Suggestivo evento presso l’antico Palazzo Allocca di Saviano (NA)
Venerdì 31 gennaio 2020, dalle ore 19:00 alle ore 22:30, nel giardino di Palazzo Allocca in corso Garibaldi n. 14 a Saviano (NA), si è svolto un happening di artisti e performer dell’aria metropolitana di Napoli, dal titolo ‘Sacrificarte’, il sacrificio dell’arte, che ha un alto valore simbolico nel momento in cui le opere degli artisti vengono immolate al fuoco.
Il progetto, ideato da Pietro Mingione e Carmine Ciccone, per questa seconda edizione è stato ampliato anche poeti, mentre, per il futuro sarà aperto a tutti i linguaggi espressivi dell’arte
Hanno partecipato gli artisti: P. Mingione, C. Ciccone, M. Errico, N. Meo, D. D’Ambrosio, A. Troise, G. Coppola, R. Iossa, N. Mocerino, C. Merone, S. Giglio, A. Silvestrino, A.Conte, D. Sepe, C. Nappo, A. Panico, G. Pacifico, N. Collaro, F. Atteritano, M. Cerciello.
Poeti: A. Cavaliere, M. D’Avanzo, A. Caruso, G. Caliendo.
Fotografie di A. Zungri.
Luci ed effetti visivi di S. Giglio.
Musiche di Ciro Zellweger e Alberi Alti.
Sono intervenuti alla presentazione delle installazioni, il Vicesindaco della Città Metropolitana Iovino e il critico Romano.
Durante l’evento l’attore Gennaro Caliendo ha presentato e alcune poesie vari poeti, tra cui ‘Lacrima di verità’ di Michele D’avanzo, ‘Inno alla speranza’ di Caruso, ‘Ce vulesse n’ommo’ dello stesso Caliendo.
Abbiamo chiesto all’artista e organizzatore, dell’evento, Carmine Ciccone, di parlarci del significato di Sacrificarte.
Il concetto di “Sacrificio” e “arte” sono collegati dalla notte dei tempi in un rapporto simbiotico tra uomo e natura, elemento naturale e sovrannaturale; in questo tentativo perenne, sempre appartenente alla dimensione spirituale dell’arte, strumento salvifico dell’umanità prende nome il nostro evento.
Percorsi di luce nel buio della notte, un altare in fiamme di fuoco sacrificale, occupa la centralità della scena. Il teatro perenne della storia che si compie.
Come afferma il poeta Michele D’Avanzo “ogni sacrificio è un atto d’amore, un donare al fuoco elemento di distruzione e trasformazione, un processo incessante dell’essere: il divenire del nulla a cui si sottopone ogni casa vivente. Ma quel che conta è ritrovare l’amore il vero fuoco eterno e senza fine”.
Ecco che ogni artista partecipante consegna una sua opera al fuoco, per rinnovare questo processo di creazione e distruzione. Il rituale è celebrato per mantenere l’equilibrio fra gli elementi della creazione e per armonizzare tutti i piani dell’esistenza.
Il luogo dove si celebra il rito del fuoco è immerso nella natura, gli elementi di Madre Terra lo rendano sacro, dall’alto il cielo osserva e si pone in comunicazione.
Oggi più che mai la direzione è costruire un ponte è collegare ciò che oggi è scollegato dal mondo. L’umanità deve ritrovare se stessa, troppo chiusa in valori lesivi delle logiche capitalistiche che distruggono il Creato; noi vogliamo esserne custodi.
Nunzio Meo, in una sua opera, rappresenta un rituale di fuoco e si pone simbolicamente in cerchio con altri artisti, sotto la terra del Vesuvio, come a voler sentirsi parte della lava e chiederne protezione. Essere legati alla Terra che ci ospita senza l’illusione di dominarla, ma per amarla.
Stasera nel palazzo Allocca è stata esposta una sua mostra di quadri con un tema particolare, la Luna, osservata e dipinta sotto vari angoli prospettici. Cosa ha voluto trasmettere con questa sua esposizione intitolata ‘La luna e le altre… donne’.
La luna in quasi ogni luogo del mondo è, per antonomasia, l’emblema della femminilità.
L’arte tutta ha celebrato questa simbiosi tra donna e luna.
Sia quando essa era simbolicamente emanata, sia quando è stata scelta come metafora dell’universo femminile.
Non è un caso che sia compagna dei poeti e dei romantici, di coloro che vedono ciò che gli altri non riescono a percepire, il “non luogo”, anelato e sempre sospirato, specchio dell’anima ispirata.Ariosto la fa diventare dimora della pazzia, Leopardi la elegge ad amica, i cantanti ne fanno incetta nelle loro metafore di amanti sfuggenti e lontane, di amori incerti e segreti.
Forse perché la luna è effimera e sempre in divenire.Così mentre il sole e altre stelle paiono cosa certa, la luna è sempre diversa, calante, crescente, di quarto in quarto, piena, velata, vicinissima talvolta, altre volte minacciosa. Questa bellezza, che si concede a suo modo e ogni volta diversa, e che illumina gli animi predisposti, inafferrabile e misteriosa, non poteva che essere femmina.
Io come artista sensibile sento e vedo cose più nascoste di chi non sa vedere, mi sono
abbandonato a quell’estasi meditativa del tutt’uno, Donna / Luna.
Con le mie opere voglio rammentare la fortuna che ognuno ha di godere di quella bellezza, che si può ammirare di una luna o di una donna, o di entrambe.
Progetto futuri?
La mostra rimarrà aperta fino all’otto febbraio. Poi, sempre a Palazzo Allocca ho in programma la III edizione della rassegna Arte a Palazzo, curata da me, di 8 mostre di artisti campani.
Dal 7 marzo al 4 aprile nella chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano (NA) esporrò una mia mostra fotografica.Ringraziamo Carmine Ciccone per il tempo che ci ha dedicato e ci dirigiamo verso gli stand enogastronomici curati da ‘Regioni del cuore’, un marchio di Extra Supermercati, promotore di numerose iniziative culturali.
Autore Maria Filomena Cirillo
Maria Filomena Cirillo, nata a San Paolo del Brasile, vive in provincia di Napoli, dopo aver abitato per anni sul lago di Como. Il suo cammino spirituale è caratterizzato dalla ricerca continua dell'essenza di ciò che si è, attraverso lo studio della filosofia vedantica, le discipline orientali di meditazione e l'incontro con i Maestri che hanno "iniziato" il suo percorso. Tra Materia e Spirito. Giornalista pubblicista, laureata in Scienze Olistiche, Master Reiki, Consulente PNF, tecniche meditative e studi di discipline orientali. Conduttrice di training autogeno e studi di autostima e ricerca interiore. Aromaterapista ed esperta di massaggio aromaterapico.