Olio su tela, cm.80×60
Il Mito! … dimensione… subliminale… numinosa!
Devo dire che è stato facile avendo avuto peraltro guide esperte… provati “nocchieri’ anche loro sopravvissuti a innumerevoli “procelle”… è stato davvero così naturale, trovarne il passaggio… il giusto “guado” tra le acque calme… basse, di quella “marea” immaginaria e creativa dell’infanzia… uno stato di “grazia” che peraltro ancora dura… e che desidero convintamente preservare… “acque” certamente più suddite della Luna, dove, dopo il primo brivido “lustrale”… tutto il “portentoso” è possibile… e non come sotto il sole rutilante ed infuocato dove giocosità e fisicità si “spossano” l’un l’altra… è la fresca lunarità dunque… che mi attira e mi esorta ad arrivare lì, sempre innamorato perso, e scoprirvi una “rada” assolutamente “mia”… e, per giunta, giungervi sempre così “assetato” e pronto ad abbeverarmi alla sorgente delle più incredibili “storie”… credendole, e forse lo sono ma in una dimensione parallela, talmente vere… concrete, da riportarle fedelmente nelle opere pittoriche.
Ma, se rimane misterioso, ancora oggi il vero motivo del mio arrivo… già viandante della Fantasia, in quelle “terre”… ancor di più lo è quel decidersi poi, convintamente a permanervi… scegliendole come se fossero l’ultimo “rifugio”… molto spesso acquattandomi… perché in fuga e ricacciato dalle più amare realtà, tra gli “anfratti” che il Sogno scava quotidianamente nel proprio fertile “humus”…
Terre del Mito… in cui ogni “elemento”… ogni foglia d’albero è come un “coriandolo”, che dialoga col vento e… stormisce, rispondendo al cinguettio dei passeri, trasformando… “nobilitando”, in leggenda il tribolato racconto quotidiano degli esseri viventi che, invece, si lacerano e si strappano l’Anima l’un l’altro e… quindi quel “Vissuto” trasmuta… si fa epopea… “Epos” che tutto “indora” e incanta… rivolgendosi agli uomini del “Dopo”…
Terre del Mito… dove ogni bandiera o panno steso… sventola… garrisce… ed ogni vela come un polmone respira… si gonfia… per condurre all’avventura… e poi sempre fissata al suo pennone, piantato dritto sul suo “legno”… nave con la sua “polena” erosa… smangiata dall’acqua salsa… e quella tela è ruvida… provata dalle tempeste che, come un rattoppato sudario, infine, ritorna… riapproda… e s’ammaina… così, come ogni esanime energia di vita di colui che sbarca…
Terre del Mito… come scrigni di memorie remote, che racchiudono i silenziosi ritorni al focolare di casa… spesso con la testa bassa, a rimpiangere non tanto il Sogno Perduto… bensì quella parte del Tempo consumato… forse inutilmente!
Fertili le Terre del Mito, che trasmutano ogni esistenza anonima in una “saga” eroica…
Ora qui… tutto sembra fermo… immobile anche un drappo… un manto è come pietrificato e, con esso, il suo alito di vento, e si scorge l’impennarsi di un destriero al galoppo… ed anche colui che, ritornato dalle sue raminghe “odissee” mentre grave… pensoso, si accinge a ritendere il suo arco, oliandolo per bene prima dell’uso… accarezzandolo per ammorbidirne la struttura, inattiva e impolverata da vent’anni o giù di lì…
… e… le bronzee effigi di semidei ed eroi che guardano l’orizzonte come a custodire quella “patria” voluta… come una soffitta dell’encefalo… creata da numinose… ultraumane entità…
Oppure è accaduto il contrario?
Chi sarà stato a farcelo credere?
Già, ma… dov’è andato a nascondersi quello “spiritello” ermetico e per giunta ermeneuta… che, nottetempo, ha allestito la “scena”… vorrei chiedergli di rivelarmi il segreto della sua vera origine… ed anche perché ha preso residenza nella mia mente, dove continua ad inseminare nuove “nascite” nuovi “parti cefalici”… beh, a dire il vero non è che dia molto fastidio… ma alle volte devo proprio dirlo… diventa iperattivo!
Terre del Mito… ed io ne son diventato una specie di “giardiniere”… custode ed esegeta di quell’Oltre non lontano che, invece, è nel mio Dentro… e mi pervade quando si fa largo tra la foresta lignea dei pennelli… dilaga poi, nei miei colori… si impasta nelle mestiche… nuota tra i diluenti… si immerge e riaffiora sostanziandosi tra gli agglutinanti… e poi, dopo essersi imposto come immagine nel “ridotto scenico” della tela, finalmente si dissolve, inabissandosi nei solventi… ed io… illuso, credo poi di riuscire a riposarmi contemplandone il risultato…
… ma ora… che c’è?
Toh… è caduto giù un pezzetto di qualcosa… un seme… per cui son sicuro che ci sarà ancora un seguito…
Terre… Terre del Mito… un’utopia da scoprire… ma in quale atlante geografico?
Forse l’ho intravisto da quando aprii gli occhi alla Ragione e constatai che il “bianco e nero” della Realtà nascondeva miriadi di altre tonalità e varianti, percepibili soltanto dalla mente abituata a convivere con il Sogno…
Sì… certo… può essere… ma quando è nato il Sogno?
Ed in conclusione… io ora… sogno… o son desto…?!
La Vida es Sueno
Pedro Calderón de la Barca
Terre… terre del Mito…
Autore Vincenzo Cacace
Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.
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