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Psicologia cure primarie: concluse audizioni in Comm. Sanità Lombardia

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Previsto un finanziamento di 24milioni di euro per il biennio 2024/2025. Il testo approderà in Aula a gennaio

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

La cura della mente merita la stessa importanza e attenzione attribuita alla cura del corpo e, quindi, deve trovare una risposta immediata nella medicina di primo livello.

È stato apprezzato il complesso lavoro svolto dal settore e dai territori.

Con queste parole la Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi, Fratelli d’Italia, ha concluso oggi le audizioni sul nuovo progetto di legge per l’istituzione del servizio di psicologia delle cure primarie.

Ha spiegato Patrizia Baffi, relatrice e prima firmataria del progetto di legge:

Abbiamo attivato una serie di audizioni per raccogliere dai territori e dagli operatori del comparto ogni specifica richiesta e parere per strutturare un’offerta psicologica integrata nel sistema sociosanitario regionale in grado di intercettare e rispondere così al malessere psicologico dilagante, soprattutto nei giovani, ma non solo.

Grazie al confronto avuto in questo complesso ed articolato percorso di partecipazione virtuoso con gli operatori del settore, a vantaggio dei nostri territori, stiamo affinando un quadro normativo innovativo a vantaggio dei cittadini lombardi e della loro salute. Certamente il contesto familiare e quello scolastico sono fondamentali.

È in questa ambito, in particolare, che si vuole porre a supporto delle persone un servizio diffuso di psicologia di cure primarie: un servizio di prossimità per la salute delle nostre comunità.

Gli stakeholder e i professionisti auditi hanno presentato le proprie osservazioni al progetto di legge, su cui sarà nostra cura riflettere, al fine di pervenire alla formulazione di emendamenti migliorativi al testo iniziale e giungere in Commissione per l’approvazione definitiva entro fine anno.

Nella seduta di oggi la Commissione Sanità ha ascoltato psicologi, esperti universitari e realtà del terzo settore.

Antonella Costantino, Direttore Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, l’opportunità di inserire il servizio di psicologia delle cure primarie nei Consultori familiari che sono già in rete con altri servizi sociosanitari e la necessità di definire con maggiore previsione le competenze che dovranno avere queste nuove figure professionali.

Maria Rita Nobili, membro del Direttivo nazionale dell’AUPI, Associazione Unitaria Psicologi Italiani, ha sottolineato l’importanza del servizio di psicologia delle cure primarie come ‘porta di accesso’ ai servizi di secondo livello e come una risposta tempestiva ai bisogni psicologici, soprattutto dei più giovani, rappresenti anche un vantaggio in termini di costi sociali.

Angelo Bertani, operatore del Centro giovani ‘Ponti’ dell’ASST Santi Paolo e Carlo, ha sostenuto l’importanza fondamentale della collaborazione tra le diverse competenze professionali e il supporto psicologico che deve coinvolgere anche le famiglie.

Ambrogio Maria Attà Negri, ricercatore universitario di Psicologia dinamica all’Università degli Studi di Bergamo, ha parlato dell’importanza delle visite congiunte tra psicologo e medico di medicina generale perché consentono una visione integrata dei bisogni dei pazienti.

Cecilia Ragaini, neuropsichiatra infantile della Cooperativa ‘Il Geco’ di Milano, ha posto l’attenzione sul tema della prevenzione al centro della proposta di legge perché

fin dall’infanzia emergono difficoltà degli stati emotivi complessi che poi, nell’adolescenza, portano a forme di disagio piscologico.

Per questo sarebbe opportuno inserire psicologi anche nel contesto scolastico, a partire dalle scuole primarie.

Cristina Ardigò, Presidente dell’associazione ‘Aiutiamoli’ di Milano, ha sottolineato l’importanza del coordinamento tra tutte le figure della ‘filiera’ sociosanitaria: psicologi, ASST, medici di medicina generale e terzo settore, oltre alla necessità di una formazione specifica sul disagio giovanile per gli psicologi delle cure primarie.

Raffaele Casamenti, Presidente della Cooperativa sociale AEPER di Bergamo, ha evidenziato tre punti di forza che il servizio di psicologia delle cure primarie dovrebbe avere: l’accesso diretto, libero e senza ostacoli, il lavoro di rete e l’integrazione con il terzo settore.

Felice Romeo, Presidente di Alleanza cooperative italiane welfare Lombardia, ha definito la proposta di legge

un grande passo avanti nell’acceso alle cure psicologiche

e ha insistito sul tema del coinvolgimento dell’ampia rete del terzo settore.

Nel corso del dibattito sono intervenuti diversi Consiglieri regionali:
Paola Bulbarelli, Fratelli d’Italia, ha chiesto di valutare l’opportunità di inserire uno psicologo nei pronto soccorso, soprattutto negli orari notturni; Nicolas Gallizzi, Noi Moderati, ha ribadito l’importanza di coinvolgere pediatri e medici di medicina generale come ‘punti di contato’ tra i pazienti e il servizio di psicologia delle cure primarie e ha proposto di considerare la possibilità di inserire psicologi nelle scuole;
Emanuele Monti, Lega, ha evidenziato la necessità di definire la domanda sui diversi territori e di dare continuità alla legge oltre i due anni finanziati; Carmela Rozza, PD, ha definito lo psicologo di base come

una figura filtro rispetto agli altri servizi socio sanitari. Quindi la collocazione del servizio di psicologia delle cure primarie all’interno delle Case di Comunità è la più efficace;

Luigi Zocchi, Fratelli d’Italia, ha proposto l’inserimento del servizio di psicologia delle cure primarie anche nelle farmacie, sull’esperienza di un progetto dell’area della provincia di Varese.

Concluse le audizioni, la Commissione conta di approvare il testo nella seduta del 18 dicembre per portarlo alla votazione in Aula entro la fine di gennaio 2024.

Il progetto di legge

Lo psicologo del servizio di cure primarie è una figura che opererà all’interno della rete territoriale delle strutture di prossimità, tra cui le Case di Comunità, in relazione ai problemi psichici dei pazienti e dei loro familiari e in stretta cooperazione con il medico e le altre figure specialistiche della sanità.

Il servizio di psicologia delle cure primarie potrà svolgere azioni di prevenzione, diagnosi e intervento precoce rispetto alle diverse forme di disagio psicologico; orientamento e accompagnamento ai servizi specialistici di secondo livello, ai servizi sociosanitari e sociali; interventi di consulenza e supporto psicologico per le forme di sofferenza psicologica per le quali non è necessario ricorrere a interventi specialistici.

Il progetto di legge riprende, aggiorna e integra il testo presentato alla fine della scorsa legislatura ed è sottoscritto dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sanità, Patrizia Baffi di Fratelli d’Italia, Roberto Anelli della Lega e Carmela Rozza del PD, e dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia, Emanuele Monti della Lega, Diego Invernici di Fratelli d’Italia e Paola Bocci del PD.

È previsto un finanziamento complessivo di 24 milioni di euro suddiviso sul biennio 2024/2025.

Alcuni dati

In Italia oggi solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia. Nel nostro Paese, però, la prevalenza dei disturbi mentali è sopra la media europea, con oltre un italiano su cinque che soffre di almeno un disturbo mentale, sebbene solo un individuo su tre che soffre di tali disturbi riceva un trattamento sanitario adeguato.

Nell’ultimo anno si è manifestata un’alta prevalenza di ansia e sintomi depressivi dovuti alla pandemia stessa, all’isolamento sociale e allo stress dei genitori, con un maggiore rischio di sviluppare sintomi psichiatrici in famiglie a basso reddito, nei tardo adolescenti e tra le femmine.

Gli adolescenti sono la fascia demografica che ha risentito maggiormente degli effetti della pandemia. Un ragazzo su sette tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale: depressione, ansia e disturbi comportamentali sono tra le cause principali di sofferenza per questa fascia di popolazione.

La maggior parte delle 800.000 persone che muoiono ogni anno per suicidio sono giovani e il suicidio è la 4 causa principale di morte tra i giovani fra i 15 e i 19 anni.

I problemi di salute mentale più comunemente riscontrati tra gli adolescenti includono ansia, 28%, depressione, 23%, solitudine, 5%, stress, 5%, e paura, 5%.

L’insorgenza di condizioni di salute mentale come la depressione e l’ansia è stata anche associata a una diminuzione del rendimento scolastico, spingendo spesso i giovani ad abbandonare gli studi.

È importante notare che almeno il 50% dei disturbi di salute mentale ha esordio prima dei 15 anni e l’80% di questi si manifesta prima dei 18 anni, in alcuni casi diventando un problema permanente per tutta la vita di una persona. Rapporto ‘Headway – 2023’, elaborato da ‘The European House – Ambrosetti’ in collaborazione con Angelini Pharma.

Nel 2022 sono 776.829 le persone hanno richiesto assistenza ai servizi specialistici di salute mentale. Di questi, i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale sono a 285.101 unità, quindi circa il 36% delle richieste. Il 94,4% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita.

I dati nazionali evidenziano che il 3,2% dei ricoveri in pronto soccorso riguarda problemi di salute mentale. Di questi, il 13,8% viene ospedalizzato, mentre il 73,2% ottiene la dimissione per cure domiciliari.

Ciò significa che ben 7 su 10 pazienti, pur non avendo condizioni tali da necessitare un ricovero ospedaliero, necessitano di supporto psicologico. I servizi territoriali hanno erogato 9.326.035 prestazioni, con una media di 12,8 interventi per ciascun utente. Report 2023 sulla Salute Mentale pubblicato dal Ministero della Salute.