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Proroga mostra ‘Raccogliere la luce… è poesia di un luogo’

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'Raccogliere la luce… è poesia di un luogo'


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Fino al 20 settembre al Momu di Montenero Valcocchiara (IS)

Riceviamo e pubblichiamo.

Prorogata fino al 20 settembre 2018 ‘Raccogliere la luce… è poesia di un luogo’, Arte Ambientale di Laura Cristinzio, a cura di Daniela Ricci, organizzata nell’ambito della Terza Edizione di Land Art al Momu di Montenero Valcocchiara (IS).

In un’epoca di grandi cambiamenti climatici, geofisici e sociali, di risorse condivise e frammentate tra nuovi paesi emergenti, la Land Art, corrente dell’arte concettuale, nata negli Stati Uniti negli anni ’70, è sempre più spesso caratterizzata dall’attenzione per la natura e dall’interesse per l’ecologia, che contraddistinguono la ricerca artistica nella sua relazione con il paesaggio. Tra le principali caratteristiche della Land Art c’è quella di essere effimera e provvisoria. Una sorta di rituale mistico che sprigiona energia fisica e mentale e va ad impattare con la natura come in una danza simbiotica di fusione totale.

A Laura Cristinzio è dedicata la terza rassegna con le sue opere pensate e realizzate site-specific, invadendo i giardini del Momu Molino Museo a Montenero Val Cocchiara in Molise, un antico mulino restaurato e funzionante.

Nell’area circostante del Momu saranno collocate le stratigrafie: formate da telai in acciaio che costituiscono un’ossatura su cui sono alloggiate le lastre di metacrilato verde fluo, nero e specchianti, che raccolgono e si lasciano attraversare dai tempi della luce catturandone tutte le variazioni possibili; ad ogni sguardo la vegetazione circostante, la natura di questo particolare luogo vi si rispecchia.

I lavori di Laura Cristinzio pensati nel corso di una residenza artistica nel luogo, educano al confronto con la natura, offrono l’opportunità di scoprire nuove relazioni tra ambiente e comunità, rafforzano i legami che il territorio instaura con i suoi abitanti.

Il mio intento è quello di assecondare l’idea di un’arte che si traduca in una concreta assunzione di responsabilità nei confronti della natura.

L’intento narrativo è di far riaffiorare, tramite un particolare e mutevole paesaggio esistente, un richiamo a simbologie storiche e culturali del territorio.

Ciò che l’artista intende realizzare, è veicolare gli elementi di pregio del sito, utilizzando segni, oggetti o immagini della storia e tradizione in esso custodite. Anche se non direttamente in questione i cavalli bradi di razza Pentro, antichi abitanti del Pantano, entrano nel racconto di questa mostra e a loro è dedicata l’opera “ossario” che rimanda alla caducità della loro esistenza. L’intento di queste opere è quello di riallacciare l’uomo e la natura, donando a chi osserva tali lavori, nuovi punti di vista per comprendere l’ambiente in cui vive.

L’artista intende evidenziare:

La relazione che intercorre tra l’io e il tu, tra il noi e gli altri, la natura e il cosmo infinito. Uscendo dal dominio dell’individualità narcisistica, l’artista, senza schemi prestabiliti, mettendo in campo l’abilità pregressa, i frutti della propria ricerca artistica, le poetiche e le scelte esistenziali, si muoverà intorno a intime corrispondenze, profonde convinzioni nate dall’idea di un’arte che arrivi ai sensi e quindi alle emozioni, che sussurri e non urli ai desideri inespressi, alla psiche e ai sogni, all’indicibile e all’invisibile, a quelle aree di essenza spesso sepolte.

Un’arte anni luce lontana dalle grevi rappresentazioni dei mali contemporanei, che vuole porsi nello slancio utopistico di trascendenza, respirare aria in altri modi, mondi e possibilità di esistere.

La natura sarà guida e ispiratrice delle azioni creative e il prodotto di questa sinergia sboccerà come un fiore, il cui frutto sarà l’incontro tra l’artista e il pubblico nella verde magnificenza di un laboratorio artistico a cielo aperto. Scoprire che nel territorio dove viviamo esiste un mondo così complesso ed importante per la nostra esistenza ci rende tutti più consapevoli, responsabili e coscienti di doverlo proteggere e tutelare.

La mostra, visitabile fino al 20 settembre, gode del Patrocinio del Comune di Montenero Val Cocchiara, della Regione Molise e il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli.

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