In scena dal 5 al 7 dicembre a Napoli la XXI edizione della rassegna di danza ideata da Gabriella Stazio
Riceviamo e pubblichiamo.
Da giovedì 5 a sabato 7 dicembre nella Sala Assoli a Napoli, in collaborazione con Casa del Contemporaneo, sarà in scena la danza con la ventunesima edizione di ‘Second hand – Di seconda mano’, rassegna di danza contemporanea, dedicata alla coreografia d’autore e alla creatività giovanile, ideata e diretta da Gabriella Stazio.
La rassegna da anni porta a Napoli idee innovative e originali innescando confronti e dialoghi tra autori locali, nazionali e internazionali sulla danza e sui temi culturali della contemporaneità.
A inaugurare il programma quest’anno sarà ‘Re-Born’, spettacolo di Martina Fasano per l’ARB Dance Company di Annamaria Di Maio, che affronta il tema della rinascita e risalita di un giovane pittore tra ricordi, solitudine e voglia di riscatto.
La seconda serata vedrà protagonista l’Associazione Campania Danza di Antonella Iannone che si affida all’estro della coreografa Annarita Pasculli per mettere in scena Espera, spettacolo ispirato ad alcuni racconti tratti dall’antologia ‘Attesa – Frammenti di pensiero’, curata da Brunella Caputo e che parla dell’attesa, quella che nasce nella mente, cammina nel tempo, scopre una delle possibili verità, corre in un viaggio immaginario, arriva in un luogo spesso non conosciuto.
L’ultima serata del 7 dicembre due danzatrici per due assoli da non perdere. Si inizia alle 20:30 con Simona Perrella e la sua ‘Materlucis’, riflessione suggestiva che indaga l’Universo nel quale buio, luce e frammenti di microcosmo affiorano in varie forme, intrecciandosi in differenti conformazioni, in un movimento meditativo e incessante, che risveglia il flusso del ciclo dell’esistenza.
Conclude la rassegna il ritorno in scena di Irene Fiordilino, vincitrice del bando Residanza – La casa della nuova coreografia 2018, prodotto da Movimento Danza, con ‘Self-portrait in yellow shades’, nella sua versione extended. Un assolo che invita a riflettere sulla differenza tra i verbi ‘vedere’, ‘guardare’ e ‘interpretare’, e a riconoscere se stessi nell’immagine del mondo che ci costruiamo intorno: “un autoritratto per un auto-spettatore”.
5 dicembre ore 20:30
‘Re-Born’
ARB Dance Company
coreografia Martina Fasano
Un tuffo nel vuoto.
Tre piani.
La vita che sembra spegnersi sull’asfalto. La vita di Francesco, il protagonista, giovane pittore e musicista, e con la sua, la vita di chi lo ama. A testa in giù verso l’abisso.
Ma la vita non si lascia mettere al tappeto senza combattere: sarà un lungo testa a testa tra Francesco, con i suoi quadri, le sue canzoni, e la morte; colori e musica che combattono con il buio e con il silenzio. Nel limbo del coma affioreranno ricordi ed echi di un passato felice: la famiglia, l’esperienza come volontario in Africa, la fede. Ciò che da soli sembrava essere insormontabile, assieme diventa possibile. Ciò che la solitudine aveva camuffato da via d’uscita, ciò che nella spossatezza di un dolore apparentemente insuperabile era apparso come una possibilità di fuga, si rivela per quello è: una resa senza giustizia.
La morte, prima quasi invocata, sarà combattuta con ogni fibra, e sconfitta. Nell’arte, la rinascita.
danzano Martina Fasano, Katia Marocco, Vivianna Ferraro, Antonio Nicastro
scenografia Francesco Leone
produzione ARB Dance Company
direzione Artistica Annamaria Di Maio
durata 50 min c.a.
Ingresso: intero €10,00 – ridotto €8,00
6 dicembre ore 20:30
‘Espera’
Campania Danza
coreografia Annarita Pasculli
regia Brunella Caputo
Spettacolo ispirato ad alcuni racconti tratti dall’antologia ‘Attesa – Frammenti di pensiero’, curata da Brunella Caputo e edita da Homo Scrivens, e alla distesa di lavanda di Cunha – Estrada Real – Brasile. Il corpo e la parola per raccontare l’attesa, che nasce nella mente, cammina nel tempo, scopre una delle possibili verità, corre in un viaggio immaginario, arriva in un luogo spesso non conosciuto.
L’attesa non ha un sentiero definito, ma la sua sospensione diventa una magia che trascina lontano. Trasportati dall’illusione di un’attesa possibile, le anime di questo spettacolo percorrono questo sentiero. E seguendo l’odore di lavanda, di cui il sentiero è ricoperto, scoprono che l’arrivo non è altro che un’ulteriore attesa.
danzano Andrea Bloise, Cristina Cianciulli, Pier Paolo Lara, Francesco Moriello, Samuele Stanghellini
assistente alle coreografie Lisa Di Matteo
disegno luci e tecnica Virna Prescenzo
grafica Andrea Bloise
produzione Campania Danza
durata 55 min. c.a.
Ingresso: intero 10,00 -ridotto €8,00
7 dicembre ore 20:30
‘Materlucis’
Ideazione e performance Simona Perrella
Gocce di luce disegnano costellazioni, pianeti, galassie, il sistema dell’universo in miniatura, frammenti di microcosmo affiorano in varie forme, intrecciandosi in differenti conformazioni, in un movimento meditativo ed incessante, che risveglia il flusso del ciclo dell’esistenza.
L’universo nasce, vive e si autorigenera, si veste di un tempo necessario, ciclico, non soggetto ad un andamento imposto e per allinearsi con queste sensazioni l’uomo deve vivere almeno una volta l’esperienza di sentirsi parte del cosmo.
Essere il ponte tra micro e macro, vivere l’esperienza di un movimento infinito, vestirsi e spogliarsi, con ‘Materlucis’, il corpo si annulla e si ritrova nell’essere paesaggio, un paesaggio notturno, un paesaggio stellare nel manto scuro del cielo.
La madre della luce gioca con un universo in miniatura, vi si compenetra, in una ciclica attrazione verso un epicentro.
in collaborazione con Senio Giovanni Barbaro Dattena
musiche Tim Hecker, Brian Eno
costumi Marco Nateri, Stefania Dessì
durata 15 min. c.a.
prima nazionale FIND37
produzione FIND37 ed ASMED- Balletto di Sardegna
Ingresso intero €5,00 – ridotto €4,00
Ore 21:00
‘Self-portrait in yellow shades’
coreografia e performance Irene Fiordilino
‘Self-portrait in yellow shades’ è un assolo ibrido, tra danza contemporanea e teatro. Nato da un’intima riflessione sul significato del verbo autoritrarsi, questo lavoro interroga il concetto di identità, individuale e collettiva, come risultato di un dialogo interpersonale che avviene per immagini e che sfocia in uno scambio continuo di etichette. L’antinomia racchiusa nel concetto di autoritratto, autore e personaggio, pittore e ritratto, soggetto e oggetto, manifesta il profondo conflitto insito nella natura umana, l’essere eternamente in cerca di un’immagine che identifichi senza rappresentare.
‘Self-portrait in yellow shades’ invita a riflettere sulla differenza tra i verbi ‘vedere’, ‘guardare’ e ‘interpretare’, e a riconoscere se stessi nell’immagine del mondo che ci costruiamo intorno: “un autoritratto per un auto-spettatore”.
Il progetto è stato realizzato nell’ambito del bando Residanza – La casa della nuova coreografia 2018, bando di ospitalità e residenza coreografica azione Gap! Change! Now! Projects for the next dance generation – Movimento Danza 2018/2020
Premi: Residanza 2018 Anghiari Dance Hub – Artist Residency and Mentoring Programme Produzione Movimento Danza
Ingresso intero €5,00 – ridotto €4,00