Nei siti delle scuole troppe immagini di minori: occorrono prudenza e prevenzione
Riceviamo e pubblichiamo.
Di seguito la nota diffusa dal Presidente del Corecom Molise, Prof. Vincenzo Cimino.
Il mese di gennaio, come da consuetudine, è il periodo delle preiscrizioni per la scelta che i ragazzi e le loro famiglie sono chiamate ad esercitare per l’anno scolastico successivo.
Con essa si svolgono una serie di utilissime e coinvolgenti open day e manifestazioni varie di presentazione dei vari istituti con descrizioni di laboratori, iniziative, premi, offerte formative, percorsi guidati all’interno dei plessi stessi.
In questo frangente può capitare che immagini di minori siano presenti nei siti istituzionali delle scuole o che vengano inseriti. Si verifica anche che genitori, curiosi e persino qualche organo di informazione diffondano o prendano materiale direttamente dagli account social, con appunto immagini e video di minorenni.
Allo stesso tempo, il contenuto della informazione destinata agli alunni va argomentato in un contesto a loro dedicato: un lessico adeguato che non sempre il genitore/tutore, il dirigente o il docente stesso, ne sa cogliere la opportuna congruità.
Questa situazione si ripete anche con i saggi di fine anno, percorsi didattici e attività variegate che espongono in qualche modo il minore. Per questo motivo si invitano tutti, dagli organi di informazione, ai dirigenti, al personale della scuola, alle famiglie, a tener conto dei riferimenti normativi e a sfruttare alcuni suggerimenti.
D’altro canto, foto ed immagini rientrano tra i dati personali dei ragazzi, la cui pubblicazione è soggetta a regole, normative e di opportunità, particolarmente stringenti quando in esse sono presenti minori.
In particolare, in base al Codice in materia di protezione dei dati personali e al Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, GDPR:
1) il minore che ha compiuto i quattordici anni può esprimere il consenso al trattamento dei propri dati personali;
2) il trattamento dei dati personali del minore di età inferiore a quattordici anni è lecito a condizione che sia prestato il consenso da chi esercita la responsabilità genitoriale;
3) le informazioni e le comunicazioni devono essere redatte “con linguaggio particolarmente chiaro e semplice, conciso ed esaustivo, facilmente accessibile e comprensibile dal minore, al fine di rendere significativo il consenso prestato”.
A tal riguardo, sia il Garante per l’infanzia e l’adolescenza che i Corecom, sono chiamati ad arginare le irregolarità puntando ad una scuola a prova di privacy.
In esso si richiamano le norme già esposte e le sanzioni nelle quali possono incorrere e i reati di cui possono essere chiamati a rispondere i membri della comunità scolastica che diffondono audio, foto, video – ad es.
pubblicandoli su Internet – senza avere prima informato e aver ottenuto l’esplicito consenso delle persone coinvolte.Inoltre, fari puntati sui genitori, tutori e parenti vari che, spesso in buona fede, non tengono nelle dovute considerazioni lo “shareting”, condivisione online di contenuti che riguardano i propri figli.
Postare foto e video di diversi momenti della vita dei minori, magari accompagnati da informazioni, nome o età o luogo in cui è stato ripreso, contribuisce a definire l’immagine e la reputazione online.
I minori, inoltre, potrebbero non essere contenti di ritrovare loro immagini a disposizione di tutti o non essere d’accordo con l’immagine di sé stessi che si sta costruendo.
Il Garante fornisce quindi dei suggerimenti, degli accorgimenti da adottare nella pubblicazione delle immagini:
1) rendere irriconoscibile il viso del minore o coprirlo con una “faccina” emoticon;
2) limitare le impostazioni di visibilità delle immagini sui social network.
Il Corecom e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza rivolgono quindi un invito, ai responsabili e al personale amministrativo e/o docente, a limitare quanto più possibile la pubblicazione di immagini che ritraggono minori se non necessarie all’attività scolastica, soprattutto sulle piattaforme di condivisione di contenuti.
Nel caso in cui la condivisione venga ritenuta utile per qualsiasi ragione vanno tenuti in debito conto la normativa e i suggerimenti del Garante privacy.
Una raccomandazione che segue quella recentissima del Corecom Calabria e di tanti altri ai quali anche il Molise ha il dovere di aderire.
Purtroppo, le insidie della rete sono dietro l’angolo e siamo tutti portati a pensare:
“A me non succede, il mio paese è piccolo, mio figlio non corre nessun pericolo, figurati tra gente ragazze proprio mia figlia, il Molise è un’isola felice”.
No, piangere sul latte versato non rientra tra le misure che il Corecom Molise intende evidenziare.
Prof. Vincenzo Cimino – Presidente Corecom Molise