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Porto d’armi per cacciatori: le novità dopo il contributo dell’ANUU

ANUU


ANUU Lazio plaude alla decisione scaturita all’indomani della lettera indirizzata al Ministero dell’Interno

Riceviamo e pubblichiamo.

Novità importanti per i cacciatori e l’intero mondo venatorio provinciale e regionale riguardo l’ottenimento del porto darmi.

Ad annunciarlo è l’associazione di categoria ANUU – Associazione dei Migratoristi Italiani per la conservazione dell’ambiente naturale – che nei giorni scorsi si era fatta carico delle rimostranze dei cacciatori che da mesi ormai riscontravano gravi difficoltà e lentezze che non hanno permesso a molti di ottenere la certificazione medica in tempo per le varie stagioni venatorie.

Il Presidente dell’ANUU Lazio Paolo Crocetta ha esposto in una lunga lettera indirizzata lo scorso luglio al Ministro dell’Interno Matteo Salvini le gravi difficoltà incontrate dalle ASL, dalle strutture militari e della Polizia di Stato che, per carenze organizzative, non erano più in grado di evadere le numerose domande provenienti dall’intero territorio laziale in tempi rapidi.

Grazie anche all’impegno dell’associazione dei migratoristi, si è giunti finalmente alla decisione di affidare il compito di rilasciare il porto d’armi, sempre sulla base del certificato anamnestico del medico di famiglia, al settore medico-legale delle Aziende Sanitarie Locali e ad un medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La certificazione medica va prodotta all’Ufficio di Polizia o Carabinieri presso il quale sono state denunciate le armi detenute e dovrà essere presentata ogni 5 anni.

Si tratta, dunque, di una riforma molto attesa dal settore venatorio che renderà più facile la vita dei cacciatori superando le lungaggini burocratiche come auspicato dall’ANUU Lazio e dalle sedi della provincia di Frosinone. L’associazione venatoria si professa inoltre favorevole all’emendamento approvato dal Consiglio Regionale del Lazio che apre alla caccia nei parchi, seppur in forma selettiva, alle specie di animali invasive e dannose purché restino sotto il controllo degli uffici Ada regionali e Guadiacaccia provinciali

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