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Rinnovo CCNL funzioni locali, UGL autonomie: ‘Esagerato gioire’

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Petillo: ‘Dopo 30 anni solo un aumento retributivo medio al di sotto del 5%’

Riceviamo e pubblichiamo.

Finalmente c’è la firma al Contratto Collettivo Nazionale del Comparto funzioni locali, gioire sembra esagerato perché firmare un contratto già scaduto è comunque una sconfitta e ci sarebbe ancora molto da dire: dopo 30 anni solo un aumento retributivo medio al di sotto del 5% mentre, il costo della vita nell’ultimo anno arriva al 7.8%.

È quanto dichiara Ornella Petillo, Segretario Nazionale UGL Autonomie per la quale:

Entrando nel merito del contratto l’aumento medio che va dai 56 euro fino a 102 euro lordi mensili, è il più basso rispetto agli altri comparti della pubblica amministrazione. I lavoratori degli enti locali sono figli di un Dio minore, malgrado la certificata mancanza di personale stanno assolvendo ad una funzione strategica con un surplus di carico di lavoro dovuto all’attuazione del PNRR.

Il lavoro di prossimità a diretto contatto con i cittadini dovrebbe avere un riconoscimento maggiore, invece spesso diventa facile bersaglio e capro espiatorio di una burocrazia imposta e ostativa.

Come UGL, concordiamo con il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo nel dare veri segnali di attenzione a dei lavoratori cruciali per lo sviluppo del Paese perché, con competenza e impegno, garantiscono il funzionamento degli enti territoriali più vicini ai cittadini.

Per questo chiediamo al Ministro di trovare delle rapide soluzioni per sostenere la struttura amministrativa degli enti locali, soprattutto rafforzando gli organici prevedendo modalità di interventi sostitutivi nella eventualità che gli enti locali non rispondono adeguatamente alle procedure assegnate.

Le misure di reclutamento del personale introdotte nella scorsa legislatura, per l’UGL a tutt’oggi, non hanno dato gli esiti sperati e non sono riusciti a tamponare i danni dovuti agli anni di blocco del turn over che ha devastato l’Amministrazione pubblica.

I Comuni sono in difficoltà, particolarmente quelli del meridione, nel portare avanti le progettualità richieste e nel presentare delle proposte ammissibili ai finanziamenti, i dipendenti a causa dei buchi in organico devono far fronte ad un sovraccarico di lavoro.

Come O.S. sottolineiamo ancora una grande deficienza nel CCNL del Comparto enti locali che investe il personale della Polizia Locale dove, in merito all’indennità servizio esterno, viene lasciata alla discrezionalità dei bilanci delle singole amministrazioni tra un ridicolo minimo di un euro fino ai 15 euro al giorno che, resterà per troppi una chimera.

Ancora una volta non si definisce un sostanziale incremento dell’indennità di vigilanza e mai che mai l’attribuzione dell’indennità di P.S., nonostante la Polizia Locale è richiamata in compiti di sicurezza urbana al pari delle altre FF.OO.

Il nuovo CCNL resta miope, se non cieco, alle nuove e future esigenze del personale, in considerazione delle continue riforme pensionistiche che prolungano il servizio fino a quasi i 70 anni. C’è bisogno di nuove tutele per il personale over 60 rispetto all’orario di lavoro, ai riposi e ferie, alla malattia, ai turni disagiati serali e notturni.

Il Segretario provinciale Antonella Pulciani sottolinea:

Sul nostro territorio, composto da 91 comuni molti piccoli e spesso con dislocazione montana oltre agli altri importanti enti provinciali e regionali presenti nel capoluogo, soprattutto a causa dei blocchi assunzionali avvenuti negli scorsi anni, non si è provveduto ad indire nuovi concorsi e a permettere anche uno svecchiamento della P.A..

La situazione negli enti locali è ancora più critica, spesso i comuni sono in gravi difficoltà economiche ed il personale assunto non è sufficiente per coprire i servizi essenziali che sono quelli di prossimità, i più vicini alle esigenze dei cittadini.

Tali enti fanno ricorso ad esternalizzazioni che vanno a pesare sulle tasse e tributi locali, o ancora più di frequente, si ricorre alle convenzioni soprattutto nell’ambito della polizia locale che, come previsto dalle norme vigenti, è possibile ma che non aiuta a migliorare le attività essenziali svolte sul territorio fornendo un servizio frammentario.

Pur non esaltando l’avvenuto rinnovo contrattuale è importante che comunque si sia provveduto finalmente a riavviare il contratto che darà modo anche di procedere in tutti gli enti al rinnovo dei contratti decentrati e la suddivisione adeguata delle risorse ai dipendenti degli enti locali troppo spesso considerati figli di un Dio minore.