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‘roma città aperta’: mappatura di oltre 100 artisti che lavorano a Roma

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Ritratto - Elena Bellantoni


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Un progetto ideato e curato da Raffaella Frascarelli e Sabrina Vedovotto, direzione scientifica Nomas Foundation

Riceviamo e pubblichiamo.

Nomas Foundation presenta ‘roma città aperta’, a cura di Raffaella Frascarelli e Sabrina Vedovotto, che segna l’inizio di una mappatura delle artiste e degli artisti che vivono e lavorano a Roma, invitati ad aprire al pubblico le porte dei loro studi per scoprire in modo condiviso una nuova dimensione della fruibilità dell’arte contemporanea.
La citazione al film di Roberto Rossellini intende suggerire il legame tra un passato determinato a ricostruire l’Italia dopo la liberazione dalla dittatura nazifascista e un presente deciso a riprogettare positivamente il futuro del Paese oltre la pandemia.

Interamente gratuito e senza scopo di lucro, ‘roma città aperta’ vuole essere l’inizio di una nuova esperienza di fruizione dell’arte, sia esperienza estetica e laboratorio socioculturale tra forme di cittadinanza attiva e valorizzazione del patrimonio vivente, costituito dalle artiste e dagli artisti contemporanei, sia esperienza relazionale nella quale l’arte contemporanea è considerata un bene comune e condivisibile.

Fino alla fine del 2021, Raffaella Frascarelli e Sabrina Vedovotto coinvolgeranno oltre cento artiste e artisti, dagli storicizzati ai mid-career, fino agli emergenti, che animano i municipi della città con i loro studi, vere e proprie officine dell’arte e del fare arte.

Lista completa

Luoghi solitamente privati, gli studi delle artiste e artisti si aprono per essere spazi di condivisione e partecipazione, dove il pubblico potrà scoprire come nasce e prende forma la loro ricerca.

Non appena la situazione pandemica lo consentirà, grazie alla collaborazione con le associazioni di quartiere e il coinvolgimento attivo dei Municipi, tutti coloro che vogliano effettuare un percorso di visite agli studi delle artiste e degli artisti, potranno prenotarsi inviando una mail a rca@nomasfoundation.com e scegliere tra quelli disponibili sul calendario che sarà comunicato e condiviso non appena il DPCM consentirà visite in presenza.

Durante la visita dal vivo si potrà accedere allo studio dell’artista, interagire e osservare il suo lavoro, immergersi nei materiali che usa, scoprire le ricerche alle quali sta lavorando.

L’Unità di Ricerca Estetica sociale, diretta da Lia Fassari, DiSSE Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche Sapienza Università di Roma, terrà una serie di incontri, talk, seminari disseminati nei diversi Municipi della città con il coinvolgimento di artisti, studiosi, esperti e, soprattutto, cittadini, con l’obiettivo di coinvolgere e avvicinare sempre più persone all’arte contemporanea.

Nomas Foundation e l’Accademia di Belle Arti di Roma, in collaborazione con MonkeysVideoLab, co-producono una serie di docufilm, dedicati a ciascun artista aderente al progetto.

I docufilm, in italiano e sottotitolati in inglese, accessibili dal sito di ‘roma città aperta’ e sul canale Youtube di Nomas Foundation, costituiscono l’archivio pubblico di ‘roma città aperta’.

I documentari rappresentano uno strumento di approfondimento delle artiste e degli artisti e delle loro tematiche di ricerca, dando al pubblico a distanza la possibilità di “entrare dal vivo” nei luoghi di produzione dell’arte.

Già disponibili sulla piattaforma i documentari di Elena Bellantoni, Zaelia Bishop e Leonardo Petrucci.

Domani, giovedì 15 aprile 2021 sarà la volta dello studio a Pietralata di Josè Angelino, dove già aveva lavorato Pietro Fortuna.

Ogni giovedì, sul canale YouTube di Nomas Foundation saranno caricati nuovi docufilm: i prossimi sono dedicati a Davide Dormino il 22 aprile e Silvia Giambrone il 29 aprile 2021.
roma città aperta comprende anche una serie di Progetti con la direzione scientifica di Raffaella Frascarelli che costituiscono ulteriori mappature:

‘ieri, oggi e domani’ a cura di Elisa Genovesi a partire dallo spirito dell’articolo I pittori difendono la città, scritto da Toti Scialoja nel 1944 che descrive l’unità degli artisti di fronte dell’occupazione nazifascista della Capitale, indaga nel presente il rapporto tra artiste e artisti di diverse generazioni;

‘nella Roma delle artiste e degli artisti’ a cura di Julie Pezzali esplora i luoghi inediti della città con lo sguardo della psico-geografia situazionista e delle città invisibili di Calvino attraverso l’esperienza urbana delle artiste e degli artisti;

‘attraversamenti’ a cura di Niccolò Pellegrino è un viaggio collettivo dentro Roma vista da una serie di lavori fotografici che abbracciano ogni angolo e persona dei quindici Municipi quali frammenti dell’unicità della sua lunga storia;

‘oltre i sensi’ a cura di Federica Antonucci e Delfina Balistreri coinvolge persone dotate di sensorialità speciali, non vedenti e non udenti, a tracciare nuove mappe sensoriali nel rapporto con l’opera d’arte e attraverso la tecnologia;

‘perché l’arte ci eleva’ a cura di Alessia Bonanni è un dialogo che svela il legame più intimo e personale tra artista, opera d’arte e lo sguardo di chi vi si accosta senza filtri;

‘voci dalla città’ a cura di Ilaria Monti raccoglie le testimonianze dirette del pubblico che visiterà gli studi mettendo in luce dialogo e partecipazione;

‘spazio collaterale’ a cura di Arianna Sera definisce una mappa delle artiste e degli artisti che vivono nei piccoli borghi e grandi città dell’entroterra laziale e del litorale romano;

‘dialoghi multiculturali’ a cura di Michele Trimarchi tratteggia la presenza attiva di artiste e artisti non autoctoni nel sistema artistico romano, in particolare in rapporto all’integrazione culturale e all’inclusione sociale.

Questi Progetti saranno raccolti nella sezione https://romacittaaperta.com/projects dove verranno specificate le rispettive caratteristiche, tempi di realizzazione e modalità di fruizione.