L’opera fa parte della collana ‘Guide’ del quotidiano La Repubblica
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Il lusso più autentico ed esclusivo è quello di trascorrere il tempo vestendolo in modo sartoriale, a misura di attitudini, sogni, desideri e decidere anche di cambiarne i ritmi lasciandosi guidare dalla fantasia e dal fascino di persone, storie, luoghi.
‘Toscana in bicicletta’, curata nella collana Guide dal quotidiano La Repubblica e presentata nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati dal Direttore Giuseppe Cerasa assieme all’ideatore dell”Eroica’ Giancarlo Brocci, è l’esempio di come poter trasformare una semplice occasione turistica in una esperienza adatta a tutte le età, aperta a tutto quello che la Toscana può offrire a chi vuole scegliere, rispettosa dell’ambiente e delle diverse esigenze che ognuno porta con sé nel suo progetto di viaggio.
Una guida che sa raccontare, nelle parole di Eugenio Giani
la Toscana più evocativa, quella dei sogni e delle suggestioni da vivere in bicicletta che oggi propone un modello di viaggio conosciuto dagli Stati Uniti all’Australia e che può vantare una tradizione ciclistica pionieristica che nasce nel 1870 con la Firenze – Pistoia.
Basterebbero le quindici stazioni della Via Francigena a suggerire un modello di percorso fra storia e memoria e ognuna delle province toscane trova nella Guida spunti per scoprire una Toscana diversa: le mura di Lucca, l’archeologia industriale di Prato, le Strade dell’Iride di Pistoia, il fascino di Cavriglia, i percorsi dell’Isola d’Elba, accompagnati sempre da segnalazioni sui luoghi del gusto e del riposo con un elenco di cantine ‘bike friendly’ che Gianni Mura avrebbe consultato con interesse.
Una intera sezione della Guida è dedicato alle ‘ciclostoriche’. E c’è l”Eroica’: una geniale pazzia da appassionati, che definire ‘corsa’ è riduttivo, ideata da Giancarlo Brocci e da un gruppo di amici che nel 1997 si contavano sulle dita di due mani e oggi vanta un numero di settemila iscritti a numero chiuso provenienti di ogni parte del mondo per vivere l’emozione di correre, ma anche solo percorrere, le strade non asfaltate della Val d’Arbia, delle Crete senesi o solo della passeggiata di quarantasei chilometri lungo la valle del Chianti partendo da Gaiole.
Tutto questo usando rigorosamente biciclette costruite fino al 1987, con cambio a telaio: usarle è un esercizio che mette alla prova manualità, conoscenza del mezzo e capacità di comprendere le difficoltà ed il fascino di uno sport di un’altra dimensione e di un altro tempo. Il paragone con la Parigi – Roubaix non suoni inappropriato.
‘L’Eroica’ oggi richiama quasi ventimila spettatori e appassionati sulle strade ed è anche una Fondazione tra i cui scopi c’è la salvaguardia del patrimonio di strade bianche della Toscana, considerate oggi con lo stesso rispetto del pavè delle Fiandre: un esempio di valorizzazione del patrimonio ambientale e un marchio universalmente riconosciuto che parla di uno stile di vita sostenibile dove trovano spazio ricordi, leggende, campioni del passato e la migliore letteratura dello sport.
Aggiunge Giancarlo Brocci:
‘L’Eroica’ può vantare dodici milioni di audience certificata Rai e intende mantenere intatta la sua identità. Non desidera diventare un fenomeno mediatico di spettacolo ma restare un appuntamento che ogni prima domenica di ottobre celebra sulle strade toscane i migliori valori dello sport e del ciclismo.
Un esempio di successo che apre le strade di una regione da vivere su due ruote, magari con una semplice passeggiata di pochi chilometri o la scoperta dei tornanti che da Piancastagnaio portano fino alla vetta del Monte Amiata: nelle pagine di Toscana in bicicletta c’è quel che serve a immaginare e organizzare il viaggio delle scoperte che desideriamo.