senza Zaino’ compie 20 anni e coinvolge oltre 13 mila alunni

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La ‘Rete delle Scuole Senza Zaino’ tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, coinvolge 59 istituzioni scolastiche toscane, 177 plessi, oltre 1400 docenti e 13 mila e 300 tra alunne e alunni

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Il modello ‘Senza Zaino in Toscana’ – appena rifinanziato dalla Giunta regionale – taglia il traguardo dei vent’anni.

Era l’anno scolastico 2001/2002 quando videro la luce a Lucca, seguite poi dalle province di Pisa, Grosseto e Firenze, le prime classi che, grazie al finanziamento della Regione Toscana, si fecero apripista di un progetto di didattica innovativa fondata sull’idea di ‘scuola comunità’ e ispirata ai principi di condivisione e cooperazione.

Nel corso del tempo la ‘Rete delle Scuole Senza Zaino’ si è fatta molto più grande e oggi – tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie – arriva a coinvolgere 59 istituzioni scolastiche, 177 plessi, oltre 1400 docenti e 13 mila e 300 alunne e alunni.

Una crescita che non si è arrestata nemmeno con la pandemia, grazie ai 12 istituti che hanno aderito negli ultimi due anni e ai 3 nuovi che faranno ingresso durante l’anno scolastico 21/22.

Con il ‘Modello Senza Zaino’ studentesse e studenti vanno a scuola con una cartellina leggera per i compiti a casa, le aule e i vari ambienti scolastici sono allestiti con arredi funzionali e una grande varietà di strumenti didattici sia tattili sia digitali, gli e le insegnanti ricevono una formazione specifica sui valori dell’ospitalità e di una didattica spiccatamente indirizzata alla condivisione dei saperi.

Ha spiegato l’Assessore all’Istruzione Alessandra Nardini, in occasione del rinnovo del finanziamento:

Per la Regione la scuola ‘Senza Zaino’ è un esempio virtuoso dell’innovazione che attraversa il mondo scolastico toscano.

Non faremo mancare il nostro sostegno verso questo progetto che fa della scuola una comunità, diffondendo il valore della condivisione, ripensando gli spazi scolastici per renderli ancora più accoglienti, contribuendo a creare un senso comune di inclusione.