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Punica Granatum

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Punica Granatum


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Questo frutto, i cui grani sono tanto numerosi, simboleggia la carità che racchiude tante virtù.

Nell’osservare una pianta di melagrana, non ho potuto fare a meno di soffermarmi sull’aspetto di questo bellissimo arbusto, una meraviglia della natura: Di forma sferica, con la buccia di colore rosso brillante, ne si consumano solo i semi, chicchi interni, dal sapore acidulo e ricco di tannino.

Mi sono chiesta quale valore simbolico potesse avere questo frutto per un Massone, visto che ne troviamo ben tre semiaperte sulla Colonna “B”, poste sulla sommità del capitello corinzio: la melagrana è sinonimo di amicizia, sia per la sua forma che per il suo colore.

Per quanto riguarda l’aspetto simbolico, l’elemento certamente più significativo è ben celato al suo interno: nascosta da una scorza coriacea e non commestibile, non granulosa, non porosa ma nemmeno perfettamente lucida e liscia, si trova una notevole quantità di granuli, separatamente individuabili e separabili, ma uniti fra loro in un corpo unico.

Si può quindi attribuire ad essa il valore metaforico nel rappresentare il nostro fraterno sodalizio, laddove, ogni singolo Fratello pur facilmente e singolarmente individuabile nella sua soggettività, è coeso all’altro da un vincolo saldo, comune e reciproco, non solo per obiettiva destinazione ma anche per funzione “superindividuale”.

Emblema, quindi, di Fratellanza, che ispira il comportamento all’interno della Loggia, in un contesto di reciprocità ed armonia iniziatica poco individuabile e riconoscibile nel mondo profano.

Ma perché proprio la melagrana e non un qualsiasi altro frutto ricco di semenze al suo interno? È sempre la natura a fornirci la spiegazione. Il suo interno rappresenta l’unione di logge asimmetriche contenenti granuli dalla forma prismatica, in cui si trovano semi piccolissimi, dove non sono i Fratelli a poter essere individuati nei granelli, ma le Logge medesime, ospitate in locali precostituiti da una Coscienza ed Intelligenza superiori.

È quindi solo nei granuli che si trovano i Fratelli uniti nel lavoro di Loggia. La molteplicità delle singole individualità dei Fratelli, ma la filosofia Massonica stessa che unisce ed affratella la laboriosità di più Logge diverse in onore del richiamato principio di Fratellanza e Solidarietà Universali e comuni anche al più piccolo dei “semi”.

Il tutto racchiuso dalla scorza, forse la più dura e coriacea fra i frutti conosciuti e coltivati, che il tutto racchiude, protegge, unisce e cui da coesione, rendendosi quindi assimilabile alla Massoneria medesima.

La Melagrana era conosciuta da moltissimi popoli dell’antichità, è quindi logico e naturale aspettarsi che il frutto venisse contemporaneamente utilizzato, oltre che nella medicina popolare e nella gastronomia, anche in tutti i momenti di carattere magico e religioso, di antiche civiltà.

Per ricercare i simboli della Scienza Sacra, dobbiamo scavare sino al cuore di queste culture, che riuscivano a caricare la materia – il seme, il frutto, il fiore – di una fitta rete di figure e significati. Molti antichi popoli conoscevano la Melagrana e le attribuivano molteplici simbologie, utilizzandola per riti, misteri ed occulte iniziazioni.

Il significato principale e comune a quasi tutti era quello della fertilità, della fecondità e della discendenza numerosa. In Africa, ancora oggi, il frutto è il simbolo della fecondità materna; in India le donne sterili ne bevono il succo. A Roma le spose utilizzavano i rami dell’arbusto per le loro acconciature nuziali. In Persia, terra di origine della pianta, la poesia amorosa ricorreva spesso all’immagine simbolica della melagrana e veniva, di sovente, associata all’immagine lirica dell’amata.

Anche la Bibbia, nel Cantico dei Cantici, presenta quest’ultimo significato estetico e poetico; è scritto, infatti:

Come spicchio di melagrana sono le tue guance, senza quello che di dentro si nasconde.

E più avanti il melograno ritorna ma come simbolo di fertilità, speranza e fecondità:

Ero discesa nel giardino delle noci, per osservare i frutti delle valli, per vedere se la vigna fosse fiorita, se avessero germogliato i melograni. Io ti prenderò, ti condurrò nella casa di mia madre, là mi istruirai, io ti darò da bere il vino drogato ed il mosto delle mie melagrane.

Lo stesso concetto di fertilità viene dato dalle Sacre Scritture in altra sede, quando si parla della Terra Promessa, della terra ideale:

Perché il tuo Signore t’indurrà in un’ottima terra… terra da grano, da orzo e da viti, dove prosperano i fichi, i melograni e gli uliveti.

Potrebbero essere, forse, questi i motivi che indussero Hiram, l’architetto del Tempio di Salomone, a riportare l’immagine scolpita della Melagrana intorno ai capitelli delle due Colonne:

Compì le colonne con due ordini di melagrane attorno al reticolato, da coprirne il capitello che sormontava la colonna. V’erano inoltre, in cima alle colonne, sopra ai reticolati, altri capitelli proporzionati alla colonna, ed intorno a questo secondo capitello, disposte in ordine, altre duecento melagrane.

La Melagrana intesa come Fratellanza.

La Fratellanza è quando “io” penso al prossimo e non penso più solo a “me”, è quando pensare a se stessi vuol dire pensare agli altri. Insomma, tutto comincia e si conclude per gli altri.

Come nella compattezza si crea l’amalgama dei singoli granuli e la formazione di un unico frutto, la Fratellanza massonica è il dovere di riconoscere nell’uomo il proprio Fratello, rispettando la sua personalità, dignità, integrità, libertà; è la formazione dell’unione che si aggrappa ad un simbolico accordo contro l’egoismo, l’incomprensione, l’indifferenza, è un patto di disponibilità permanente.

Come disse Kant:

Fai in modo che le tue azioni possano essere elette a regole universali.

Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.