Oltre al rito religioso, esistono racconti popolari legati alla vergine di Siracusa che affondano le radici in antiche credenze pre-cristianesimo
Da sempre il cattolicesimo ha avuto la necessità di soppiantare le feste pagane alle quali il popolo era molto legato e ciò è accaduto anche per il 13 dicembre, giorno in cui si festeggia Santa Lucia.
Non a caso la Santa viene celebrata nel giorno che veniva tradizionalmente definito il più corto dell’anno, poiché, secondo il calendario giuliano, sostituito poi da quello gregoriano, il 13 dicembre cadeva il solstizio d’inverno.
Ma chi era costei?
Lucia nacque a Siracusa, città di cui è patrona e protettrice, nel 283 e morirà, da martire, a soli 21 anni nel 304. Oggi è venerata sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa ed è la protettrice degli occhi.
Si narra che durante la persecuzione dei cattolici ad opera dell’Imperatore Diocleziano, Lucia portasse cibo ai cristiani che si nascondevano nelle catacombe di Siracusa, usando una corona di candele per illuminare la sua strada e lasciare le mani libere.
Denunciata quale cristiana da un pretendente che si era visto rifiutato e, non avendo rinnegato il suo credo, fu prima accusata di stregoneria, poi uccisa, all’età di 21 anni, dopo aver ricevuto l’Eucaristia, predetto la fine delle persecuzioni, la pace per la Chiesa e la caduta di Diocleziano e il suo patronato su Siracusa.
Il nome Lucia deriva dal latino lux, che significa luce, si collega con questo elemento e con le giornate che iniziano ad allungarsi dopo il solstizio.
Lucia, quindi, è servita al cattolicesimo per soppiantare il culto di Artemide per i Greci, Diana per i Romani. Particolarmente venerata a Siracusa, era considerata sia la dea della caccia sia quella della luce e il suo appellativo era Lucina. Inoltre, entrambe sono vergini e ad entrambe è sacra l’isola siracusana di Ortigia.
Nel capoluogo siciliano, per festeggiarla, viene distribuito del granturco, in ricordo dell’evento del 13 dicembre 1700, quando, in seguito ad una carestia che colpì la città e la Sicilia tutta, una nave carica di grano giunta in porto permise finalmente alla popolazione indigente di nutrirsi.
Sembrerebbe che gli abitanti non attesero la macina del frumento per cucinare il pane ma avrebbe lessassero i chicchi per nutrirsi. Fu così deciso che, da allora, che ogni anno in quel giorno, si mangiasse solo grano, legumi o altri cereali di piccole dimensioni, tra cui il riso nella forma della famosa arancina.
In alcuni paesi dell’Italia meridionale, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, si accendono candele o falò in piazza: il fuoco, infatti, simboleggia la vittoria della luce sul buio e, di conseguenza, del Bene sul Male.
Santa Lucia è una santa ‘globalizzata’ nel senso che viene festeggiata in tutto il mondo.
Nei Paesi Scandinavi, è rappresentata in abito bianco, colore della purezza, e fascia rossa, simbolo del suo martirio, con una corona di candele sulla sua testa. Le ragazze vestite di bianco, intonano canzoni natalizie e portano in processione biscotti e panini allo zafferano. Secondo la tradizione celebrare la giornata di Santa Lucia aiuterà a vivere le lunghe giornate invernali con sufficiente luce.
È venerata anche in Ungheria e in Croazia e perfino ai Caraibi, nell’Isola di Santa Lucia, dove, durante la celebrazione, vengono accese luci decorative nella capitale Castries e gli artigiani partecipano con lanterne decorate. La giornata si conclude con uno spettacolo pirotecnico.
Chiudiamo con una credenza popolar-contadina. Oltre ad essere la notte più lunga dell’anno è anche quella delle donne che cercano l’Amore. Infatti, prima di andare a dormire, la notte antecedente il tredici dicembre, bisogna sistemarsi i capelli con un pettine che nessuno ha mai usato per poi deporlo sotto al cuscino. In questo modo, Santa Lucia farebbe comparire, in sogno, il principe azzurro.
Autore Mimmo Bafurno
Mimmo Bafurno, esperto di comunicazione e scrittore, ha collaborato con le maggiori case editrici. Ha pubblicato il volume "Datemi la Parola, Sono un Terrone". Attualmente collabora con terronitv.