Il documento propone di negoziare con l’UE misure anti smog che tengano conto delle caratteristiche economiche e ambientali dei territori lombardi
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Qualità dell’aria, il Consiglio regionale chiama Bruxelles.
Con un ordine del giorno, approvato a maggioranza nella seduta di oggi, 42 voti a favore, 26 contrari e 3 astenuti, l’Aula ha chiesto alla Giunta di negoziare con la Commissione europea le istanze della Lombardia, sottolineando le criticità che derivano dall’applicazione della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria.
Il testo ritiene sia opportuno sviluppare accordi specifici per raggiungere gli obiettivi nel rispetto delle caratteristiche sociali, economiche e ambientali dei territori e stanziando ulteriori risorse finanziarie.
L’ordine del giorno, sottoscritto da tutti i Capigruppo di maggioranza, Giacomo Basaglia Cosentino per Lombardia Ideale, Christian Garavaglia per Fratelli d’Italia, Fabrizio Figini per Forza Italia, Alessandro Corbetta per la Lega e Nicolas Gallizzi per Noi Moderati, invita, inoltre, a proseguire nelle misure anti smog finora messe in campo e a sviluppare nuovi obiettivi ambiziosi e concreti di riduzione dell’inquinamento che riconoscano le caratteristiche geografiche, morfologiche e meteorologiche del bacino padano, che rendono più complesso il miglioramento della qualità dell’aria.
L’Aula ha respinto i cinque ordini del giorno presentati dalle minoranze.
Il gruppo consiliare di Azione – Italia Viva ha presentato due documenti in cui chiedeva un impegno straordinario nell’attuazione delle misure anti inquinamento, integrando i fondi nazionali e comunitari con quelli regionali e, in particolare, promuovendo la sostituzione dei veicoli più inquinanti e potenziando il trasporto pubblico locale.
L’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle chiedeva, in particolare, il riconoscimento dello stato d’emergenza per attivare azioni e misure straordinarie di risanamento ambientale.
Lo stato di emergenza era richiesto anche dal testo presentato dal Partito Democratico, primo firmatario il Vice Presidente del Consiglio regionale Emilio Delbono, che, tra le numerose proposte, chiedeva di individuare una road map per accompagnare l’agricoltura e il settore zootecnico intensivo verso una sempre maggiore sostenibilità.
L’ordine del giorno presentato dal Patto Civico chiedeva alla Giunta di presentare al Consiglio regionale entro un mese un cronoprogramma di interventi secondo quanto previsto nel programma regionale di sviluppo sostenibile.
Le dichiarazioni di voto
In dichiarazione di voto sono intervenuti Luca Paladini, Patto Civico, per il quale
un altro sviluppo è possibile, senza ideologia. Regione Lombardia non sta facendo abbastanza per la tutela della salute dei propri cittadini.
Sostegno alla linea perseguita da Regione Lombardia e dall’Assessore Maione è stato espresso dal Presidente della Commissione Ambiente Alessandro Cantoni, Lombardia Ideale.
Per Forza Italia, il capogruppo Fabrizio Figini, esprimendo voto favorevole all’ordine del giorno della maggioranza, ha sottolineato come
nella lotta all’inquinamento sia importante mantenere equilibrio, continuando l’impegno di Regione Lombardia.
Alessandro Corbetta, Lega, ha evidenziato:
Bisogna tener conto della conformazione dell’area padana, una pianura circondata dalle montagne e in cui si trova una delle più sviluppate economie industriali e agricole del mondo.
Se vogliamo l’inquinamento zero dobbiamo essere pronti a chiudere tutto e a fermare l’economia. Stiamo già mettendo in atto politiche che mitigano l’impatto dell’uomo sull’ambiente tenendo in considerazione le esigenze di entrambi.
Nel suo intervento Alfredo Negri, PD, ha sottolineato:
la minoranza si aspettava altre risposte dalla Giunta, ad esempio perché la Corte di Giustizia europea nel 2022 ha giudicato il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria, PRIA, inadeguato, perché nell’ultimo bilancio c’è stato il 73% dei tagli all’ambiente, perché a gennaio 2024 abbiamo avuto livelli di 24 volte superiori rispetto a quelli raccomandati dall’OMS.
Secondo Christian Garavaglia, Fratelli d’Italia:
Sono i dati a confermare il buon lavoro di Regione Lombardia e, alla luce dei risultati raggiunti, è importante proseguire nelle misure intraprese per la riduzione degli inquinanti fissando obiettivi che riconoscano le peculiarità geografiche, morfologiche e meteorologiche del bacino padano.
Nicolas Gallizzi, Noi Moderati, ha infine dichiarato:
La qualità dell’aria non sarà mai ottimale, ma la relazione dell’Assessore Maione ha evidenziato spunti importanti sui miglioramenti sostanziali degli ultimi anni in Regione Lombardia.
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i Consiglieri Massimo Vizzardi, Azione Italia Viva, Michela Palestra, Patto civico, il Vice Presidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono, Miriam Cominelli, Marco Carra tutti del Partito Democratico, Nicola Di Marco, M5S, Giulio Gallera, FI, Luca Marrelli, Lombardia ideale, Onorio Rosati, AVS, Riccardo Pase, Lega, Jonathan Lobati, FI, Presidente della Commissione Territorio e Giacomo Zamperini, FdI, Presidente della Commissione speciale Valorizzazione e tutele dei territori montani e di confine, Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera.
L’Assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione in apertura di seduta, ha detto:
Non esistono elementi normativi per chiedere lo stato di emergenza.
Strumentalizzare la questione ambientale per fini politici contro la Regione Lombardia significa screditare un sistema di imprese, enti locali, agricoltori, operatori turistici e anche di cittadini, che hanno investito sulla sostenibilità ambientale ottenendo risultati che sono dimostrati dai dati, tanto che da venti anni i trend sulla presenza di emissioni sono in costante e continuo miglioramento, con una accelerazione significativa negli ultimi cinque anni.
La media annuale di PM10 negli ultimi anni non ha mai superato in nessuna stazione i limiti normativi e nel 2023 anche la media annuale di PM2.5 è rimasta per la prima volta entro i limiti in tutta la Lombardia.
I dati dimostrano che il trend è in netto miglioramento in tutti i territori della Lombardia.
Sul tema della qualità dell’aria la Lombardia ha fatto investimenti senza precedenti: 19 miliardi di euro in cinque anni per infrastrutture, innovazione, agricoltura.
E per i prossimi anni sono previsti altri finanziamenti che abbatteranno ulteriormente le emissioni: continueremo a investire sulla riduzione della circolazione dei veicoli più inquinanti, su misure di efficientamento energetico, sul corretto utilizzo domestico della biomassa legnosa e sul miglioramento della gestione dei reflui zootecnici.
Quanto accade nel periodo invernale riguarda tutto il bacino padano e lo stiamo affrontando di concerto e in sintonia con le altre regioni dell’area.
È un fenomeno spiegabile con l’alta frequenza del verificarsi di condizioni di inversione termica che trasformano la pianura padana in una sorta di recipiente chiuso, in cui gli inquinanti vengono schiacciati al suolo.
Questo spiega perché le concentrazioni della maggior parte degli inquinanti mostrano uno spiccato ciclo stagionale, con valori invernali di molto superiori a quelli estivi.
L’Assessore ha infine evidenziato i dati provinciali relativi ai giorni di superamento della soglia di Pm10 nel 2023 rispetto al dato del 2003 nei capoluoghi della regione. Milano: da 163 giorni a 49 giorni; Bergamo: da 112 giorni a 21 giorni; Brescia: da 118 giorni a 40 giorni; Como: da 102 giorni a 15 giorni; Cremona: da 136 giorni a 46 giorni; Lecco: da 97 giorni a 6 giorni; Lodi: da 137 giorni a 43 giorni; Mantova: da 188 giorni a 62 giorni; Monza: da 145 giorni, dato 2006, a 40 giorni; Pavia: da 122 giorni, dato 2004, a 33 giorni; Sondrio: da 97 giorni a 6 giorni; Varese: da 19 giorni, dato 2004, a 4 giorni.