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Ricerca e soccorso: PE chiede maggiore partecipazione dell’UE per salvare vite in mare

Parlamento europeo


Rendere più trasparenti gli accordi con i Paesi terzi e prendere in considerazione le accuse di violazione dei diritti umani

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Parlamento europeo in Italia.

I deputati auspicano che l’UE e gli Stati membri svolgano operazioni di ricerca e soccorso, SAR, più attive e coordinate, e che l’agenzia Frontex abbia un ruolo più prominente.
Dopo il dibattito in plenaria di mercoledì 12 luglio, il Parlamento europeo ha adottato giovedì, per alzata di mano, una risoluzione, non legislativa, che chiede ai Paesi UE e a Frontex di fornire una capacità sufficiente in termini di navi, attrezzature e personale dedicato alle operazioni di ricerca e soccorso e un approccio più proattivo e coordinato per salvare efficacemente le vite in mare

Gli Stati membri dovrebbero inoltre utilizzare appieno le navi gestite dalle ONG. Secondo i deputati, dovrebbe essere istituita una missione SAR globale dell’UE, attuata dalle autorità degli Stati membri e da Frontex.

Il Parlamento condanna fermamente il contrabbando e il traffico criminale, ribadendo che percorsi sicuri e legali, in particolare attraverso il reinsediamento, sono il modo migliore per evitare le vittime in mare.

I deputati propongono, inoltre, di diffondere maggiori informazioni sui pericoli di questa rotta ai cittadini dei Paesi terzi.

Chiedono, infine, alla Commissione di presentare delle proposte per condizionare i finanziamenti ai Paesi terzi alla cooperazione nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri di migranti.

Cooperazione con i Paesi terzi

La risoluzione chiede alla Commissione di fornire informazioni complete su tutti i tipi di sostegno che l’UE e i suoi Stati membri forniscono alle guardie di frontiera e costiere dei Paesi terzi, tra cui Libia, Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco.

Poiché le persone soccorse dovrebbero essere sbarcate solo in un luogo sicuro, i deputati esortano la Commissione e le autorità nazionali a valutare le accuse di gravi violazioni dei diritti fondamentali da parte della guardia costiera libica e a porre fine a tale cooperazione se tali violazioni sono provate.

Contesto

Le operazioni di ricerca e soccorso e le attività di sbarco svolte dagli Stati membri dell’UE non sono coperte da un quadro giuridico comune dell’UE, ad eccezione delle attività svolte nel contesto delle operazioni congiunte in mare condotte da Frontex.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, OIM, dal 2014 sono state registrate 27.633 persone disperse, presunte morte, nel Mediterraneo.

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