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‘Re della Terra Selvaggia’, USA che non immaginiamo

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Il Cinema indipendente ci fa conoscere un’America nuova

‘Beasts Of The Southern Wild’, titolo originale del film, è un’opera dai connotati antropologici, pur non essendo stato girato con intenzioni e fini puramente scientifici e sociologici. 

La forza di un racconto del genere non è esclusivamente emotiva, porta lo spettatore a riflessioni sulla condizione umana, sull’evoluzione della società, sul significato di comunità e di appartenenza.

Gli ambientalisti ne hanno fatto subito un manifesto eppure il regista non aveva finalità politiche né tantomeno di denuncia.

Benh Zeitlin, all’esordio cinematografico, era interessato a raccontare una condizione, uno stato delle cose che aveva innescato in lui un dubbio che è all’origine della pellicola:

come possono delle persone trovare la forza di vedere morire la terra che li ha resi unici, senza perdere la speranza, la gioia e lo spirito incredibile di festa che li contraddistingue?

La comunità in questione abita una zona paludosa della Louisiana, nel Sud degli Stati Uniti, luogo soprannominato non a caso Bathtub, La Grande Vasca.

Gli abitanti di Bathtub vivono in una sorta di illegalità perché da quando le autorità hanno costruito una diga per separare “la grande vasca” dalla città è stato loro non solo consigliato per sicurezza ma imposto di abbandonare quella zona che, a causa dei frequenti nubifragi uniti alla costruzione della diga che fa da tappo, potrebbe, da un giorno all’altro, ritrovarsi totalmente sommersa dall’acqua.

La storia della piccola grande Hushpuppy

Imperterriti e tenaci i componenti della comunità resistono e tra questi ci sono la piccola Hushpuppy e suo padre Wink. I due vivono in roulotte separate circondati da animali di ogni tipo che servono a sfamarli e che hanno aiutato la bambina a “sentire” il battito della natura attraverso il suono che ogni cuore pulsante trasmette.

La bimba ha sei anni e, grazie al padre, ha imparato la sopravvivenza nella natura selvaggia; la madre è andata via all’improvviso lasciando come tanti la comunità per inseguire un altro stile di vita.

La capacità di andare avanti e la volontà di fare festa contraddistingue gli abitanti della Grande Vasca, nonostante il costante pericolo di una calamità che potrebbe portarli alla distruzione dall’oggi al domani.

Anche per questo Miss Bathsheba, la maestra di Hushpuppy, nella scuola elementare di Bathtub si preoccupa di spiegare ai bambini la convivenza, l’adattamento per arrivare a parlare della selezione naturale e dei cambiamenti ecologici che minacciano il loro villaggio e che deve spingerli fin da subito a imparare a sopravvivere.

Hushpuppy, più degli altri bambini, si è trovata a crescere in fretta per la mancanza della madre e l’istinto di sopravvivenza diventa per lei una necessità quando si accorge che il padre è gravemente malato e capisce che i suoi insegnamenti servivano non solo per prepararla alle conseguenze di una catastrofe naturale con cui dover fare i conti, ma per insegnarle a vivere in un mondo dove non ci sarà più lui a proteggerla, e sarà lei a diventare “Il Re della Terra Selvaggia“.

Un’opera sul senso di comunità ed appartenenza… nel terzo millennio

Alla presentazione al Sundance Film Festival il film di Zeitlin ha sorpreso tutti, dagli addetti ai lavori al pubblico pagante: Gran Premio della Giuria e Premio per la Migliore Fotografia hanno fatto da apripista ai numerosi riconoscimenti avuti nei vari Festival in giro per il mondo, compreso la “Caméra d’Or” al Festival di Cannes.

‘Re Della Terra Selvaggia’ è un’opera indipendente che accomuna un senso di antica magia emozionante alla fotografia di una comunità di persone che, nonostante faccia parte di un paese simbolicamente opulento e moderno, vive fieramente rimanendo ancorata ad uno stile di vita che si basa su pochi e semplici elementi necessari per sopravvivere.

Nulla di ciò che viene deciso o che avviene all’esterno della comunità può in qualche modo modificare tale stile di vita… sempre che non si vada ad intaccare la sopravvivenza della comunità stessa.

È toccante la sceneggiatura scritta dal regista con il supporto dell’amica Lucy Alibar, autrice di ‘Juicy and delicious’, la pièce teatrale che ha ispirato la storia.

La protagonista, Hushpuppy, è interpretata in maniera straordinaria dalla piccola Quvenzhané Wallis che, così come Dwight Henry, nel ruolo del padre Wink, non aveva mai recitato prima, eppure il risultato della loro tenuta scenica è impressionante.

Risultano indimenticabili sia i duetti tra padre e figlia che l’espressività e gli sguardi della bambina, emblematica voce narrante non della storia ma dei pensieri e delle percezioni della protagonista:

Il Mondo della natura è un fragile intreccio di cuori che battono, vivono e respirano… l’intero universo dipende dall’equilibrio perfetto di tutte le cose.

‘Re della Terra Selvaggia’ è stato candidato a quattro Premi Oscar: film, regista, Behn Zeitlin, attrice protagonista, Quvenzhané Wallis, e sceneggiatura non originale, Zeitlin e Lucy Alibar.

Non male per un film indipendente e dalla tematica per nulla popolare.

 

 

Autore Paco De Renzis

Nato tra le braccia di Partenope e cresciuto alle falde del Vesuvio, inguaribile cinefilo dalla tenera età… per "colpa" delle visioni premature de 'Il Padrino' e della 'Trilogia del Dollaro' di Sergio Leone. Indole e animo partenopeo lo rendono fiero conterraneo di Totò e Troisi come di Francesco Rosi e Paolo Sorrentino. L’unico film che ancora detiene il record per averlo fatto addormentare al cinema è 'Il Signore degli Anelli', ma Tolkien comparendogli in sogno lo ha già perdonato dicendogli che per sua fortuna lui è morto molto tempo prima di vederlo. Da quando scrive della Settima Arte ha come missione la diffusione dei film del passato e "spingere" la gente ad andare al Cinema stimolandone la curiosità attraverso i suoi articoli… ma visto i dati sconfortanti degli incassi negli ultimi anni pare il suo impegno stia avendo esattamente l’effetto contrario. Incurante della povertà dei botteghini, vagamente preoccupato per le sue tasche vuote, imperterrito continua la missione da giornalista pubblicista.