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Presentato al pubblico ‘Io e la mia scimmia’

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'Io e la mia scimmia' - ph Fabio Sasso


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Al Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli, William Silvestri presenta il suo ultimo lavoro tra le stelle, Peppino di Capri, Mimmo di Francia, Alessandro Derviso. Le straordinarie letture di Lucio Allocca, Antonella Prisco e Danilo Rovani

Un parterre di stelle per la prima presentazione diIo e la mia scimmia, il nuovo libro di William Silvestri, Argento Vivo Edizioni nell’incantevole cornice del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli, ieri 14 dicembre.

Una mattinata emozionante alla presenza di personalità del calibro dei Maestri Peppino di Capri, omaggiato nel testo come il cantante che nel 1965 ebbe l’onore di aprire i concerti italiani dei Beatles, e dal Maestro Mimmo di Francia, grande compositore le cui colonne sonore fanno da sfondo, da decenni, alle storie d’amore di più generazioni, entrambi meravigliosi interpreti del panorama musicale italiano, Alessandro Derviso, giovane regista affermatissimo anche all’estero, in odore da David di Donatello per il suo ultimo film L’amore ai tempi di Sh. Rek.‘, Raffaella Iuliano, giornalista e conduttrice televisiva, figlia del compianto Carlo, celebre capo ufficio stampa del Napoli.

A leggere, o meglio, recitare, alcune delle pagine del romanzo, con l’intensità e il talento che li contraddistingue, l’immenso Maestro Lucio Allocca, attore, regista e drammaturgo, e i grandiosi attori Antonella Prisco e Danilo Rovani.

Moderatore Pietro Riccio, Direttore responsabile di ExPartibus.

L’evento si apre con la proiezione del simpaticissimo trailer di ‘Io e la mia scimmia’, della durata di 2’31”, il cui progetto grafico è stato curato da Lorenzo Silvestri, montatore e regista freelance che collabora con Rai e Sky.

Il trailer ci aiuta, fin da subito, ad immergerci nell’atmosfera del libro, psichedelica e coloratissima, al limite dell’irreale, e ci presenta i protagonisti: Paul, il quarantenne più figo del mondo, che in verità si sconfessa subito essere Paolo, il perdente più sfigato della storia, la persona più spregevole che si possa incontrare, e John, la scimmia scroccona che vive alle sue spalle da decenni, reincarnazione dello stesso Lennon.

Dopo un breve messaggio di saluto da parte del Tenente di Vascello Ferdinando Pucciarelli, tesoriere del Circolo della Marina Militare, a nome anche del Presidente del Circolo, trattenuto per impegni di lavoro, il moderatore invita Antonella Prisco a leggere il prologo del romanzo.

Da quella che in realtà assomiglia ad una vera propria splendida mise en espace, inquadriamo immediatamente Paul come antieroe, razzista, approfittatore, drogato, malato di sesso, pieno di difetti e debolezze, eppure non possiamo che simpatizzare per lui.

Il pubblico, apprezzando l’ottima performance attoriale, applaude compiaciuto.

La prima a prendere la parola è Raffaella Iuliano, che racconta di aver letto il libro, di 570 pagine, in una sola notte e come sia chiaro, sin da subito, che l’intreccio narrato sia assolutamente originale. Se Paul appare come l’antagonista per eccellenza, il truffatore che incarna tutti i vizi e le negatività possibili, si fa presto a fare il tifo per lui.

Il suo comportamento, volutamente eccessivo, a ben guardare, deriva dalla profonda solitudine ed emarginazione in cui ha scelto di auto isolarsi in una sorta di autopunizione per una colpa da scontare che risale ad anni addietro. Conclude evidenziando come nemmeno dopo aver terminato la lettura del testo si possa stabilire univocamente se la scimmia John sia effettivamente reale o immaginaria, dato che è lasciata al lettore la propria personale interpretazione.

Ed immaginazione, appunto, sarà una delle tante parole chiave richiamate poi dall’autore nell’intervento che porrà fine alla presentazione.

È la volta, quindi, di Danilo Rovani che legge con grande trasporto le pagine sul momento della verità in cui, il protagonista, dopo essere stato smascherato per tutte le balle raccontate, persino quella di essere un famoso architetto milanese invece che un impiegato di banca che si occupa di sistemi di sicurezza, si spoglia dei panni dell’ipocrisia e della menzogna, che è solito indossare, nel tentativo disperato di indurre la sua Michelle a perdonarlo e a credere nella purezza dei suoi sentimenti verso di lei. Diversamente, se ne andrà in grande stile, compiendo l’insano gesto.

Anche stavolta applausi scroscianti accompagnano il termine di quella che, a tutti gli effetti, è una vera e propria esibizione teatrale.

Tocca ora ad Alessandro Derviso illustrare il suo punto di vista. Sottolinea quanto il libro si presti ad una lettura cinematografica, con descrizioni di una stessa situazione da ottiche diverse. Evidenzia come le prime trenta pagine del romanzo siano necessariamente introduttive e fondamentali per la caratterizzazione del personaggio, la cui evoluzione, altrimenti, non potrebbe essere colta appieno.

Rimarca, a più riprese, quanto si sia divertito a scoprire che l’autore, napoletano d’origine e trapiantato da anni a Verona, abbia volontariamente giocato sui pregiudizi che accompagnano le menti piccine ed ignoranti, quando, invece, basterebbe osservare con occhi obiettivi e scevri da ogni condizionamento per scoprire, che, in fondo, l’essere umano ha speranza di salvarsi grazie anche e soprattutto alla solidarietà dei suoi simili.

Termina lanciando un interessante spunto sull’opportunità di trarne una sceneggiatura per una successiva trasposizione cinematografica. A questo punto, viene interrotto da una simpatica battuta di Peppino di Capri che si offre di curarne la colonna sonora. Seguono applausi e risate entusiaste da parte dei presenti.

Lo straordinario Lucio Allocca, nel suo reading, ci porta concretamente sulla scena che, grazie alla sua meravigliosa interpretazione, vediamo svolgersi sotto i nostri occhi. Situazioni di vita comune, capitate ad ognuno di noi almeno una volta, quelle brutte arrabbiature conseguenti a disagi quotidiani, come parcheggi mirabolanti in spazi ristretti, salvo poi dimenticare la spesa nel portabagagli e non poterla riprendere se non rispostando l’auto, ascensori prenotati con quel secondo di ritardo che ci costringe ad aspettare interminabili minuti o polemiche sterili per il solo gusto di avere l’ultima parola. Insomma, tensioni ed esasperazioni di momenti in cui si vorrebbe spaccare il mondo, quando invece si abbassa la testa e ci si placa per autodifesa.

Ovazione per l’incredibile esibizione.

Il moderatore presenta a questo punto Mimmo di Francia, compositore, autore, cantautore di alcune delle più belle canzoni di sempre: ‘Champagne’, ‘Balliamo’, ‘Ammore Scumbinato’… l’elenco potrebbe essere infinito.

Grazie al racconto del Maestro di Francia diventiamo parte del pubblico del celeberrimo concerto al Teatro Adriano di Roma in quel famoso 27 giugno 1965 in cui il portentoso quartetto di Liverpool, fino a quel momento accolto freddamente dalla critica che non ne comprende la carica innovativa e rivoluzionaria, si esibirà infiammando la platea.

A precedere i Beatles sono i cosiddetti gruppi di supporto, i musicisti che hanno il compito di scaldare i fan all’arrivo della band inglese, tra cui, appunto, di Capri, accolto con grande favore dal pubblico. Mimmo, in compagnia della sorella, applaude alle cinque canzoni del napoletano.

Si innesca a questo punto un simpatico scambio di battute tra i due Artisti sul numero delle canzoni che Peppino ritiene essere state invece sei, ed entrambi provano a ricordarne tutti i titoli, ma senza successo.

Mimmo conclude dicendo che una volta entrati i Beatles si scatena il delirio: ragazzine esaltate e sovraeccitate continuano a strillare impedendogli di assistere al concerto con la dovuta attenzione.

È lo stesso di Francia a cedere il microfono a di Capri che, sull’onda dei ricordi, arricchisce di preziosi particolari. I concerti con i Beatles, la presenza tra il pubblico di tante adolescenti. Con grande autoironia racconta del timore di non essere accolto positivamente dal pubblico, in attesa della band.

La presentazione assume, sempre di più, toni amichevoli, quasi intimi, con Peppino di Capri che, tra ricordi ed aneddoti, torna a scherzare con Mimmo di Francia sulla scaletta delle canzoni eseguite; il Maestro racconta del filmato girato con la sua videocamera al concerto del Vigorelli a Milano, che avrebbe potuto vendere a cifre anche elevate e che invece poi ha deciso di diffondere gratuitamente.

Alla fine dell’intervento, su invito del moderatore, e acclamato a gran voce dai presenti, Peppino di Capri non si è sottratto all’invito di sedersi al piano per regalare al pubblico, ormai in visibilio, una memorabile esecuzione di uno dei suoi cavalli di battaglia, ‘Champagne’, i cui 40 anni sono stati celebrati con un cartone animato per la regia di Fulvio Iannucci, celebratissimo documentarista, che con il suo lavoro Caffè sospeso, sta raccogliendo risultati eccezionali sulla piattaforma Netflix.

Peppino si siede al piano. Un ulteriore scherzoso duetto con Mimmo di Francia, autore del brano, su come sia l’attacco, e inizia la magia. Le note del pianoforte che si alzano melodiose, la voce del Maestro, unica, inconfondibile, il suo carisma, la sua personalità.

La commozione si tocca con mano, istintivamente le voci si alzano ad accompagnare le parole, quasi in un coro, fino all’ultima nota, fino all’ovazione degli astanti, definitivamente in visibilio.

Difficile tornare alla presentazione dopo il momento tanto alto, tanto coinvolgente.

A non rompere l’incanto, ci pensa l’autore del libro, William Silvestri, che, nel suo intervento, ha voluto iniziare proprio dalle stelle, dal Desiderio, che etimologicamente trae le proprie origini semantiche dall’assenza delle stelle; Luci, Sogni, troppo lontani per essere afferrati.

Ma la mattinata, per lui, è il momento in cui si trova circondato da Stelle, quelle che sembravano inavvicinabili ma che adesso illuminano la presentazione del suo libro.

Descrive il lungo percorso di cinque anni che hanno portato alla stesura finale di ‘Io e la mia scimmia’, che inizialmente doveva avere un altro titolo e un’altra trama, ma che ha ricevuto un impulso da una canzone ascoltata alla radio, firmata proprio da Peppino di Capri e da Mimmo di Francia, assieme a Fabrizio Berlincioni: ‘La voce delle stelle’.

La seconda strofa in particolare, recita:

John era un ragazzo d’Inghilterra
Liverpool lontana mentre lui cadeva a terra
Ha lasciato al mondo un’occasione per sognare
Immagina se fosse ancora qui.

Dove John è ovviamente Lennon; da qui l’idea di riportare in qualche modo in vita, anche sotto forma di una scimmia, a tratti bisbetica e dispettosa, nel suo libro.

Personaggio particolare, che durante la stesura prende una vita propria, si evolve e, per volontà propria, diventa autonoma, scardinando la stessa idea iniziale di proiezione della coscienza dell’altro protagonista, Paul.

Lo stesso Silvestri non si dice certo di cosa possa essere diventata la “sua scimmia”. Proiezione inconscia? Una scimmia realmente esistente su cui trasferire la propria coscienza? O realmente John Lennon reincarnato?

William lascia ai suoi lettori la risposta, visto che, sostanzialmente, non l’ha decisa nemmeno lui.

L’intervento termina con i ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile una mattinata costellata di stelle. Il Circolo degli Ufficiali della Marina Militare, per aver messo a disposizione una location tanto bella e prestigiosa e nel supportare le diverse richieste tecniche dell’organizzazione.

E soprattutto a Stelle che hanno saputo brillare anche nella luminosa mattinata di un sabato napoletano di metà dicembre.

Foto Fabio Sasso

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.