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‘Semi in azione’, se il seme non muore, non dà frutto

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Atto III – Solstizio d’Estate, il 9 giugno a Galleria Toledo

Riceviamo e pubblichiamo.

Giovedì 9 giugno 2016, ore 21:00, presso Galleria Toledo, andrà in scena ‘Semi in azione’, se il seme non muore, non dà frutto, Atto III – Solstizio d’Estate, dagli Inni Orfici di Orpheo, con Agnese Viviana Perrella e Gino Sansone
regia e installazione scenografica Gino Sansone, coreografie di Agnese Viviana Perrella, suoni dal vivo Gino Sansone, luci Dino Farese.
Passaggio di stagione: stesso centro, per un nuovo scenario rituale sulla ruota dell’anno.
Il tre, con i suoi multipli, è il numero con cui ritorna alla Galleria Toledo l’evento propiziatorio ‘Semi-in-Azione’.
La data prescelta per l’Atto III è il 9 giugno 2016; l’orario, le 21.00.
Disacerbato il fiore, si assiste allo sviluppo del frutto, nella pienezza della maturazione. Ogni esistenza ora è in essere. Il tempo è quello del Solstizio d’Estate.
Mentre la forza vitale del Sole permea tutte le cose, attorno, impercettibilmente, la Natura si manifesta vigorosa, mentre esegue la sua ciclica e grandiosa impresa.
Lo Sciamano è in sintonia con la Madre Terra, grazie alle frequenze del suo tamburo sacro, destriero celeste e veicolo di guarigione, mentre la Danzatrice, con gesto magico che sovrintende al mistero della vita, veglia per sigillare e veicolare il beneficio dell’azione rituale che si rivolge a tutto quanto è nel Creato.
Maschile e femminile, congiunti nel cerchio, sono in completa sinergia: è di scena il Teatro Yogico Sciamanico di Gino Sansone, che firma anche scene e regia, e la danza del Corpo Creativo, nella manifestazione sensibile di Agnese Viviana Perrella, anche autrice delle coreografie, su testi tratti dagli Inni Orfici e con le luci di Dino Farese.

“Semi-in-azione: se il seme non muore, non può dar frutto” ci riconnette al ritmo delle stagioni in cui le energie della Natura muoiono e rinascono circolarmente in abbondanza di forme. Per questo motivo lo spettacolo si propone in quattro date diverse nel corso dell’anno, una per stagione, aggiungendo ad ogni rappresentazione un continuum. L’azione scenica come un rito si svolge all’interno di un cerchio dipinto, detto Enso, il Grande Vuoto, che genera le diecimila cose, semi di ogni vita.
In questa data, che ci presenta all’Estate, la Fanciulla Kore, divenuta Donna-Uccello nella stirpe della Sirena Parthenope, danza la Gioia solare che porta a maturazione le spighe di grano nei campi, forme dei raggi del Sole nel Grande Cerchio della Vita. Nella danza, la Donna si manifesta contemporaneamente come Kore con le piume di pavone, uccello dell’Immorta-lità e della Bellezza, e come Demeter, la Madre solare che porta l’abbondanza delle messi, i cui chicchi, frutti e semi nel contempo, divengono il Pane della Vita. Danzando con i covoni di grano, tra le piume variopinte della Figlia Kore, Demeter alza con la sua destra mano una spiga verso il Cielo, svelando nel silenzio del gesto (mudra) il Segreto della Vita a coloro che sanno vedere, come farà poi il Buddha, sul Picco dell’Avvoltoio, alzando verso il Cielo un fiore: a tal Gesto solo il semplice bhikkhu Kasyapa sorrise nel mezzo dell’attonita assemblea di monaci, giunti sin lassù per ascoltare il sermone del Beato.
In tal senso, le Sirene, Donne- Uccello dal canto in-cant-evole, sono Spiriti Guida nel loro culto autoctono tra la costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina, sino a Napoli, originariamente fondata come Parthenope.

Sinossi dello spettacolo
Un telo bianco
su cui è dipinto un Enso:
un grande telo bianco è disteso sul pavimento
avente come perno lo yoghin
la danzatrice in una sola pennellata dipinge
sul telo bianco
un grande cerchio serpente che si morde la coda
uruboros zen senza inizio né fine
il Grande Vuoto
che genera le diecimila cose
semi di ogni vita.
Una miriade di semi riempie il bianco:
lo yoghin & la danzatrice spargono semi di ogni specie e grandezza
nel rosso cerchio sul grande telo bianco.
L’azione creativa evoca i quattro elementi:
la Terra, l’Acqua, il Fuoco, l’Aria…
racchiusi nel Grande Spazio.
Salmodia in greco antico l’inno orfico a Gèa la Madre Terra
pro-fumo d’incenso
il tamburo batte il tempo del Viaggio nel ritmo del Cuore della Terra.
Azione del melograno simbolo di fertilità
la Donna apre il frutto come se aprisse se stessa:
la danzatrice apre con le dita un frutto di melograno
spargendo i suoi chicchi, le anime infinite,
nel gocciolare del suo vermiglio succo simbolo di fertilità
ovunque
sul bianco del telo e sull’abito bianco.
E discende nell’Ade
Kore divenuta Proserpina
nel Gioco del rapimento.
Si dibatte ovunque la Madre affranta
Demeter dolorante in lande desolate d’Inverno.
La Fanciulla sprofonda nella Terra.
In-Semi-in-Azione:
circumambulandola lo Yoghin sparge e cosparge di semi
la Danzatrice accasciata al suolo.
Risale Gioia.
Danza:
in un balzo la Danzatrice
nel ritmo vitale del tamburo
gioiosa
ovunque dissemina i chicchi di vita
danzando la nuova Primavera
dentro & fuori dal Cerchio.
Ritorna:
rientra nel Cerchio ove estasiata
si adagia al suolo tra mille semi.
Piume di pavone.
Leggerezza – Aria:
un fascio di piume di Pavone
Uccello dell’Immortalità
sparge i semi nello Spazio & danza
con la Danzatrice
divenuta Syrena Partenia.
(Le Sirene Donne-Uccello dal canto in-cant-evole, sono Spiriti Guida,
nel loro culto autoctono tra la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina, sino a Napoli, originariamente Partenope, appunto.)

Info:
Galleria Toledo teatro stabile d’innovazione
via Concezione a Montecalvario, 34 80134 Napoli
+39 081425037

Metro: linea 1 / stazione Toledo / uscita Montecalvario

Orario spettacolo: ore 20.30

biglietti: intero 12 euro / ridotto 10 euro
galleria.toledo@iol.it
www.galleriatoledo.org
facebook.com/GalleriaToledo