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Renzi: dai Senatori dipende il futuro del Paese

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L’impantanamento della riforma del Senato a causa della presenza di molti, troppi emendamenti ha portato Renzi a scrivere una lettera ai Senatori, con la quale li esorta ad appoggiare la riforma. “Con il vostro sostegno garantite la fiducia e la maggioranza al Governo. C’è chi vuole bloccare tutto. E c’è chi vuole cambiare, iniziando da se stesso”.

Cosi si è rivolto il Premier ai Senatori, continuando così: “dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell’Italia. Siamo chiamati ad una grande responsabilità: non la sprecheremo”. “È triste vedere il Senato costretto a perder tempo senza poter discutere in modi civile, ma attraverso emendamenti burla. E’ umiliante, immagino, trascorrere il proprio tempo a discutere di argomenti assurdi, come cambiare il nome della Camera dei Deputati in Gilda dei Deputati. Si può essere d’accordo o meno con questa riforma, ma osserva Renzi facendo riferimento al leader del M5s, definirla svolta autoritaria significa litigare con la realtà”.

“La modifica costituzionale di cui state discutendo supera il bicameralismo perfetto, semplifica il processo legislativo, riequilibra il rapporto Stato- Regioni, abolisce il Cnel, disegna uno Stato più efficace e semplice. In un altro passaggio Renzi sottolinea: “solo le riforme strutturali ci consentiranno di essere credibili per usare la flessibilità necessaria a far ripartire l’occupazione e la crescita. Abbiamo 1000 giorni per riportare l’Italia a fare l’Italia. I giorni che abbiamo davanti non possono essere buttati via. Non ce lo possiamo permettere noi, non se lo possono permettere gli italiani”.

Renzi, nella lettera, si apre alle modifiche all’ Italicum, su cui Ncd fa pressione. “Abbiamo convenuto circa i punti fondamentali, afferma il Premier: chiarezza del vincitore, premio di maggioranza sproporzionato, principio dell’alternanza, ma la discussione al Senato consentirà di affrontare nodi ancora aperti come preferenze, soglie, genere”.

Il legame tra il percorso delle riforme e quello della nuova legge elettorale sembra evidente, nonostante il capogruppo al Senato di Forza Italia, Paolo Romani, neghi la correlazione tra i due. Domani nel probabile incontro tra Renzi e Berlusconi sul tavolo ci saranno sicuramente le riforme, ma con altrettanta importanza si parlerà della legge elettorale.

Tema, come detto, caldo per Ncd, il quale ha sempre visto di cattivo occhio l’inciucio Renzi- Berlusconi; il leader Alfano ha chiaramente espresso il desiderio di abbassare le soglie di sbarramento e le preferenze, così da non rischiare al prossimo turno di rimanere fuori da Parlamento. Come potrebbe Renzi  assecondando solo le richieste di Berlusconi,non tener conto del parere degli alfaniani che rappresentano un importante alleato al momento?

Monica De Lucia

Autore Monica De Lucia

Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.