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Schiboni: Prosegue impegno Regione Lazio a sostegno LSU

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Giuseppe Schiboni


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L’Assessore: ‘Le azioni programmate puntano a dare dignità contrattuale a chi, per tanti anni, ha subito una condizione di forte precariato’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

Prosegue l’impegno della Regione Lazio a favore dei lavoratori socialmente utili.

Con questo obiettivo è stata approvata dalla Giunta regionale del Lazio la deliberazione concernente la Programmazione degli interventi regionali volti allo svuotamento del bacino dei Lavoratori Socialmente Utili sul territorio della Regione Lazio, attraverso l’erogazione di contributi per la fuoriuscita volontaria dei LSU dall’Elenco Regionale e l’attribuzione agli Enti Pubblici ed alle società a partecipazione pubblica di incentivi alla stabilizzazione occupazionale.

Le azioni introdotte puntano al definitivo azzeramento della platea dei lavoratori socialmente utili nel rispetto del percorso intrapreso in questi anni.

Le risorse consentiranno di proseguire nell’assegnazione di incentivi finanziari, pari ad un importo massimo di 60.000,00 euro per ogni lavoratore, agli Enti pubblici e società a partecipazione pubblica che assumano lavoratori socialmente utili a tempo indeterminato.

Parallelamente, la Regione Lazio procederà a sostenere il processo di svuotamento del bacino dei lavoratori socialmente utili, garantendo l’erogazione di una somma una tantum, per un importo massimo di 55.000,00 euro, a favore dei lavoratori facenti parte dell’Elenco Regionale LSU, attualmente in attività presso gli Enti pubblici, che decidano di fuoriuscire dal bacino.

L’Assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito, Giuseppe Schiboni, dichiara:

Oggi nel bacino regionale ci sono ancora 52 lavoratori socialmente utili. Con il rinnovo di questi interventi siamo certi che l’obiettivo di arrivare allo svuotamento del bacino entro il 2024 sia raggiungibile.

Le azioni programmate puntano, all’insegna della continuità, a dare dignità contrattuale a chi, per tanti anni, ha subito una condizione di forte precariato