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Prodotti agricoli di qualità: il PE adotta la sua posizione

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Parlamento europeo


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La Commissione dovrà a velocizzare il processo di registrazione delle IG

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Parlamento europeo in Italia.

Giovedì 1° giugno, il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione in vista dei colloqui sulle nuove norme relative alle indicazioni geografiche dell’UE per i prodotti agricoli.
Secondo la posizione negoziale del PE, approvata con 603 voti a favore, 18 contrari e 8 astensioni, le indicazioni geografiche (IG) – diritti di proprietà intellettuale per prodotti specifici, le cui qualità, caratteristiche o reputazione sono intrinsecamente connesse a fattori naturali e umani legati al loro luogo di origine – dovrebbero essere meglio protette online.

I domini che abusano del nome di un’IG dovrebbero essere automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che utilizza l’IG in modo legale.

A questo scopo, l’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO) dovrebbe sviluppare un sistema di allarme per combattere la contraffazione online delle indicazioni geografiche.

Il Parlamento chiede che le IG siano meglio protette anche nel caso di alimenti processati. Gli alimenti processati che contengono un ingrediente IG non dovrebbero poter essere denominati con il nome dell’IG, a meno che non sia consentito direttamente dai produttori di quel specifico alimento IG.

Massimo 5 mesi per la registrazione

Secondo i deputati, la registrazione delle IG dovrebbe essere più rapida. La Commissione dovrebbe impiegare al massimo cinque mesi per registrare una nuova IG.

Le autorità nazionali dovrebbero gestire la maggior parte delle richieste di modifica, senza alcun intervento da parte della Commissione. Secondo i deputati, la Commissione ha un’esperienza unica nel settore agricolo. Quindi, dovrebbe continuare ad amministrare il sistema delle IG, piuttosto che l’EUIPO.

Infine, i deputati sostengono che i gruppi di produttori riconosciuti dovrebbero ottenere maggiori diritti e risorse. Dovrebbero essere incaricati di stabilire le condizioni minime per l’uso di una denominazione IG e di controllare l’utilizzo corretto delle indicazioni.

I gruppi di produttori riconosciuti dovrebbero anche ricevere contributi finanziari obbligatori da tutti i produttori.

Giovedì, alle 13:30, si terrà una conferenza stampa con il Presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale Norbert Lins (PPE, DE) e il relatore Paolo De Castro (S&D, IT).

Citazione

Il relatore De Castro ha dichiarato:

Il testo di oggi rappresenta una rara buona notizia per i nostri agricoltori poiché va a sostenere un sistema agroalimentare più competitivo, sostenibile e integrato, a beneficio delle nostre aree rurali.

La posizione del Parlamento vuole essere un’evoluzione del sistema delle Indicazioni Geografiche, che ha un valore di circa 80 miliardi di euro per l’UE ed è riconosciuto a livello mondiale, come garanzia dell’eccellenza del settore agroalimentare UE.

Le Indicazioni Geografiche non rappresentano solo un nostro patrimonio economico e sociale, ma sono anche uno strumento fondamentale in grado di creare valore economico senza la necessità di investire fondi pubblici.

Grazie al voto di oggi, abbiamo la grande possibilità di raggiungere un accordo ambizioso con il Consiglio su un sistema di IG più forte, che possa davvero rispondere alle esigenze dei nostri produttori.

Prossime tappe

Una volta che anche il Consiglio avrà adottato la sua posizione, inizieranno i negoziati con i Paesi EU per raggiungere un accordo sul testo finale della legislazione.

Contesto

Le indicazioni geografiche sono protette dall’UE sin dagli anni 70. Oggi, il registro delle indicazioni geografiche dell’UE contiene quasi 3500 voci, che rappresentano un valore di vendita di 74,8 miliardi di euro.

I prodotti DOP hanno spesso un valore di vendita doppio rispetto a quello di prodotti simili non certificati.

Adottando questa risoluzione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini in ambito di riduzione della standardizzazione dei prodotti e riconoscimento delle peculiarità culturali e produttive locali e regionali, come espresso nella proposta 12(3) delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.