Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
José Saramago
Voglio dedicare ogni singola parola di questo scritto a tutti i miei Fratelli e Sorelle, in maniera particolare a coloro che sentono di aver perso o sbagliato la via, che brancolano nel buio, che non sentono più la “Parola” o pensano di averla smarrita.
E lo voglio fare in questo preciso momento, né ieri né domani, perché adesso è tempo di Rinascita, è tempo di Ritrovarsi.
A quei Fratelli e a quelle Sorelle che, per i più disparati motivi, hanno deciso di non frequentare più il Tempio, a quelli che sono in bilico, con un piede dentro e uno fuori, ma anche a coloro che hanno deciso di Rinascere e di Ritrovarsi ogni volta…
Riservo loro ogni singola parola, anzi, no, quella “Parola”, la stessa che viene ripetuta all’orecchio da secoli, quella che non dev’essere né scritta, né incisa, ma che, segretamente, ripetiamo nella nostra mente.
Certo, occorre coraggio e forza d’animo per vivere una Quaresima, voluta o meno, e anche per affrontare una Passione, ma poi, quando il terremoto è passato, ci vuole temerarietà anche per raccattare i pezzi, metterli insieme e farne una base da cui ripartire rinnovati.
Bisogna avere audacia per essere Massoni. Più ci penso più mi convinco che sia così, perché, a volte, significa chiudere un ciclo, una porta, per varcarne un’altra, essere pronti a farsi schernire dai luoghi comuni e dalle dicerie, caricarsi di una croce per poter riuscire ad arrivare alla tanto attesa catarsi.
E ci vuole anche un po’ di sano egoismo. Ben vengano i tempi difficili, le discussioni, le partenze, gli addii, gli scontri, le sofferenze, le mancanze, i malumori se ciò significa avere l’energia per non “mollare”, ma continuare a percorrere questo cammino iniziatico, non privo di complessità.
Intraprenderlo significa cominciare un percorso trasformativo, che ha a che fare con tutte le dimensioni che ci costituiscono. Il processo è ciò che fa la differenza: insegna la pazienza, l’ardimento, la lungimiranza, la disciplina del lavoro e dell’ascolto, la tolleranza del limite e della frustrazione, il deserto quanto la fioritura.
Praticare questo esercizio ci porta a vedere la vita per quella che è, non come la vorremmo, ma neppure peggiore, un’esistenza piena di limiti ma anche ricca di possibilità, precaria e fragile sì, ma anche tenace e resistente.
La Rinascita porta con sé una rinuncia, un piccolo o grande lutto, qualcosa o qualcuno da lasciar andare, per Ritrovarsi in un altro modo e non sempre siamo disposti a fare i conti con la parte di noi che deve morire.
A tutti quei Fratelli e quelle Sorelle pieni di dubbi e perplessità chiedo di concedersi del tempo, affinché possano individuare la giusta direzione verso cui andare per non smarrire la retta via. Lasciate che la vita pulsi.
Rinascere è anche questo.
La cura di sé non è un atto magico, è più vicina al lavoro per scolpire la propria statua, come disse Plotino, è una pratica quotidiana, che conduce a darsi una forma.
Veniamo al mondo formati solo in parte; diventare se stessi è un impegno lungo e complesso e la nostra fioritura dipende dalla disponibilità che abbiamo a far sì che ciò avvenga.
Non possiamo prevedere come sarà la nostra esistenza, figuriamoci la “permanenza” all’interno di una Loggia, ma possiamo scegliere di occuparcene, di trovare il nostro stile di vita, il nostro orientamento e far sì che vari al meglio con il mutare degli eventi, dell’età, dell’esistenza, delle relazioni.
Un cambiamento individuale o collettivo si può vivere in due modi: subendolo passivamente o cavalcandolo con entusiasmo.
Noi Massoni non siamo mai completi, ma in perenne divenire attraverso le tappe del cammino iniziatico. Un Fratello o una Sorella sono chiamati a ricominciare più e più volte nella vita profana e, qualche volta, anche in quella massonica. Per questo, tra le virtù tanto a noi care, vi è quella del saper Ricominciare.
Rimettersi al mondo più e più volte è difficile e spesso doloroso e implica il voler rischiare. Ricominciare come la Fenice che risorge dalle proprie ceneri, perché ne vale la pena, sempre!
Il qui e ora ci rimette al mondo.
Rinascere come dischiudersi all’esistenza, esercitandosi a stare sia nella paura dell’ignoto, sia nell’ebbrezza dell’occasione. Rinascere come quella sera in cui abbiamo prestato e firmato il nostro giuramento.
Ritrovarsi come Massoni consapevoli di aver intrapreso quel cammino, che comprende e mette in gioco sia un percorso di trasformazione interiore, sia la manifestazione di questa conversione nel nostro stile di vita quotidiano.
Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.
Pablo Neruda
Buona Rinascita miei Fratelli e mie Sorelle!
Autore Rosmunda Cristiano
Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.