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Quando è giusto consigliare?

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La saggezza in un proverbio

Il proverbio Sufi

Chi dà consigli ad un negligente ha bisogno lui stesso di consigli

va oltre la semplice affermazione che è inutile consigliare chi non è disposto ad ascoltare.

Offre una profonda riflessione sulla natura umana e sull’importanza di essere consapevoli dei propri limiti.

Vediamo insieme un’analisi dettagliata.

Parte prima:

Chi dà consigli ad un negligente

Non si tratta solo di qualcuno che non ascolta, ma di chi ha un atteggiamento di indifferenza o disinteresse verso il consiglio stesso.

La negligenza può assumere diverse forme.

Ostinazione: rifiuto di cambiare idea o comportamento, anche di fronte a prove evidenti.

Apatica: mancanza di interesse o motivazione per migliorare la propria situazione.

Superbia: convinzione di non aver bisogno di consigli, credendo di possedere già tutte le risposte.

Parte seconda:

ha bisogno lui stesso di consigli

Non è un giudizio di condanna, ma un invito all’introspezione.

Chi si offre di consigliare un negligente dovrebbe prima porsi degli interrogativi.

La propria esperienza: ha vissuto in prima persona la situazione che l’altro sta affrontando?

La propria coerenza: applica nella sua vita i consigli che dispensa?

Le proprie motivazioni: perché desidera dare consigli? Per aiutare sinceramente l’altro o per sentirsi superiore?

Perché, in conclusione, è inutile consigliare un negligente?

Mancanza di terreno fertile: i consigli cadono nel vuoto se non c’è terreno fertile su cui attecchire. La negligenza crea un terreno arido, impermeabile al cambiamento.

Mancanza di fiducia: un negligente difficilmente si fiderà di chi lo consiglia, soprattutto se quest’ultimo non è in grado di dimostrare coerenza e di applicare i consigli a se stesso.

Mancanza di rispetto: offrire consigli non richiesti può essere visto come un atto di presunzione o di superiorità, alimentando la resistenza del negligente.

Come applicare questo insegnamento alla nostra vita?

Prima di dare consigli, ascoltiamo attentamente e cerchiamo di comprendere la situazione e le motivazioni dell’altro.

Condividiamo le nostre esperienze con umiltà, senza pretendere di possedere la verità assoluta.

Evitiamo di dare consigli non richiesti, soprattutto se non siamo in grado di applicarli a noi stessi.

Ricordiamo che il cambiamento è un processo personale e che nessuno può forzare l’altro a cambiare.

Il proverbio Sufi ci invita perciò ad essere saggi e compassionevoli nelle nostre relazioni con gli altri.

Offrire consigli non è un atto di superiorità, ma un gesto di generosità che richiede consapevolezza, umiltà e rispetto.

Solo quando ci approcciamo all’altro con queste qualità, i nostri consigli avranno la possibilità di fiorire e portare frutto.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.