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PSSIR, a Pisa seconda tappa del percorso di partecipazione

PSSIR - Bezzini


Bezzini: ‘Dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra bisogni di salute e sostenibilità’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Dopo Firenze è la volta di Pisa, in attesa la prossima settimana della tappa a Siena.

Prosegue il percorso di partecipazione, prima del voto in Giunta e della discussione in Consiglio regionale, sul nuovo piano sanitario integrato regionale triennale, con cui rispondere ai bisogni nuovi e futuri delle persone. Nell’auditorium dell’area di ricerca e del CNR in via Moruzzi erano in oltre duecento.

L’Assessore alle politiche sociali Serena Spinelli, che ha inviato un video di saluto, richiama alla difesa del servizio sanitario pubblico.

L’Assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, fissa le parole chiave: ‘innovazione’, ‘visione d’insieme’ e poi la sfida più grande di tutte, ovvero la necessità di trovare

un nuovo equilibrio tra bisogni e domande che cambiano e crescono e risorse che però mancano.

L’Assessore Spinelli spiega:

La popolazione della Toscana invecchia, siamo in Italia una delle regioni con il maggior numero di anziani e questo comporta ripensare i servizi e la presa in carico della persone, in una società dove ci sono sempre più anziani soli, famiglie meno numerose e figli che spesso non vivono con i genitori.

Una società dove cresce anche la povertà, che è un problema per l’oggi ma anche per le prospettive di salute di domani.

In Toscana pensiamo che la presa in cura delle persone sia una responsabilità collettiva e non individuale, caposaldo del servizio sanitario pubblico universale nato nel 1978.

Pensiamo anche che non possa essere una colpa individuale la povertà e che spetti alle istituzioni rimuovere le condizioni che ne sono la causa.

Riteniamo che alla disabilità si risponda non solo garantendo assistenza ma offrendo la possibilità di costruire un proprio progetto di vita.

Tutto ciò ci porta a ribadire l’importanza di un’integrazione vera e quotidiana dei servizi socio sanitari, dove sempre più professioni diverse dialoghino tra loro lavorando in équipe.

L’Assessore Bezzini evidenzia:

In anni in cui, per far fronte ad emergenze continue, la dimensione del breve periodo diventa dominante rispetto a quella del medio e lungo termine, è difficile programmare.

Ma dobbiamo fare una sforzo, perché la pianificazione è necessaria: lo è per fissare una direzione di marcia, per condividere quella direzione attraverso il confronto e la partecipazione e per armonizzare alla fine il sistema, senza disparità tra i territori che non ci possiamo permettere, con un disegno che parli a tutta la Toscana e che metta insieme quello che già c’è e i progetti nuovi che verranno, combinando innovazione ed esperienze solide che qui non mancano.

Nel corso della mattinata, come a Firenze, è stato il Direttore generale della sanità toscana in Regione, Federico Gelli, a sintetizzare la bozza del piano: un piano denso, costituito da tre tomi. Gelli parte dal lavoro di squadra, dirimente.

Riepiloga la strategia, quella di un approccio che veda interconnessi tra loro la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente. Ne racconta i capisaldi: la centralità della persona, l’appropriatezza, efficacia ed efficienza delle cure, la garanzia di equità e universalismo.

Un sistema in cui la centralità della Regione diventa imprescindibile. Poi, nel pomeriggio, il confronto ai tavoli sui tre pilastri del piano: la prevenzione, le reti ospedaliere e l’assistenza territoriale e socio-sanitaria.

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