Home Territorio ‘Questo è un sogno’ a Von Buren Contemporary

‘Questo è un sogno’ a Von Buren Contemporary

596
Giulio Rigoni, 'Questo è un sogno'


Download PDF

Le opere di Giulio Rigoni in mostra dal 5 al 22 novembre a Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

La mostra di Giulio Rigoni, ‘Questo è un sogno’, è composta da opere impregnate di elementi onirici, che affondano le proprie radici in un forte immaginario tardo medievale.

La componente del gioco è fondamentale, in quanto rende visibile il contrasto tra tradizione e contemporaneità.

I protagonisti delle opere di Rigoni sembrano quasi dei burattini che si muovono in un mondo teatrale e sognante, ricco di enigmi e colori vibranti.

Spiccano inoltre gli elementi fiabeschi di diverse culture, che trasportano l’osservatore in un luogo in cui un immaginario da Le mille e una notte si ibrida perfettamente con i preziosi dettagli naturalistici tipici del Gotico Internazionale e dei libri miniati medievali.

Le architetture, come i personaggi, raccontano luoghi immaginari e irraggiungibili, dove aleggia un’atmosfera di bellezza e mistero.

Biografia

Nato a Roma nel 1976, Giulio Rigoni inizia a dipingere da autodidatta riuscendo ben presto a raggiungere uno stile molto personale che lo rende facilmente riconoscibile. Una pittura raffinata ed intimista a cavallo tra antico e moderno che attira velocemente su di lui la stima e l’interesse soprattutto del mondo del collezionismo privato. Diversi i riconoscimenti internazionali, tra cui la Biennale di Dakar, mostre a Boston, Parigi e recentemente a Londra.

Nella ricerca di equilibrio tra estetica classica e modo di concepire le forme in chiave contemporanea, la sua arte si carica di immagini irreali, spesso incantate, sospese in atmosfere che ci suggeriscono tempi lontani, mitici, lasciando allo spettatore il compito di decodificarne il senso secondo una interpretazione personale.

L’apparente immobilità dei volti, i giardini, spesso in forma di labirinti, le infinite architetture e torri muovono tutte dalla sobrietà spiritualistica e ordinata della pittura tardo-medioevale. I piani prospettici si aprono, come wunderkammer, su stupefacenti scorci fiabeschi.

Dal punto di vista tecnico, pur sperimentando l’utilizzo di diversi materiali come carta, ottone e tessuto, la sua cifra è quella della pittura ad olio su legno spesso impreziosita dalla foglia d’oro.