La commissione regionale scrive a Patuanelli e Catalfo chiedendo che venga rivisto il bando ‘Italia sicura’ che prevede fra i beneficiari solo le imprese ed esclude gli studi professionali
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
I professionisti chiedono di poter essere ammessi al bando ‘Impresa sicura’ con cui il governo offre alle aziende la possibilità di chiedere un rimborso per le spese sostenute per dispositivi di protezione individuale, indispensabili alla ripartenza in sicurezza delle attività.
La Commissione regionale dei soggetti professionali – organo previsto dalla legge regionale sulle professioni che raccoglie i rappresentanti di ordini, Collegi e delle professioni non ordinistiche regolamentate della Toscana – ha scritto oggi, 11 maggio, ai Ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e dello sviluppo economico Stefano Patuanelli per segnalare
la disparità di trattamento nei confronti dei professionisti, operata dal bando per l’accesso al rimborso delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (intervento Impresa Sicura previsto dal decreto Cura Italia, articolo 43, comma 1).
Il decreto, infatti, prevede un rimborso per le spese fatte per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 solo per le imprese iscritte all’apposito registro.
Si legge nella lettera che porta la firma dei due vice presidenti per le professioni ordinistiche, Sandra Vannoni e per quelle regolamentate, Franco Pagani:
La norma limitando alle imprese il beneficio, entra in contrasto con gli indirizzi europei, recepiti dalla legislazione italiana (Legge di stabilità 2016), che equiparano i professionisti alle imprese nell’accesso agli interventi di sostegno.
A tal riguardo, ci preme ricordare che Regione Toscana, prima di altre regioni in Italia, ha allargato la partecipazione dei professionisti ai bandi, un tempo riservati alle imprese, eliminando il requisito dell’iscrizione al registro delle imprese che, invece, viene richiesto per l’accesso al bando in oggetto.
La Commissione sottolinea la necessità e l’urgenza di un intervento dei Ministri
al fine di rimuovere l’ostacolo che impedisce al sistema professionale l’esercizio pieno del diritto universale alla sicurezza.
E ricorda come, questa richiesta, sia in linea con il solco tracciato dalla Regione Toscana nel corso di oltre un decennio, che ha visto una forte attenzione nei confronti del mondo delle professioni e il varo di una legge ad hoc, l.r. 73/2008, e la costituzione di un organismo consultivo, commissione regionale dei soggetti professionali, con l’obiettivo di sostenere adeguatamente lo sviluppo delle attività professionali.
Il Consigliere del Presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini che segue i lavori della commissione, sottolinea come la Regione sostenga la richiesta delle categorie professionali, auspicando che ad essa possa essere data quanto prima una risposta positiva.