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Proseguono le riprese di ‘Immoral love’

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Immoral love


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Il regista Nicola Guarino fa il punto della situazione

Le riprese di ‘Immoral love’ di Nicola Guarino, con la collaborazione di Vittorio Adinolfi, remake del film giapponese ‘Lowlife Love’ sceneggiatura e regia originali di Eiji Uchida, prodotto nel 2015 dall’inglese Adam Torel per la Third Window Films, proseguono spedite dopo il primo giro di manovella del 16 novembre 2017. La sceneggiatura e l’adattamento sono di Nicola Guarino e Vittorio Adinolfi, la produzione è di Dina Ariniello e SASI Pro con Iozzz film.

Abbiamo chiesto aggiornamenti sulla pellicola al regista, Nicola Guarino.

Come mai da un’iniziale regia a due, con il collega e amico di sempre, Vittorio Adinolfi, si è passati ad una tua direzione unitaria?

‘Immoral love’, come ogni progetto, è andato definendosi, anche nei ruoli, in corso d’opera.
Vittorio ha terminato con me l’adattamento e la sceneggiatura con spunti molto interessanti, ma, anche per una serie di impegni sopraggiunti, non firma con me la regia del film.

La sua collaborazione è stata però fondamentale essendo comunque sempre molto presente, come mi piace dire, “in corpo e in spirito”.

Con il tempo, infatti, mi sono accorto che anche quando non c’è fisicamente tante delle mie ispirazioni provengono da una serie di esperienze umane e professionali condivise con lui soprattutto negli ultimi anni di amicizia e di produzione insieme.

Ci racconti qualcosa sul cast e sullo stato delle riprese?

Attualmente siamo a metà riprese. Il cast, decisamente interessante, si è dimostrato all’altezza. Si tratta di una pellicola in cui compaiono molti attori, basti pensare che solo i principali sono dieci, e con alcuni di loro avevo già lavorato.
In tanti pensano che fare un film con molti attori sia più facile rispetto ad uno con un cast ridotto, in realtà, credo per noi sia stato un pregio. Con ‘Immoral love’ non abbiamo vissuto di camei, ma di interazioni tra gli attori, a volte in scena tutti insieme, ognuno dei quali è funzionale alla storia e credo che questo sia molto importante.

Il protagonista maschile è Giovanni Del Monte, che stimo moltissimo, a cui ho pensato subito per questo ruolo. La presenza di attrici è significativa. Forse i quattro ruoli femminili interpretati da Giovanna Landolfi, Francesca Laino, Noemi Coppola e da quella che per presenza e struttura nel film è la protagonista, Simona Barattolo, sono tutte sfaccettature dello stesso personaggio; le contraddizioni che può vivere una donna che vuole iniziare a fare l’attrice, che già lo è o che aspira ad esserlo, che dentro di sé ha enormi compressioni e dubbi: come vivere questa vita o sceglierne un’altra, tentare la scalata verso il successo o restare al palo, scendere a compromessi o rimanere integra, basarsi sul talento o, in sua assenza, trovare altre soluzioni per raggiungere il proprio obiettivo.

Ci sono poi degli attori navigati e molto divertenti: Diego Sommaripa, Mario MigliaccioMarcello Cozzolino, Amedeo Ambrosino, due esordienti Maria Basilicata e Giuseppe Natale, in due parti totalmente differenti.

E non posso non citare Daniela Cenciotti, che fa una piccola parte, il ruolo della madre di Tetsuo, in cui è eccezionale, esilarante.

Quindi tutti gli altri bravi attori: Pasquale Ziello, Valentina Iniziato, Sarah Tortiello, Marco Cavalli, Laura Spimpolo, Romina Romano, Grace Lecce, Terry Rey, Claudia Bojancow, giovanissima ragazza di origini olandesi, Alberto Pagliarulo, un personaggio meraviglioso che nel film sarà un prete, Paolo Gentile.
E, infine, ci sono anch’io, che mi sono ritagliato una parte ovviamente immorale, ma ironica.

Il lavoro sta prendendo la piega giusta, quella che a me interessava e piaceva e il risultato è molto originale. Il nostro è un film indipendente, realizzato non con grandi mezzi, ma con smisurata passione e sono veramente felice di aver trovato grande appoggio e partecipazione anche da parte dei cittadini; c’è stato, infatti, anche chi ci ha prestato delle location come pizzerie, bar, ristoranti.

Nel cast ho inserito tutti gli attori partenopei che potevo perché Napoli è una fucina di talenti inespressi che non sono stati ancora percepiti da pubblico e critica; vedremo se con questo progetto riusciremo a dare a qualcuno la visibilità che merita.
Un film è anche degli attori che devono sapersi prendere la scena, un po’ come fanno i calciatori: c’è e ci sarà chi è stato più bravo a farlo e chi, invece, deve aspettare e maturare ancora un po’, ma è una cosa che può accadere, spesso dipende dal carattere o dalla situazione personale che si sta vivendo in quel momento.

Chi si occupa delle musiche invece?

Le musiche, così come la canzone che apre il film, saranno dei Ventinove e Trenta, una band partenopea composta dagli ottimi Carlo de Rosa, voce, Pasquale Di Marino, batteria, Roberto Veneri, chitarra, Francesco Verrone, basso, Alessandro Zinno, sassofono.

Le loro composizioni, energiche e scanzonate, integralmente in lingua napoletana, spaziando tra generi diversi come blues, swing e funk, si adattano perfettamente allo spirito di ‘Immoral love’.

Durante questa prima fase l’idea del film si è evoluta in qualche modo o è rimasta quella iniziale? Quali le differenze sostanziali con ‘Lowlife Love’?

Quando si inizia a girare un film, ma questa è storia del cinema, il progetto cambia in corso d’opera, esattamente come accade con la scultura. Lo stesso Michelangelo, mentre era alle prese con la realizzazione di una statua, diceva che erano le figure ad uscire dal marmo, non lui a crearle.

In questo senso, hai l’idea iniziale, la strutturi, la perfezioni, ma vedi anche quello che ti manda il destino. Il film è rimasto uguale a come lo avevamo pensato nella sua struttura narrativa tranne alcuni adattamenti.

Rispetto al plot nipponico c’è una forte differenza. Mentre in ‘Lowlife Love’ c’è una sorta di redenzione di alcuni personaggi nel loro agire immorale per il cinema, la nostra visione, tendenzialmente, è più cinica, per cui loro non si salvano mai. Il risultato, però, è una commedia spassosa e grottesca.

Abbiamo, invece, lasciato i nomi giapponesi dei personaggi perché intendevamo rispettarne l’origine culturale e per mostrare come, nonostante le differenze geografiche, linguistiche e sociali le dinamiche che regolano il Cinema siano sempre le stesse: passione incontrollabile che spinge ad azioni discutibili pur di preservare la purezza della propria vena artistica e perseguire verso il proprio obiettivo con la speranza, un giorno, di sfondare e vedere il proprio talento riconosciuto ovunque.
La domanda di fondo, a cui tenteremo di rispondere, è proprio: “Cosa sei disposto a fare pur di girare un film”?

Quando è prevista la fine delle riprese e quando l’eventuale lancio del film nelle sale?

La fine delle riprese è prevista per metà febbraio per cui credo termineremo la fase di post produzione entro marzo.

In primavera inizierà, quindi, la trafila per i festival e le rassegne cinematografiche estive per le quali è particolarmente adatto essendo un film giovanile, fresco, ricco di situazioni.

L’anteprima in sala è prevista dal 18 al 20 aprile al Teatro Zonavomero di Napoli, con la distribuzione cinematografica nazionale affidata a Movie Day.

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Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.