Home Toscana Regione Toscana Rossi: ‘Discarica di Peccioli (PI) impianto ambientalmente compatibile’

Rossi: ‘Discarica di Peccioli (PI) impianto ambientalmente compatibile’

815
Enrico Rossi e Renzo Macelloni


Download PDF

Il Sindaco di Peccioli illustra al Presidente della Regione Toscana il modello per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti e residui

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Grazie al trattamento innovativo dei rifiuti questa discarica è diventata un modello, oltre che il cuore produttivo di tutta l’area e il volano di sviluppo del territorio di Peccioli. Si tratta di un impianto all’avanguardia. L’esperienza qui maturata può essere presa ad esempio.

Qui c’è il più alto esempio di come un impianto che tratta i rifiuti può essere ambientalmente compatibile, socialmente accettato, garantire lavoro e al tempo stesso essere un luogo dove si fa cultura, musica, dove si svolgono concerti e si fa teatro.

Qui c’è stata la capacità di governare in armonia. Governare in armonia è il massimo del successo che si può avere per la propria comunità.

Lo ha affermato il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, facendo visita nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 25 luglio, alla discarica di Legoli nel territorio comunale di Peccioli, in provincia di Pisa, dove a fargli da guida è stato il Sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, che ha illustrato il modello per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti e residui.

Ha commentato il Sindaco Macelloni:

Noi abbiamo sempre avuto un approccio pragmatico. I rifiuti esistono e vanno trattati al meglio. Che abbiamo lavorato bene ce lo riconoscono gli altri. Il nostro territorio ne ha tratto un indubbio giovamento.

La discarica di Peccioli è classificata, ai sensi della vigente normativa, come discarica per rifiuti non pericolosi. È composta da due lotti esauriti (il primo da 3 milioni di metri cubi e il secondo di circa 2 milioni di metri cubi, ndr) e da un lotto in ampliamento attualmente in esercizio. Quest’ultimo progetto di ampliamento, il secondo da quando esiste la discarica, è stato autorizzato dalla Provincia di Pisa nel 2012, con un provvedimento unificato di valutazione di impatto ambientale e un’autorizzazione integrata ambientale per un volume di circa 4 milioni di metri cubi.

L’esercizio di un nuovo progetto di ampliamento è stato autorizzato sempre dalla Provincia di Pisa nel 2014, limitatamente a un quantitativo di circa 2 milioni di metri cubi. È in corso presso gli uffici regionali il procedimento finalizzato al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio delle volumetrie residue del progetto già autorizzato nel 2012, pari a circa 2 milioni di metri cubi.

L’autorizzazione integrata ambientale, AIA rilasciata per la realizzazione e l’esercizio della discarica controllata comprende i presidi di raccolta e trattamento del percolato e di estrazione e recupero energetico del biogas. La volumetria residua della discarica è di circa 2 milioni e mezzo di metri cubi.

Ha precisato il Presidente Rossi:

La Regione non ha fondamentalismi di sorta. Crediamo che anche i rifiuti possano essere una risorsa, se trattati come si deve.

Li consideriamo una materia seconda. La raccolta differenziata è importante. Non condivido che dice sempre ‘no’ ad ogni nuova possibilità che si apre.

Allo stato attuale sono conferiti in discarica rifiuti urbani trattati e scarti provenienti dai comuni dell’ATO Costa e dell’ATO Centro, sulla base di un accordo interambito. Si tratta, in genere, di piccoli quantitativi di rifiuti urbani costituiti da spazzamento stradale e cimiteriali e flussi di rifiuti da trattamento di rifiuti urbani prodotti fuori Toscana che possono liberamente viaggiare senza necessità di accordi interregionali.

Nel 2018 sono state conferite circa 400 mila tonnellate di rifiuti. Alla discarica di Peccioli, gestita dalla società Belvedere Spa, lavorano una quarantina di addetti. La discarica possiede un impianto di trattamento meccanico biologico e rilascia certificazioni e registrazioni ambientali. Circa ottocento sono i soci che compongono l’azionariato diffuso della società.