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Riconoscere e uscire da una relazione tossica e dalle subdole dinamiche

relazioni tossiche


Sono molteplici gli ambiti nei quali si riscontra l’influenza che alcune persone hanno sul comportamento e le emozioni di altre. Le relazioni tossiche sono un fenomeno assai diffuso, da riconoscere per uscirne

Le relazioni sono tossiche quando si instaurano dinamiche malsane dovute a comportamenti dannosi da parte di alcuni nei confronti di altri.
Possono essere subite da un soggetto, oppure da due persone che agiscono reciprocamente con comportamenti dannosi, quali mancanza di rispetto, comunicazione aggressiva, controllo esasperato, gelosia eccessiva, negazione del mutuo sostegno.

La manipolazione è l’abilità caratteristica di individui prevaricatori, che rendono esasperante l’interazione tra soggetti, comportando il degrado della vita coniugale, dell’amicizia, della cooperazione tra colleghi di lavoro, del rapporto genitori – figli.

Nelle relazioni di coppia, un partner distorce deliberatamente la percezione della realtà, turbando le emozioni sino a provocare uno stato confusionale e sensi di colpa, che riformula per creare il dubbio nell’interlocutore persino della propria sanità mentale; tecnica del Gaslighting, la manipolazione che crea angoscia, dal film ‘Gaslight’, del 1944.

Altri astuti plagiatori sono i narcisisti, che usano profondere attenzioni ed affetti in una fase iniziale, per poi seguire dinamiche di svalutazione.

Nel mettere in discussione le capacità della vittima, dimostrano quanto non sia in grado controllare un rapporto interpersonale, anche per accadimenti del passato e magari sopiti da tempo, coinvolgendo, altresì, terze parti, per creare uno strato nebbioso destabilizzante.

Altro agire manipolatorio, quello in ambiente lavorativo, con la diffusione di voci denigratorie, che minano la reputazione di un collega. Tali tecniche di plagio comprendono quelle operate da chi occupa posizioni di potere, che alternano periodi di lodi e premi, ad altri di duri richiami e disappunti, generando incertezza e timore.

Subdole e letali tossicità derivano dai genitori nei confronti dei figli, quando usano strumenti come sensi di colpa per avere fatto qualcosa di sbagliato o moralmente scorretto e dannoso, oppure provocando vergona per avere compiuto azioni inappropriate, temendo, così, il giudizio negativo altrui. Molte volte, per creare un conflitto disorientante, viene favorito un figlio rispetto ad un altro.

Alquanto diffusa, infine, la manipolazione praticata da sette o culti, con leader estremamente carismatici, che attirano a sé attraverso il contatto e la mediazione con entità sovrannaturali o divinità religiose.

Momenti difficili, come lutti, divorzi o crisi esistenziali, rendono le persone maggiormente inclini a cercare aiuto seguendo le indicazioni di un abile raggiratore.

Fortemente vulnerabili, possono essere più aperte a cercare aiuto, quindi più inclini al plagio, ricercando conforto in coloro che affermano di avere risposte e soluzioni a problemi complessi, anche perseguendo la liberazione spirituale per una via illuminata, che leader carismatici promettono attraverso la mediazione con entità di ordine divino.

Le relazioni tossiche possono causare ansia, depressione, bassa autostima e un generale malessere, di conseguenza, riconoscere questi segnali è il primo passo per poter agire proteggendo il proprio benessere.

Tra le più comuni tecniche manipolative:

Gaslighting: far dubitare la vittima della propria realtà o percezione, facendo in modo che si senta confusa e insicura.

Riprova sociale: utilizzare il comportamento degli altri per influenzare la vittima a conformarsi ad una certa azione od opinione, come se fosse normale o accettata.

Senso di colpa: indurre sentimenti di colpa nella vittima per ottenere qualcosa, sfruttando la sua coscienza e il desiderio di compiacere.

Intimidazione: creare paura o ansia per costringere la vittima a comportarsi in un certo modo o ad accettare una richiesta.

Falsa intimità: stabilire un legame emotivo superficiale per guadagnare la fiducia della vittima, facilitando, poi, la manipolazione.

Elogio: utilizzare complimenti e lusinghe per rendere la vittima più vulnerabile ed aperta a influenze.

Interruzione della comunicazione: escludere la vittima da altre fonti di informazione o supporto, isolandola e rendendola più dipendente dal manipolatore.

Gioco delle emozioni: sfruttare le emozioni della vittima, come la paura, la gioia o la tristezza, per ottenere ciò che si desidera. Possono essere usate tecniche di gruppo, come role-playing o giochi di gruppo, dove si assumono caratteristiche e comportamenti di altre persone per creare un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Sottrazione di risorse: limitare l’accesso della vittima a risorse finanziarie, sociali ed emotive, per mantenerla in uno stato di vulnerabilità.

Risorse utili a supporto

• Medico di famiglia: è sempre il fondamentale punto di riferimento in grado di consigliare professionisti affidabili tra una rete di collaborazioni.

• Ordine Nazionale degli Psicologi: https://www.psy.it, selezionando la regione di riferimento

• Libri:
‘Gaslighting: Recognize Manipulative and Emotionally Abusive People – and Break Free’ di Stephanie Sarkis.
‘Donne che amano troppo’, di Robin Nowood, dal punto di vista delle donne.
‘Attached’ di Amir Levine e Rachel Heller, per riconoscere schemi di attaccamento disfunzionali.
‘Il potere delle emozioni positive’ di John Gottman, per identificare i comportamenti tossici e migliorare le relazioni.
‘Relazioni pericolose’ di Harriet B. Braiker, manipolazioni e comportamenti abusivi nelle relazioni personali e professionali.
‘The Verbally Abusive Relationship’ di Patricia Evans, analisi sul linguaggio abusivo come forma di manipolazione e controllo.

• Piattaforme online:
– MioDottore: https://www.miodottore.it/
– Psicologi Italia: https://www.psicologi-italia.it/
– SIPAP, Società Italiana Psicologi Area Professionale https://www.sipap.it/

Autore Adriano Cerardi

Adriano Cerardi, esperto di sistemi informatici, consultant manager e program manager. Esperto di analisi di processo e analisi delle performance per la misurazione e controllo del feedback per l’ottimizzazione del Customer Service e della qualità del servizio. Ha ricoperto incarichi presso primarie multinazionali in vari Paesi europei e del mondo, tra cui Algeria, Sud Africa, USA, Israele. Ha seguito un percorso di formazione al Giornalismo e ha curato la pubblicazione di inchieste sulla condizione sociale e tecnologia dell'informazione.

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