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‘Sarfatti’ al Teatro Franco Parenti

'Sarfatti' - ph Elisa Vettori

'Sarfatti' - ph Elisa Vettori



In scena a Milano dal 9 al 14 luglio

Riceviamo e pubblichiamo.

Dopo il successo riscosso al suo debutto, avvenuto il 13 aprile scorso, in prima assoluta, all’Auditorium Melotti del Museo MART di Rovereto (TN), ‘Sarfatti’, lo spettacolo con protagonista Claudia Coli nei panni della critica d’arte e amante di Mussolini Margherita Sarfatti, prosegue la sua ‘tournée’ a Milano, dove sarà in scena dal 9 al 14 luglio nell’ambito della programmazione estiva del Teatro Franco Parenti, in Sala Blu.

Scritto da Angela Demattè e diretto da Andrea Chiodi, lo spettacolo è nato da un’idea di Massimo Mattioli e Claudia Coli, ed è una produzione Museo MART di Rovereto, Teatro Stabile di Bolzano, Centro Culturale Santa Chiara di Trento.

La scenografia è di Guido Buganza, i costumi di Ilaria Ariemme, le musiche di Daniele D’Angelo e le luci di Orlando Cainelli.

Fondatrice del gruppo Novecento e mecenate di numerosi artisti, da Umberto Boccioni a Mario Sironi ad Achille Funi, la Sarfatti è stata una figura chiave nel panorama artistico, e non solo, del secolo scorso.

Fu ingiustamente rimossa dalla storiografia, nonostante – o forse proprio per questo – fosse una donna potente la prima al mondo ad affermarsi strutturalmente nel ruolo di critica d’arte
Massimo Mattioli

La sua influenza, temuta e riverita dagli artisti della sua epoca, finì per riguardare non soltanto il campo dell’arte.

Fu fondamentale, infatti ,il suo apporto alla nascita del fascismo, avendo assunto su di sé, dietro le quinte, un ruolo importante nel far affacciare Mussolini, l’uomo da lei amato, sulla scena politica italiana.

Nell’originale monologo della Dematté, la Sarfatti entra nella mostra, alla quale non era stata invitata, del decennale della Marcia su Roma nel ’32 a Palazzo delle Esposizioni e, nel tentativo di dare senso e dignità estetica a quanto ha vissuto, ripercorre le vicende della sua vita materna, amorosa, politica, artistica.

È una donna che per superare il dolore della perdita del figlio Roberto, morto sul campo di battaglia durante la Prima Guerra Mondiale, ha inventato e lanciato la figura del Duce, determinandone l’ascesa.

Nei bizzarri movimenti della sua anima si trovano così intrecciati gli intimi dolori della madre, la grande storia, i bisogni del popolo che hanno condizionato l’arte e la storia italiana.

L’autrice Angela Dematté scrive:

I movimenti della storia partono tragicamente anche dall’intimo di una donna. L’intimo è politico.

In un flusso di pensieri, la Sarfatti incarnata da Claudia Coli, interprete cresciuta tra palcoscenico, cinema e televisione si interroga sul suo rapporto con il potere, con il maschile, in contrapposizione al femminile, all’arte e al senso di libertà.

La donna ebrea che inventò la figura del Duce e diventò la sua amante ne finì schiacciata, costretta all’espatrio con l’entrata in vigore delle leggi razziali. Come scrive Massimo Mattioli, critico, giornalista e saggista che firma i contributi scientifici dello spettacolo, e il cui libro ‘Margherita Sarfatti. Più’, Manfredi Edizioni 2019, ha rappresentato uno spunto per la stesura del testo drammaturgico:

Se Margherita Sarfatti non avesse incontrato Mussolini oggi sarebbe celebrata come figura di donna all’avanguardia nei costumi e nell’emancipazione […] e verrebbe studiata come personaggio centrale nello sviluppo delle idee e nell’elaborazione del pensiero culturale e politico di un’importante parte del ‘900.

Orari
martedì 9 luglio 20:30
mercoledì 10 luglio 19:15
giovedì 11 luglio 20:30
venerdì 12 luglio 19:15
sabato 13 luglio 19:15
domenica 14 luglio 19:15

Info – biglietti

Settore A, file A – D
intero 25€

Settore B, file E – S
intero 20€; under26/over65 15€; convenzioni 18€

Settore C, Galleria
intero 15€; under26/over65 12€

Biglietteria
via Pier Lombardo, 14
02-59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it

‘Sarfatti’
da un’idea di Massimo Mattioli
di Angela Dematté
con Claudia Coli
regia Andrea Chiodi
scene Guido Buganza
costumi Ilaria Ariemme
musiche Daniele D’Angelo
luci Orlando Cainelli
produzione MART museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / Teatro Stabile di Bolzano / Centro Servizi Culturali Santa Chiara

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