Quattro brani sul fascino che si nasconde dietro il tavolo verde ed il random
Dagli anni cinquanta ad oggi, attraverso la radio ed in generale la nascita di quella che conosciamo universalmente come musica pop, siamo stati inondati di canzoni sui temi più disparati.
Esistono interi generi musicali che si legano a tematiche più o meno specifiche. Alle volte erano colpa di un trend passeggero, altre volte, invece, sono più profonde e sono tematiche legate a movimenti popolari, movimenti artistici o altre correnti di pensiero di simili entità
Il gioco d’azzardo ha sempre avuto un grande fascino sull’uomo, complice anche la fascinazione naturale che il cervello umano prova per il caso. Per questo motivo non c’è molto di cui stupirsi se, in giro per la discografia di centinaia di artisti, è possibile trovare canzoni che parlano di caso, di numeri, di carte, di fortuna.
Ci sono artisti come Elvis Presley che hanno basato parte della loro fortuna proprio sull’essere legati a tale immaginario: uno che canta Viva Las Vegas non potevamo immaginarlo diversamente.
Oggi vediamo quattro brani che, in maniera più o meno diretta, parlano del caso, della fortuna, di tutto il fascino che si nasconde dietro il tavolo verde ed il random.
Lagy Gaga con Poker Face (2009)
Poker Face è uno dei brani pop più famosi dell’intera modernità ed è anche quello col titolo che più facilmente si riconduce al mondo delle scommesse e dei giochi di carte. La poker face, infatti, è l’espressione neutrale che si dovrebbe mantenere durante le partite di Texas Hold’Em e da Lady Gaga viene utilizzata per scrivere un prorompente, e musicalmente accattivante, inno alla sessualità.
In diverse interviste la cantante statunitense ha poi dichiarato di aver avuto a che fare con il mondo del gioco d’azzardo a causa delle sue frequentazioni e che quindi aveva ampia familiarità con il termine poker face.
I Motörhead con Ace Of Spades (1980)
I Motörhead nel 1980 come anteprima per l’album Ace Of Spades decisero di far uscire un singolo d’apertura omonimo diventato rapidamente leggenda nel mondo dell’heavy metal. Il brano si apre con un riff di basso distorto e criticato oltre ogni misura, con suoni saturi e violenza roboante.
L’intro di basso viene poi fatta collassare dall’entrata in scena di chitarre e batteria che lanciano il pezzo alla massima velocità possibile. Se cercate siti di scommesse non aams per voi ricordatevi di ascoltare Ace Of Spades appena entrate all’interno del tavolo di Poker perché, appunto, quello che potrebbe servirvi è proprio un ace of spades.
I The Animals con The House Of Rising Sun (1964)
The House Of Rising Sun è il titolo di un brano che proviene dalla tradizione popolare blues americana e che è stato reso dai The Animals a metà anni sessanta. Rispetto alla versione tradizionale del pezzo, la versione degli Animals cambia il testo parlando stavolta di un ragazzo e della propria madre, ridotti ad una vita di miseria a causa del patriarca della famiglia.
Quest’ultimo, giocatore d’azzardo e triste ubriacone, è artefice del male per la vita di chi gli sta vicino. Rispetto alle versioni tradizionali il pezzo mette in cattiva luce il mondo del gioco d’azzardo, rappresentato fisicamente dalla casa del titolo: una bisca clandestina nascosta tra le vie di New Orleans.
Gli Steely Dan con Do It Again (1972)
Nel 1972 Donald Fagen e soci scelgono come uno dei singoli all’interno di Can’t Buy A Thrill, album considerato capolavoro della band americana, Do It Again, un brano di raffinato e sofisticato pop rock che parla della ciclicità degli errori e della testardaggine degli uomini.
Questa tema viene esplicato in maniera magnifica nella terza e ultima strofa quando il protagonista Jack, dopo aver commesso crimini e aver visto il suo cuore spezzarsi, prova a risollevarsi attraverso il gioco d’azzardo; strumento che non gli darà la stabilità necessaria al raggiungimento della felicità e che nel migliore dei casi gli regalerà giusto qualche soldo in più.
