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Porta di luce

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Vincenzo Cacace, Porta di luce


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Olio su tela, cm.60×50

Quello che vedi è un invito palese… localizzato nello sfondo… evanescente… etereo… richiamo quasi impalpabile… che indica come lasciare la landa oscura in cui ormai vedi dibattersi le “ombre” tra le quali le tue… con tutte le emanazioni della carne sconfitta più dal passare del Tempo che dall’assenza del coraggio, sopraffatto soltanto dalla stanchezza per l’impari lotta quotidiana…

Sì… l’invito è chiaro… lo senti quel bisbiglio antico che dice: “viva renascentia tua vivit”… ah sì… è latino… ma il problema rimane comunque eterno: “vivi la tua rinascita vivendo”, cioè da vivo!

Non lasciare che, dopo di te, qualcuno racconti a suo modo la tua vita e ciò che in essa hai prodotto, nel bene o nel male… Certo, è meglio nel bene… ma, vivilo e non fartelo guastare! E tu sei viva… anche se spossata… forse demotivata ma… viva!

Quindi?

Ora puoi farlo, tentare… provare a realizzare la tua rigenerazione… passando oltre, per un nuovo “inizio”… attraversando, decisa, senza ripensamenti, il varco aperto che ti viene offerto in quel muro, che separa la tristezza, la malinconia, il rimpianto… ogni forma di delusione esistenziale dal sito ameno, più armonico… lo stesso che la Speranza “pronosticava” nella tua mente come un progetto futuribile… realizzabile, da raggiungere guardando avanti e… forse è proprio là che lei stessa è tornata… appunto “speranzosamente”, precedendoti per infondere ancora in te il suo potere luminoso… è già passata… andando oltre quella porta… la stessa presso la quale ora ti fermi pensosa… come un’anima svuotata, con lo sguardo fisso nel vuoto o… puntato verso qualche lontana immagine, ora perduta, che la tua mente non riesce più a fare propria e… a definire!

Forse ora vorresti poterla afferrare e portarla via con te… nel tuo nuovo “viaggio”?

Oppure stai pensando proprio a quell’Oltre sconosciuto… alle “cose” che, dietro quella “porta” si possono… celare?

Pensi di non esserne all’altezza e che sia… una realtà “inconoscibile” a tutti coloro che stanno al di qua… “in picciol barca” e probabilmente “contenti o rassegnati al ‘quia”… racchiusi in queste “accezioni” dantesche, riferite a coloro che accettano, su se stessi, il “manto” della rassegnazione come un “tetto” o un limite in cui stare “comprimendo”… giuste o sbagliate che siano, le aspirazioni del proprio pensiero.

Puoi studiarli anche come simboli che racchiudono miriadi di significati tutti relativi alla natura umana… all’esistenza… all’avvicendarsi degli stati d’animo che misurano come un “termometro” la “febbre” della vita…

Guardali pure, quei frutti che la natura ti offre e… pensa ai loro rossi chicchi… come liquidi rubini dal sapore agrodolce, che in bocca “esplodono”, irrorando le gustative papille…

Guarda e medita, dunque, ripensando al varco aperto che ti attende e… prova pure a pensare, cercando di immaginare come risvegliare la tua fantasia, la tua creatività, che non si è ancora del tutto spenta ed alla natura che potrai trovare…

Sarà la stessa che offrendosi generosamente alla vita dell’Uomo è stata poi ricambiata dallo stesso con le più innaturali distruzioni?

Oppure ti si offre un’altra opportunità… e, oltre quella porta, una Luce nuova ti attende… anche una Natura… o una rinnovata Realtà, nuovamente disponibile… pronta ad offrirti un’altra possibilità esistenziale?

Vai, allora, e… non affliggere più la tua Anima… offri a lei la liberazione dalle “pretese” materiali della carne, permettendo ciò che, incatenata ai fallimenti della tua vita, non è riuscita ad ottenere… quella vera trasmutazione dello Spirito…

Quindi, insieme, ridiventate quella purificata Essenza inseminata all’Origine… siate finalmente il caposaldo di un nuovo e più giusto se non perfettibile progetto… un’Opera abitata dal Sogno, dalla Speranza, dall’Armonia e, a pieno titolo, dal Sublime!

Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.