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Presentato report sul monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia

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'Il monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia'


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Il settore del turismo e l’industria del divertimento i nuovi “regni” della presenza mafiosa in Lombardia

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Sparare meno, guadagnare di più: potrebbe essere questo lo slogan della mafia in Lombardia, come evidenziato nel report ‘Il monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia’, redatto dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata, CROSS, dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Polis Lombardia, presentato questa mattina a Palazzo Pirelli.

All’evento, promosso dalla Commissione speciale “Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità”, presieduta da Monica Forte, sono intervenuti gli studiosi dell’Università Statale di Milano, Federica Cabras, Mattia Maestri e Roberto Nicolini coordinati dal professor Nando Dalla Chiesa, che hanno delineato uno scenario in forte movimento.

Diversi i settori dove la presenza mafiosa ha un ruolo più pesante: dal ciclo edilizio e dei lavori pubblici, al commercio, dal turismo all’industria del divertimento, alla sanità.

Ha dichiarato la Presidente Monica Forte, M5S:

Dal quadro emerso abbiamo la consapevolezza che la Commissione ha ancora molto da fare ma abbiamo anche gli strumenti per capire come contrastare la sua diffusione, iniziando da una maggiore consapevolezza delle dimensioni del fenomeno. Parlarne, non significa sminuire l’immagine internazionale della Lombardia ma significa comprendere che c’è un problema da affrontare.

Nella seconda edizione del Monitoraggio, che è stato presento oggi, si è ritenuto, di intesa con l’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano, di indagare il ruolo che le organizzazioni mafiose sono interessate a giocare nell’ambito dell’economia cosiddetta legale, con una particolare attenzione agli ambiti in cui Regione Lombardia ha compiti di regolazione del sistema degli interessi, di autorizzazione e di nomina politica.

A partire da alcune evidenze e dai dati resi disponibili si è quindi lavorato innanzitutto approfondendo le attività di indagine in attività economiche e settori dove l’evidenza dell’infiltrazione e la capacità di condizionamento si sono manifestati con maggiore intensità. Le azioni di monitoraggio hanno riguardato: il ciclo del cemento, della terra e dei rifiuti, il commercio, il turismo, l’industria del divertimento, la sanità, le estorsioni, l’usura, le attività illegali e quelle legali, con approfondimenti sui casi di incendio connessi ai rifiuti. La seconda parte del rapporto 2019 riguarda la criminalità straniera.

Dal quadro delle attività a maggior infiltrazione mafiosa, spiccano l’emergenza della gestione dei rifiuti e degli incendi di discariche, l’acquisto di appartamenti per l’offerta turistica, la gestione delle farmacie per lo smercio delle nuove droghe sintetiche e l’infiltrazione nella sanità pubblica e privata. Oltre ai settori legati all’economia legale, gli interessi delle organizzazioni mafiose si concentrano anche sui flussi economici tipici dell’economia illegale, come l’usura e l’estorsione, lo sfruttamento della prostituzione dove emergono anche rappresentanti di organizzazioni criminali straniere.

Per quanto riguarda le zone della Lombardia dove insistono di più i fenomeni di carattere mafioso, il professore Dalla Chiesa ha evidenziato le zone sud orientali della regione per lo sfruttamento della prostituzione nei centri massaggi e del lavoro nero nel settore tessile, Milano e il Lago di Garda per quanto riguarda infiltrazioni nel settore del turismo e del divertimento, i boschi delle zone prealpine dove si sono creati dei veri fortini della droga.

Plauso per l’opera di divulgazione portata avanti è stato espresso anche dal Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Carlo Borghetti, PD, che ha sottolineato l’importanza della conoscenza.

Ha dichiarato Borghetti:

Senza la conoscenza esatta delle dimensioni del fenomeno non si può capire e sconfiggere la mafia.

Il Consiglio regionale, già dalla scorsa legislatura, promuove e sostiene tutte le attività e tutti quelli che s’impegnano nel nome della legalità.

Fulvio Matone, Direttore Generale Polis Lombardia, e Renato Saccone, Prefetto di Milano, e l’Assessore regionale Riccardo De Corato hanno concordato sulle necessità di un’alleanza istituzionale che dia sicurezza e fiducia alla parte onesta della cittadinanza.

Il rapporto completo della ricerca è consultabile sulla home page del sito www.polis.lombardia.it