Patto per la lettura e Leonardo da Vinci
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Si apre il 9 maggio il Salone del Libro di Torino e un doppio fil rouge contraddistingue la presenza toscana e gli incontri in programma presso lo stand della Regione fino a domenica: la lettura da una parte – quel leggere che colora la vita e può in modo imprevedibile dischiudere la vita di nuovi orizzonti, come diceva anche il linguista Tullio de Mauro – e Leonardo da Vinci dall’altra, nell’anno che ne ricorda i cinquecento anni dalla morte.
Come ogni anno lo stand toscano, curato da Toscanalibri.it, sarà la casa di tanti piccoli editori: trentanove in tutto da nove diverse province. La pattuglia più numerose è quella di Firenze, 17, quindi Siena, 5, Livorno e Pisa, 4 per ciascuna, poi Lucca, 3, Grosseto, 2, Arezzo, 1, e Pistoia, 1.
Al Salone del Libro di Torino – lo spazio della Regione Toscana si trova nel padiglione 2, stand G144 H145 – il genio di Vinci sarà raccontato attraverso incursioni teatrali e la presentazione dei libri pubblicati da editori toscani.
Al Salone sarà inoltre illustrato il patto per la lettura promosso e lanciato lo scorso novembre dalla Regione Toscana: un’alleanza tra tutti i vari soggetti del mondo del libro, affinché la lettura possa diventare un’abitudine sociale quotidiana, perché sulle buone letture si costruiscono le fondamenta dell’essere cittadini. E fondare biblioteche, scriveva la Yourcenar, è come costruire ancora granai pubblici ed ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado vedo venire.
Purtroppo in Italia si legge poco e soprattutto si legge sempre meno dopo aver concluso il percorso scolastico, quando cioè leggere diventa una scelta e non più un obbligo. Invece, leggere libri e conoscere, ricorda la Vicepresidente della Giunta regionale toscana che il 9 maggio sarà a Torino per l’inaugurazione del Salone, costituiscono le chiavi per comprendere i propri diritti e doveri.
E per questo leggere, sfogliando un volume di carta o uno schermo digitale, è importante: leggere è anzitutto un diritto, la lettura rende liberi e fa crescere le singole persone ma anche le nazioni, culturalmente, socialmente ed economicamente. Un libro si può acquistare. Ma lo si trova anche in biblioteca, a volte nei centri commerciali, al bar o in qualche parco pubblico.
Non leggere, invece, è un problema: anzitutto di cultura civile, ricorda la Vicepresidente della Toscana. Se non si legge, spiega, non si hanno gli strumenti per capire appieno il mondo attorno. E non leggere può poi diventare poi un problema economico e produttivo.
Per questo la Regione ha scelto di aiutare i festival, le piccole case editrici e di lanciare un patto per la lettura: una strada a cui ha fatto da precursore il progetto ‘Leggere in Toscana’, dove si è provato a mettere insieme tutte le biblioteche e le dodici reti documentarie regionali a cui appartengono, le associazioni di editori Cna e Aie, le librerie indipendenti, il Centro per il libro e la lettura del MiBAC, il centro regionale servizi per le biblioteche ragazzi in Toscana, l’ufficio scolastico regionale ma anche gli assessorati all’istruzione e alla sanità della Regione, perché si legge a scuola e si legge, o si può leggere e si possono raggiungere potenziali lettori, anche all’ospedale o nelle sale di attesa degli ambulatori, oppure coinvolgendo associazioni culturali e di volontariato o supermercati e centri commerciali.
Il programma degli incontri nello stand toscano del Salone del Libro