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Riforma urbanistica e del paesaggio, a Lucca punto su l.r. 65/2014

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Riforma urbanistica e del paesaggio


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Convegno/dibattito all’Auditorium Cappella Guinigi in occasione dei 10 anni dall’attuazione

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Quanto la legge e il Piano paesaggistico sono riusciti nell’opera di contenimento del consumo di suolo?

Quanto è cresciuta tra i cittadini, amministratori, addetti ai lavori la cultura del paesaggio come valore intrinseco del nostro territorio, portatore di identità e volano di sviluppo?

Come hanno risposto i Comuni alla nuova stagione pianificatoria?

È stato necessario provvedere a correttivi legislativi in corsa?

Quanto ha funzionato la co-gestione del Piano Paesaggistico tra Regione e Ministero?

Quanto il Piano Paesaggistico è stato percepito come elemento ordinatore delle politiche di settore, come supporto conoscitivo alle strategie di sviluppo dei territori?

Il Convegno/dibattito che si è svolto oggi a Lucca presso l’Auditorium Cappella Guinigi, ha provato a rispondere, o quanto meno a fare il punto su queste questioni cruciali per la Toscana.

La giornata è stata ricca di interventi: avvocati costituzionalisti, architetti, amministratori e funzionari degli Enti dallo Stato ai Comuni, si confronteranno per portare le loro esperienze concrete e i molteplici punti di vista.

Hanno preso parte ai lavori i quattro Soprintendenti del Ministero della Cultura della Toscana, le Regioni che come il Piemonte, la Puglia e il Friuli Venezia Giulia hanno maturato un’esperienza analoga a quella Toscana sulla pianificazione paesaggistica.

La giornata si è aperta con l’intervento dell’Assessore Stefano Baccelli a cui sono affidate anche le conclusioni.

La Toscana, forte della sua storia di programmazione e pianificazione, nate sotto il segno della sostenibilità fin dal suo primo Statuto, ha provato a fare sintesi osservando ciò che ha funzionato e ciò che è da affinare o modificare e ascoltando le altre esperienze nel panorama nazionale.

Baccelli ha spiegato:

Anche se 10 anni di legge 65/2014 sembrano tanti, in realtà alcuni degli effetti si vedranno nei prossimi anni.

Il consumo di suolo si divide in due categorie, il consumo di suolo effettivo e il consumo di suolo giuridico che è quello previsto dalla pianificazione urbanistica dove si registra una netta riduzione.

Per quanto riguarda il consumo di suolo effettivo gli effetti positivi si vedranno soprattutto nei prossimi anni. Ormai, infatti, sono vigenti al 99 per cento tutti gli strumenti di pianificazione rinnovati dalle Amministrazioni comunali e provinciali rispetto alla conformazione al nuovo piano paesaggistico.

E per quanto riguarda il futuro, dobbiamo conservare i lavori fondanti della legge 65 del 2014, in particolare la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione urbana con politiche attive, continuando a mettere risorse.

Come Regione abbiamo assegnato quasi 200milioni di euro a favore di tutti comuni piccoli e grandi della Regione Toscana per riqualificare immobili, intere aree e porzioni di quartieri, perché questo è lo strumento vero per ridurre il consumo di suolo.

A mio avviso, ci sarà sempre il tema di un’ulteriore semplificazione, ma anche un tema nuovo che evidentemente non era visibile 10 anni fa. Se all’interno del territorio urbanizzato dove è possibile tutt’ora costruire residenza ci sia una qualche forma di saturazione e nella prospettiva dei cambiamenti climatici e nella prospettiva del riscaldamento globale e locale occorra trovare degli strumenti di maggiore rarefazione e diffusione.

Un’occasione importante, quella di oggi, anche per valutare l’efficacia di modelli organizzativi alternativi e ascoltare punti di vista esterni anche in merito a quanto messo in atto in Regione Toscana.

Il Direttore della direzione urbanistica e sostenibilità in Regione Aldo Ianniello, ha spiegato:

A 10 anni dalla promulgazione della legge 65 e dall’approvazione del piano paesaggistico cogliamo l’occasione per fare il punto come Regione Toscana su quella che è stata l’attuazione sul nostro territorio di un percorso che parte dallo Statuto della Regione Toscana nel 1971, quando fu affermato il principio della sostenibilità.

È un percorso che è passato attraverso la legge 5 del 1995 e poi, dopo la riforma costituzionale del 2001, attraverso la legge 1 fino alla legge 65, un percorso che ha portato all’attuazione dei principi costituzionali sanciti nell’articolo 9 con la tutela del paesaggio e la tutela dell’ambiente che in Regione di recente si sono tradotti attraverso un piano paesaggistico co-pianificato col Ministero, quindi un’interazione Stato – Regione che dà al Piano la forza di Piano sovraordinato a tutte le altre pianificazioni.

La legge 65 ha dunque innovato, perché ha promosso la produzione di nuovi piani strutturali e nuovi piani urbanistici per tutti i comuni toscani raggiungendo un’integrazione perfetta fra quello che è il percorso previsto dalla Costituzione e il codice dei beni e le funzioni regionali previste dalla Costituzione per quanto riguarda l’urbanistica e la pianificazione col territorio.