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Rieti: una festa per don Oreste Benzi nel decennale della morte

Don Oreste Benzi


Il 15 ottobre al parco di Villa Franceschini di Contigliano (RI)

Riceviamo e pubblichiamo.

Rieti ricorda don Oreste Benzi, il “prete dalla tonaca lisa”, a dieci anni dalla sua morte, avvenuta il 2 novembre 2007, a Rimini. Il 15 ottobre una giornata di festa, pensata per le famiglie dalle 9:30 alle 17:00 presso il Parco di Villa Franceschini a Contigliano (RI) in cui si potrà assistere ad uno spettacolo, pranzare e giocare.

Alle 16:00 la celebrazione dell’Eucarestia nel Centro Pastorale San Michele Arcangelo di Contigliano sarà presieduta dal Vescovo di Rieti Mons. Domenico Pompili.

L’evento fa parte delle tante celebrazioni in tutta Italia per il parroco riminese che culmineranno il 31 ottobre con il convegno nazionale a Rimini ‘Una vita per amare’.

Chi era Don Oreste Benzi? Nato nel 1925, è stato un presbitero. Fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha speso tutta la sua vita a favore degli ultimi. Giovane sacerdote nell’Italia martoriata del dopoguerra, si impegnò da subito a favore dei giovani, cui propone “un incontro simpatico con Cristo”.

Nel 1968 con un gruppetto di giovani e alcuni altri sacerdoti dà vita all’Associazione Papa Giovanni XXIII, Apg23, a sostegno di coloro che nella vita non riuscirebbero a cavarsela da sole. Don Benzi guida l’apertura della prima Casa Famiglia a Coriano, sulle colline riminesi, il 3 luglio 1972. Da allora la Comunità Papa Giovanni XXIII è crescita ed ora conta oltre 400 case famiglia in Italia e all’estero.

Oggi Apg23, nel Lazio, opera sia con un centro di aggregazione, sia con 3 strutture dedite all’accoglienza, tra cui una casa famiglia. Inoltre a Roma è presente una mensa per i poveri.

Don Benzi è stato il primo in Italia a lottare contro la cultura della prostituzione e a denunciare la tratta delle donne. Con la lunga tonaca scura ed il rosario in mano, alle donne vittime del racket della prostituzione proponeva la liberazione immediata e la speranza di una nuova vita. Quella che ancora cercano i tanti poveri lungo le strade delle nostre città.

 

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