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Riflessioni sugli Antichi Doveri e i Landmark – III e ultima parte

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Massoneria


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Alla fine del secondo articolo che riguarda i Landmark, ci siamo riservati di analizzare la questione dell’ammissione delle donne in Massoneria.
Perché una donna non dovrebbe poter intraprendere un cammino iniziatico? Perché la soluzione deve essere quella di percorsi collaterali, stimolanti ed importanti quanto si vuole, come quelli delle Stelle d’Oriente, o essere relegate in Logge esclusivamente femminili, e non poter far direttamente Massoneria?

Lo stesso Mackey a commento del diciottesimo Landmark scrive:

Fin dalla nostra entrata nell’Ordine abbiamo trovato certi decreti che stabiliscono che potessero entrarvi solo uomini capaci di affrontare fatiche o di adempire al dovere dei massoni speculativi. Noi abbiamo preso l’impegno solenne di non alterare questi regolamenti che non potrebbero esser cambiati senza una completa disorganizzazione del sistema intero della Massoneria speculativa.

Ovvero, la spiegazione è solo rimandata ad una consuetudine, né ad una tradizione tantomeno vengono addotte delle spiegazioni di natura esoterica.

Sul sito della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, quella che cioè si erge ad arbitro della regolarità, forse solo per aver codificato per prima delle regole, nella pagina delle FAQ, ovvero delle Frequently Asked Questions, si legge:

Are there women Freemasons?
Yes. Whilst UGLE, following the example of medieval stonemasons, is, and has always been, restricted to men, women Freemasons have two separate Grand Lodges, which are restricted to women.

Che tradotto in italiano suona:

Ci sono donne Massoni?
Sì, mentre la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, seguendo l’esempio dei tagliapietre medioevali è, e sarà sempre, ristretta agli uomini, le donne Massoni hanno due Gran Logge separate che sono ristrette alle donne.

Adesso, ci sono almeno due buoni motivi per contestare questa giustificazione.
Il primo è di natura storico. Ci sono diverse testimonianze dell’accettazione di donne nelle corporazioni medioevali di muratori. Alcuni esempi sono molto citati tra coloro che perorano la possibilità di accettare anche le donne.

Già nel 1268 in Francia il ‘Livre des Métiers’ di Etienne Boileau ammetteva le donne anche al grado di Maestro nelle varie corporazioni artigiane, anche quelle legate a mestieri all’apparenza esclusivamente maschili.

La Gilda dei Carpentieri di Norwich negli Statuti del 1375 faceva riferimento a Fratelli e Sorelle.

Lo Statuto della Loggia di York del 1693 recitava:

Colui o Colei che deve esser fatto Massone pone le mani sul Libro ed allora le istruzioni sono date.

Questi gli esempi più citati, ma ve ne sono tantissimi altri. Il motivo di questa tradizione ha una spiegazione molto semplice. I Maestri che non avevano figli maschi potevano assicurarsi il controllo del patrimonio di famiglia ammettendo le proprie mogli o figlie, che nel caso di morte prematura del Maestro, potevano così assumere il controllo della Loggia. Si tratta di un’ammissione non operativa, nella maggior parte dei casi, ma la nostra Massoneria, non è operativa, è solo speculativa.

Questo ci porta al secondo motivo secondo il quale il richiamo alle consuetudini delle corporazioni medioevali di muratori non è assolutamente sufficiente a giustificare il rifiuto di ammettere le donne. I criteri che erano indicati per la Massoneria Operativa sono improponibili nella Massoneria Speculativa. Il passaggio che vieta l’ingresso a chi è “mutilato” è scomparso abbastanza presto, senza che nessuno sia stato accusato di eresia o di irregolarità.

Inoltre, voler ancorare la tradizione Massonica alle sole corporazioni medioevali, risulta senza dubbio riduttivo. Del resto, la posizione critica nei confronti dei Landmark da parte di autori come lo stesso Guénon sono note.

[…] la questione dei Landmark che è, come si sa, soggetta a interminabili discussioni, appena chiarite riferendosi al significato originale della parola, applicata nella Massoneria operativa ai segni, mediante i quali era fissato il centro, e gli angoli di un edificio prima della sua costruzione, che può permettere d’interpretare i caratteri generalmente riconosciuti ai Landmark nel senso di una verità immutabile, universale e atemporale in se stessa, e nello stesso tempo suscettibile, nei diversi domini d’esistenza e d’azione, di applicazioni che sono dei riflessi, a dei diversi gradi, d’un “Archetipo” puramente spirituale; e va da sé che, in queste condizioni, i veri Landmark non possono in alcuna maniera essere assimilati a un insieme di regole scritte, che non saprebbero esprimere tutt’al più che il riflesso più indiretto e più lontano […]
Études sur la Franc-maçonnerie et le Compagnonnage – René Guénon

Se una giustificazione può essere addotta al divieto di ammettere le donne, dunque, non va cercata sicuramente nelle pratiche della Massoneria Operativa, per i motivi che abbiamo detto, ma piuttosto fondata su verità immutabili, universali e atemporali.
Su verità che siano dunque iniziatiche, esoteriche nel senso più autentico.

In effetti la giustificazione, sebbene debole, che viene fornita dal GOI, si trova nei Rituali, in particolare nel rituale di iniziazione al grado di apprendista, ed è comunque basata su un assunto esoterico.

Essendo la nostra iniziazione solare, le donne non sono ammesse ai nostri Lavori.
Rituale di iniziazione

Spostiamoci dunque sul piano iniziatico. Il riferimento ad una tradizione Solare ed una Lunare è chiaramente legato ad una distinzione che non ha una connotazione di genere. Come hanno sottolineato in diverse occasioni, si tratta piuttosto di una differenza tra Piccoli Misteri e Grandi Misteri come ad esempio capita nel caso dei Misteri Osiridei o Isiaci della tradizione egizia. Sicuramente l’accesso a queste scuole misteriche non erano legate al sesso. Di contro dovremmo, infatti, avere un accesso precluso ai maschi per quello che riguarda un’iniziazione prettamente lunare.
Ad esempio, Lucio, ne ‘L’asino d’oro’ di Ovidio viene iniziato prima ai misteri isiaci.

Mentre cercavo di risolvere questi dubbi religiosi riflettendo un po’ con me stesso, un po’ parlandone ai sacerdoti, venni a scoprire una cosa del tutto nuova per me e veramente stupefacente, cioè che io ero iniziato soltanto ai misteri di Iside ma non ancora a quelli dell’invitto Osiride, il padre sommo di tutti gli dei e per quanto i legami tra questi due culti fossero molto stretti, anzi tali da formare un’unica religione, tuttavia in fatto di iniziazione la differenza era grande; di qui dovevo aspettarmi d’esser chiamato a servire anche questo grande dio.
L’asino d’oro – Ovidio

Questa posizione è ribadita anche da Paolo Lucarelli, che scrisse:

Le persone ammesse come membri di una loggia devono essere uomini buoni e leali… di età matura e prudente… non donne…
Ancora oggi la stragrande maggioranza dei corpi massonici nel mondo si attiene rigorosamente a questa regola, e considera decisamente irregolare chi non lo fa. I motivi addotti sono diversi. Si dice che è così:

– Perché nei cantieri operativi dei muratori non c’erano donne.
(In realtà basta prendere un buon testo di medievalistica per scoprire che ce n’erano, e svolgevano spesso lavori molto delicati, come preparare la malta, il cordame, ritoccare le sculture ecc.).

– Perché la Massoneria è un ordine iniziatico solare. (Ma la storia ci dice che molti culti solari, come quelli di Apollo e Dioniso, avevano soprattutto sacerdotesse).

– Perché le donne possono essere iniziate, ma non trasmettere al loro volta l’iniziazione massonica.
(Qui si entra in ragionamenti così complessi, raffinati e sottili, che sono costretto a dichiarare la mia totale incomprensione e incompetenza).

– Perché la Massoneria è un ordine cavalleresco. (Ineccepibile se si accetta l’assunto, ma l’affermazione è molto controversa).

– Perché la presenza delle donne turberebbe la serenità dei lavori massonici.
Introduzione a ‘Simbolica Massonica del Terzo Millennio’ – Paolo Lucarelli

Come viene detto dallo stesso Lucarelli, tantissime iniziazioni solari, come quelle di Apollo e Dionisio vedevano la presenza maggiormente di sacerdotesse.
Altro elemento introdotto da questo passo è la presunta impossibilità da parte delle donne di trasmettere l’iniziazione. Posto che questa posizione supera comunque il divieto di iniziazione femminile, ma su cosa si fonda? Partiamo da una prima citazione, molto frequente tra coloro che negano la possibilità di ammettere le donne.

Se per iniziazione si intende semplicemente il procedimento nel quale può esser raggiunto il contatto con il sovrasensibile, devesi dire che, in linea di principio, l’iniziazione è aperta anche alla donna. Resta, nel riguardo, il problema della via. Normalmente, la via propria dell’uomo è quella “secca” ed attiva di un metodo in cui la presenza a sé non è mai perduta ed il rito è controllato in tutte le sue parti da un principio che si mantiene in tutti i cambiamenti di stato, fino alle fasi realizzatrici. Invece, per una donna, la via naturale sarebbe quella “umida”.
Invito alla magia – Gruppo Ur

La diversa natura femminile, dunque, non consentirebbe il controllo dei cambiamenti di stato. La prima cosa che ci incuriosisce è l’utilizzo di una terminologia che è assolutamente alchemica. Rispetto alle due vie, praticamente tutti gli autori sono concordi nell’individuare nella via umida quella più lunga ma più sicura.

Inoltre, il risultato finale è lo stesso. Si tratta di due strade che qualsiasi alchimista, a prescindere dal sesso, può intraprendere. Si tratta, a nostro parere, della confusione di chi confonde il percorso con il punto di arrivo, il mezzo con il fine. Questa citazione, molto spesso utilizzata da chi vede una differenza nel percorso iniziatico femminile, sembra presa quasi come appiglio da parte di chi si trova a corto di argomentazioni.

A supporto di questa tesi, la stessa affermazione di Lucarelli, che pur essendo stato un grande alchimista, forse l’ultimo, ed un pregevole esoterista, archivia queste argomentazioni dichiarandosi incompetente, cosa che decisamente ci sembra ironica, piuttosto che realmente dovuta ad una “incapacità” a seguire la discussione.

Ma continuiamo a seguire le argomentazioni di chi rifiuta alle donne la possibilità di iniziare.

Quando il padre (umano) l’emette così, come semenza nel grembo della donna, è in realtà il sole che là lo emette; là, in verità, lo regge e lo conduce di là da questa morte; in seguito nasce, conformemente al seme ed al soffio.
Jaminiaupanishad bramâna

Troviamo in questo caso una ulteriore citazione che ci sembra presa a casaccio, da una tradizione che non è esattamente collegata a quella Massonica. Ma prendiamola per buona. La “semenza” è messa dal sole, non dall’uomo, questo significa che l’uomo fa solo da tramite. L’iniziazione resta solare, che la trasmetta un uomo o una donna, è il “sole” a conferirla. Nulla che ci sembri incompatibile anche in questo caso.

Nei Misteri di Mithra, dai quali le donne erano escluse, si affermava che il potere delle iniziazioni solari era “taurino” ed “ammonio” e che “questo potere nessuna donna può conoscere senza morire”.
Vittorio Vanni

Anche in questo caso è una tradizione piuttosto avulsa e una citazione piuttosto superficiale.

E ancora lo stesso Vanni cita due passi che dovrebbero confermare la tesi dell’impossibilità iniziatica femminile, ma non fanno altro che sconfessarla.

Nella tradizione massonica, dal XVII secolo ai nostri giorni, vi è la stessa operatività rituale di formazione androgenetica. Nei rituali 10 del Rito Egiziano Femminile di Cagliostro, oggi usato dalle Logge Androgene d’Adozione dipendenti dai Riti Uniti di Misraim e Memphis – Gran Santuario Adriatico, è previsto il Ricevimento di una Maestra Egizia, (chiamato anche rito simbolico o d’Osiris). In questo rituale, la Gran Maestra, accompagnata da un Maestro IV° grado con la spada in pugno, riceve così la nuova Maestra:

(Con la spada tocca il capo della Neofita. Depone la spada e slaccia il cordone dalla sua vita e la invita a spogliarsi della veste di lutto e ad indossare il grembiule di Maestra, la sciarpa di Sibilla e i guanti bianchi della purezza, Poi toglie il collare bianco con la scritta E.S.H. e lo cinge al collo della Neofita.)

Poi recita:
EGO SUM HOMO. Sono uomo. Questo è scritto sul collare che vi ho cinto. E, in effetti, la parte spirituale, quella che rappresenta la vostra propria essenza, è maschia e non femmina. O, meglio, non ha sesso. Un giorno mi comprenderete meglio. Allora non sarete più caratterizzata per il vostro sesso, ma per il vostro spirito che si deve elevare senza tregua per adattarsi alla vostra nuova condizione.

Anche in questa citazione il grassetto è nostro. L’iniziazione non è fisica, è spirituale. Lo spirito non ha sesso. Questa citazione, non è utilizzata solo da Vanni, ma da chi in generale nega il potere iniziatico femminile, tanto che ci è stato praticamente impossibile risalire a chi abbia fatto per primo ricorso a questo tipo di argomentazione.

La riportiamo riferita a Vanni perché la sua esposizione ci è sembrata la più completa e quella meglio organizzata. Ma conferma solo che l’iniziazione solare si propone di ricevere la luce, di cui il sole è il simbolo filosofico ed esoterico. La citazione parla inoltre di essenza, che è propriamente maschia. Anche questo non fa una grinza. L’essenza è luce, è la scintilla divina, non ha sesso, è solare per ognuno di noi. Il Dio dentro di noi non ha sesso, l’essenza non ha sesso.

Stesse riflessioni valgono anche per la seconda citazione:

Simon Pietro disse loro: [agli Apostoli] Maria se ne vada da noi, perché le donne non sono degne della Vita. Gesù disse: Ecco, io la attrarrò in modo da farne un maschio, affinché anche lei diventi uno spirito vivente simile a voi maschi. Perché ogni donna che si farà maschio entrerà nel Regno dei Cieli.
Vangelo di Tommaso

Posto che si tratti di un Vangelo ovviamente apocrifo, la simbologia ci sembra la stessa.
Si tratta di un’opposizione tra la polarità solare e lunare che qualche autore definirebbe non come umana, ma come da interpretare sul piano cosmico.

In definitiva, la donna non potrebbe iniziare perché non possiede lo sperma. L’analogia tra quello che è in alto e in basso porta a dire che una donna che non possiede il principio attivo per generare la vita sul piano fisico, non può trasmetterla sul piano iniziatico. Anche questa una confusione. Sul piano cosmico il principio resta quello solare, certo, come abbiamo detto, ma su questo piano l’essenza può essere solare a prescindere dal sesso.

Chiudiamo con un passo dello stesso Vanni.

Si può quindi ipotizzare la regolarità dell’iniziazione femminile in Massoneria, quando questa poi non pretenda autonomamente i poteri di trasmissione, che sono solari e maschili (o luni-solari androgeni). In nome di questo principio è necessario che durante l’iniziazione da parte di una Maestra Venerabile vi sia il contatto fisico di un Fratello (mano destra sulla spalla sinistra) su una Sorella, o che sia seguita passo per passo da un Fratello con la spada puntata.

La simbologia è quella della spada, esplicitata da diversi autori. La spada simbolicamente può essere retta da chiunque, a prescindere dal sesso, è la spada ad essere veicolo e simbolo.

Volendo citare la Bibbia, anzi, simbolicamente la prima iniziazione umana è stata opera di una donna. Infatti è Eva a porgere ad Adamo il frutto della conoscenza.

Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.
Genesi 3, 6 – Bibbia CEI

Eva, che avendo già preso il frutto, è già a conoscenza del bene e del male, è già “iniziata”. Quindi “inizia” anche Adamo trasferendogli la conoscenza.
Avvia, dunque quel percorso che porta dal Paradiso Terrestre alla Gerusalemme Celeste.

Non possiamo pensare di tornare qui su tutte le questioni concernenti il Centro supremo, da noi già trattate altrove più o meno compiutamente: la sua conservazione in modo più o meno nascosto a seconda dei periodi, dall’inizio alla fine del ciclo, cioè dal «Paradiso terrestre» fino alla «Gerusalemme celeste» che ne rappresentano le due fasi estreme.
Simboli della Scienza Sacra – René Guénon

Si tratta di un percorso che passa attraverso la conoscenza che inizialmente è duale.

Nel momento stesso della caduta Adamo diventa «conoscitore del bene e del male» (Genesi, III, 22), cioè incomincia a considerare tutte le cose sotto l’aspetto della dualità; la natura duale dell’Albero della Scienza» gli appare quand’egli si trova scacciato dal luogo dell’unità prima, alla quale corrisponde l’Albero della Vita».
Simboli della Scienza Sacra – René Guénon

Il dualismo è solo momentaneo, però perché in definitiva dovrà portare alla ricomposizione di ogni dualismo, inteso come coppia di complementari e non di opposti inconciliabili. Dall’uno di ciò che non è generato a dualismo è pluralità di ciò che non è generato, ovvero la discesa, per poi tornare dal generato a ricomporre l’unità del non generato, ovvero la risalita.

Un ultimo riferimento circa la questione dell’ammissione delle donne in Massoneria, rispetto alla quale già troppo ci siamo dilungati, riguarda proprio il discorso dei dualismi, che il nostro percorso iniziatico tiene fortemente in considerazione. Effettivamente molti simboli dei nostri Templi richiamano il dualismo, il pavimento a scacchi, il sole e la luna. Ma si dice anche che il Maestro debba superare i dualismi e camminare lungo la sottile riga che separa il bianco dal nero.
Perché non superare anche il dualismo maschio – femmina?

Facciamo riferimento al Kybalion:

Tutto, cose e persone, sono fondati su questo principio; ogni elemento femminile ne contiene uno maschile e viceversa.
Il Kybalion – I tre iniziati

Ogni cosa ha il suo elemento maschile è femminile. Del resto le prime divinità erano androgine. L’esempio può essere quello del Giano bifronte. Solo successivamente la parte maschile e quella femminile erano state separate per dare origine a due divinità diverse. Soprattutto con il cambiare del ruolo sociale della donna. Del resto i primi gruppi umani erano matrilineari.

Il quarto principio dell’ermetismo, quello della polarità, recita:

Tutto è duale; tutto è polare: per ogni cosa c’è la sua coppia di opposti. Come simile e dissimile sono uguali, gli opposti sono identici per natura e differiscono solo di grado. Così gli estremi si toccano; tutte le verità non sono che mezze verità e ogni paradosso può essere conciliato.
Il Kybalion – I tre iniziati

Gli opposti sono identici. Basterebbe ricordare questa semplice quanto fondamentale affermazione per sciogliere ogni dubbio.

Piuttosto che discriminare sul sesso il ragionamento, dunque, dovrebbe ricondurre a quelle che sono le ‘qualificazioni’ che deve avere chi aspira a ricevere la luce, poste che quelle contenute nei Landmark sono, come abbiamo argomentato, anacronistiche.

19. obbligo di credere in Dio, Grande Architetto dell’Universo;

Credere in un essere superiore è indubbiamente un punto di partenza imprescindibile.
In assenza di un disegno superiore, di una verità ultima, universale, il nostro percorso perderebbe gran parte del proprio senso, sarebbe snaturato, qualcosa di altro.
Si ricadrebbe in un relativismo assolutizzato, cosa che è una contraddizione in termini.

Infatti, il motto del relativismo, tutto è relativo, non può sottrarsi agli effetti della sua stessa affermazione. Si tratta della stessa falla logica dell’assunto nichilista secondo il quale la verità non esiste. L’affermazione non può essere vera poiché se fosse corretta sarebbe essa stessa una verità, negando pertanto l’assunto che la verità non esiste, verrebbe paradossalmente smentito dalla sua validità.

Una trappola logica simile limita anche l’efficacia del dogma relativista. Se tutto è relativo, anche la stessa affermazione che tutto è relativo deve esserlo. Si ricadrebbe in un nichilismo della coscienza, nell’assenza di verità universali e necessarie, soprattutto in campi come quelli della spiritualità. Paradossalmente, ma non tanto, senza queste verità assolute anche qualsiasi Landmark non avrebbe altra derivazione che quella di una mente umana ha partorito in un determinato momento storico. I nichilismi, i relativismi assolutizzati, i pensieri deboli, i materialismi che negano le verità sono incompatibili con l’essenza della Massoneria.

Chi non crede nello spirito, non cercherà mai dentro se stesso la luce divina, senza essere consapevole della presenza di questo, non intuirà mai nessuna verità ultima.
La cosa da far notare, inoltre, è che Pound parla espressamente di monoteismo. A nostro parere la definizione sarebbe restrittiva. Anche perché molte religioni che apparentemente sono politeiste soprattutto per quanto riguarda la loro estrinsecazione essoterica, non fanno altro che individuare nelle varie divinità aspetti diversi dello stesso unico Dio che poi nella pratica esoterica vengono ricondotte ad una fondamentale unità.

La formulazione di Findel, che, come abbiamo detto, non fa riferimento a nessun essere superiore, lascia spazio ad una deriva atea dell’istituzione. Il culto universale della legge morale, uscito dall’ambito strettamente occidentale, avrebbe ben poco di universale, riferendosi a diverse concezioni morali legate a culture profondamente diverse.

20. obbligo di credere nella resurrezione a una vita futura;

Landmark di chiara matrice cattolica, soprattutto nell’uso del termine ‘resurrezione’ che automaticamente escluderebbe molte spiritualità e religioni che di fatto sono invece da sempre presenti nella comunione massonica. Perché non far riferimento alla fondamentale immortalità dell’uomo nella sua parte spirituale?

21. obbligo della presenza in ogni loggia del Libro della Legge Sacra, per tale intendendo il testo che, dalla religione del Paese, viene considerato come espressione rivelata della Volontà del Grande Architetto dell’Universo;

La presenza del libro sacro in Loggia è un riferimento ad un sistema di verità ultime. Non ci sembra di poter prescindere da questo Landmark.

22. eguaglianza tra loro di tutti i liberi muratori;

Anche in questo caso poco da dire. Se si eccettua il fatto che ovviamente il percorso iniziatico deve essere meritocratico con una gerarchia che si poggi sui meriti.

23. il segreto massonico;

La Massoneria è indubbiamente un percorso iniziatico, cosa che non può prescindere da una natura esoterica e dunque ristretta ai soli adepti di conoscenze e lavori. La cosa singolare è che, però, secondo una Dichiarazione di princìpi approvata dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra il 21 giugno 1985, i segreti della Massoneria riguardano i modi di riconoscimento. Un vero e proprio segreto di pulcinella, visto che si trovano ormai sbandierati su internet e palesati ai quattro venti.

Molte volte nelle Logge è detto che ognuno riesce a cogliere dei lavori e del simbolismo massonico solo quello che è in grado di comprendere al punto del percorso in cui effettivamente ci si trova. Il fatto che si possano trovare in rete i rituali dei tre gradi non significa che la profonda simbologia che si trova alla base di questi sia divulgata.

Le verità massoniche sono delle verità intuitive e per coglierle è necessario che lo spirito sia liberato dalle scorie della profanità quanto più possibile, che un lavoro costante, incessante, possa alimentare la luce divina dello spirito, depurarla, mettendoci in condizioni di entrare in contatto con questa parte e a questa attingere. La traduzione di una verità intuitiva in un costrutto simbolico sebbene possibile, non è mai efficace.

Si tratta di rendere in parole un’intuizione che con la realtà sensibile o simbolica ha poco a che fare. Ad esempio, la percezione del divino che può derivare da un particolare momento di consapevolezza dello spirito difficilmente può essere raccontata. Ovviamente le verità intuitive conquistate possono essere tradotte in simbolo, per poter tracciare un percorso, per poter definire un metodo, come metodo può essere definito il percorso Massonico stesso.

Ma il simbolo è tale per chi ne possiede la chiave, per chi è in grado di interpretarlo, per chi ha raggiunto un livello di consapevolezza che lo metta in grado di usare il simbolo per compiere quel salto spirituale necessario ad intuire la verità sottesa.

Un simbolo è tale perché fa riferimento a qualcosa di altro, è il rapporto tra significante e significato. Se questa relazione viene meno, se nella coscienza dell’interpretante il simbolo non trova referente, allora ne viene smarrito il senso, e il simbolo stesso resta vuoto, smette di essere tale. Purtroppo bisogna rilevare che spesso anche molti Fratelli Maestri svolgono i rituali in modo meccanico e senza riflettere sul simbolismo che nascondono.

24. il fondamento di una scienza speculativa su un’arte operativa e l’uso e la spiegazione simbolici dei termini di quell’arte;

Landmark retaggio di un momento di passaggio se non di convivenza tra una Massoneria Operativa ed una Speculativa. Della prima oggi resta solo il simbolismo. Le altre due raccolte non fanno riferimento a questo Landmark come diverse altre formulazioni di altri autori. Da un lato ovvio, dall’altro anacronistico.

25. il Landmark che li corona tutti è il principio stesso dell’intangibilità dei Landmark.

L’ultimo Landmark ci sembra addirittura antimassonico. Non esistendo una visione unanime su quello che i Landmark stessi siano significa solamente voler tenere fissa la propria versione. Voler dire che la propria versione è quella autentica. Fa ovviamente riferimento alle Costituzioni, ma non possiamo non pensare alla posizione della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, che si erge ad unica depositaria dei principi di regolarità della Massoneria.

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Autore Pietro Riccio

Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.