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Se navigare ha un senso

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Se navigare ha un senso di Vincenzo Cacace


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Olio su tela, cm.80×60

“Inmiarsi”… era sì per il Vate un neologismo da applicare alla propria introspezione!
E… fu, nell’epoca intercorsa dalla presenza in Terra di Dante fino al Tempo di Leonardo, un esercizio normale delle “Anime Speculanti” che interrogavano il proprio interiore… ma… poi, d’improvviso, quella pratica della mente… cadde in disuso… e non solo come verbo, ma anche come esercizio Animico… e Spirituale.

Forse… perché se ne paventava il pericolo che, con tale esercizio, si potesse presuntuosamente sconfinare… superare il limite imposto dalla dottrina, quella linea di demarcazione tra l’Inmiamento ed il più alto e “numinoso”… INDIAMENTO… perché anche la presunzione di una parte minima della Sostanza del Divino, nell’uomo fatto di materia, anche se animata dal Sacro Pneuma, invece di migliorarlo agli occhi del mondo, mediante quel senso che al solo pensarlo diventava blasfemia… aveva forte l’odore dello zolfo e… dell’eresia.

Quindi fu… come se l’appagamento… la saturazione, avessero riempito gli spazi vuoti, pronti a ricevere la Conoscenza… o i meandri dell’interiore labirinto ed ogni Curiosità… utile motivazione alla “Cerca” del “Sacro in Noi” cacciata in “malo modo” dalla Certezza della “ufficialità” delle “Cose”… per di più sostenute… e imposte dagli istituti egemonici che governavano il “gregge” delle “volgari” anime… pertanto… fu così che… il Dogma trionfò ed il Dubbio fu… esiliato!

Il Tempo è la Metempsicosi di se stesso… e nel suo eterno giro ricade… scegliendo, ogni volta, a caso qualcuno dei miliardi di esseri per imporre l’oneroso Kharma della “Prova” per rendere meritoria… la Catarsi!

Così… mi addormentai, come uso fare, per “antica” abitudine, con gli occhi stanchi, arrossati dalla lettura di un libro… dal titolo… “Ma… che pianeta mi hai fatto?”

… devo confessarlo… più che il contenuto del racconto fu proprio quella espressione che alla fine rimase impressa nella mia mente… ed ancora oggi è lì… incisa in maniera lapidaria, anche per me, come un “incipit” destinato a motivare un “senso” che, infine, ho scoperto d’essere già mio… per la mia natura di viandante in cerca… se non di verità assolute, forse impossibili da trovare… almeno di risposte “traenti”… che mi consentano di andare avanti!

Era come un vagare… “pagaiando” dentro un piccolo natante e… in acque apparentemente tranquille… dove evitando piccoli scogli potevo rivedere, preso dallo stupore, i ricordi… da un altro lato, non visti… come affioranti in un “sargasso” della Memoria, relitti, architetture… levitanti geometrie e figure rivestite da misteriosi “panni”… in uno scenario predisposto al “confluire” in una luce abbagliante che occultava ogni possibile direzione e… come strumenti d’orientamento… non avevo goniometri o sestanti… non compassi, righe e “portolani” ma… solo i miei ricordi… trasformati in nuovi “simboli” insieme ad altri Arcani… che in tempi precedenti avevo accantonato e dimenticato ma… da decifrare un’ennesima volta, per scoprirne sempre di più l’Essenza nascosta… rintanata, dietro l’ombra insignificante dell’ultima… microscopica molecola… sfuggita al controllo di quella “monade” accentrante… riconosciuta da tutti come Realtà!

Cosa… potrebbe rimanere di quel vagare… tanto da meritare una sistemazione adeguata nella mia memoria… oltre al divampare di quella luce, che solo a ripensarla oggi… annulla ogni confine… estinguendo anche la linea dell’Orizzonte… l’utile segnale che continuamente si sposta, quando la inseguiamo e separa ogni navigatore del Sogno dalla sfida tra il naturale svolgersi del proprio tempo esistenziale e la conquista degli immensi tesori della Conoscenza…

Cosa rimane nella nostra memoria, se non quella parte che non liberata completamente dall’ombra, si serve poi del chiaroscuro, per definire, tornire, rendere palpabile e salvare al “risveglio” un frammento, oppure una piccola vibrazione energetica di ogni forma… per essere ancora creativi… fattivi, nella visibile “plasticità” del reale…

Umanizzata è dunque la nostra parziale “contezza” dell’Infinito… umanizzata, quindi… in parte ancora oscura, perché il nostro “neonato” sapere… il nostro conoscere, è ancora intriso dagli appiccicosi “liquami” della materia…

Un grigio… plumbeo indicatore di metallo magnetizzato ci spinge a procedere dentro ogni VISIONE accantonata dal senso comune e mai percorsa… rimasta quindi “inconosciuta”, ma essa poi incurante delle nostre pause di riflessione per poter analizzare e godere un momento in più di bellezza… ci attira spietatamente nei percorsi dell’Indefinito… per incatenare la nostra volontà al centro oscuro di una misteriosa Forza d’Attrazione… e… noi, alla fine, continuiamo a non saper definire se… andiamo verso un definitivo limite o verso il “punto fatto di vuoto”… e lì, essere risucchiati in un “buco nero”… in una porta d’accesso ad un altro Impossibile Universo!

Ombra e Luce si contendono la rotta del Navigatore… abbagliato e allo stesso tempo… perso nell’assenza di ogni visibile riferimento… perché anche gli astri conosciuti per il calcolo stellare… andando oltre… sono ormai alle spalle.

In quell’insenatura della Psiche, dove fluisce l’acqua colorata dai riflessi dorati del Sole, che s’immerge nella coltre all’Orizzonte… si ode ancora il richiamo di invisibili sirene, che hanno abbandonato la scogliera per rintanarsi nelle spelonche marine, lasciando il persistente e penetrante canto “ultrasonico” aleggiare nell’aria… ma una presenza è lì per indicare che tutto ciò può condurre sì alla tanto agognata “serenità illuminata” dopo un lungo e periglioso navigare… oppure a perdersi nella “follia abbagliata”… o nel Caos oscuro… ed è lì di guardia… come una benefica ma enigmatica sfinge, a tratti mesta o silenziosa, che socchiude gli occhi in un monito al contenimento… alla misura… è… lei… compagna d’Anima… nel senso… che ha davvero… un Senso… la bellezza, la tenerezza… il lenimento amorevole del Dolore… momenti che sanno mirabilmente darlo, quel sentire all’Anima assetata di emozioni sublimi… tutto ciò emerge da quel contrasto interno alla Visione… elemento imprevedibile ma presente come un’ombra inscindibile… capace di fare invertire anche la rotta segnata tra il conosciuto e l’inconoscibile… perché ciò che si crede di conoscere può nascondere… “un mare mai navigato”.

Se il navigare ha un senso… tutto è “investito” nel rotante movimento planetario della mente e… così… si muove tra le correnti, il mare… e la Memoria delle “cose”… che si ripresenta con i suoi corsi e ricorsi ed infine… è sempre la “marea” che porta a lambire la riva lasciata dalle acque più lontane che si volevano raggiungere… mentre quelle dove è nato il sogno… sì sono spostate… già più in là!

L’indelebile presenza si erge come punto di partenza e di ritorno… figura… da portare dentro i propri sensi o nella propria memoria; anche quando diventa Divenire… in un progetto… irrinunciabile per soddisfare il proprio Destino, varcare quel confine indicato dal desiderio vindice… di conoscere… da quale lontananza è arrivata l’Anima che ci “abita”…
tutto contiene in sé… quel profilo antico… essa è origine… la madre, la figlia, essa è sposa… amica e… “mistica” sorella… essa è la casa, il riparo, il focolare… la terra natia… linfa e materia palpitante di cui siamo fatti… infine essa è il giorno ed il tepore nella notte che avvolge… ed ha in sé già il respiro di ogni nuova Aurora.

Ecco… ora son sveglio… e… ora lo so… che navigare ha il suo senso… ed è il… Senso… ma tu… non lasciare mai… la mia mano!

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Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.