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Politica, Maimone: ‘Ho creato un legame tra Lombardia e Basilicata’

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Fontana, Bardi e Maimone


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Dalla Basilicata parte il processo storico fondato sulla cooperazione e contro ogni forma di povertà e razzismo

Riceviamo e pubblichiamo.

Il GAL, la Cittadella del Sapere, il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, e il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, hanno chiesto il riconoscimento del titolo di Patrimonio dell’Umanità per l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Lagonegrese e Maratea.
Al fine di dare vigore alla richiesta essi hanno chiesto il sostegno del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: entrambi i Presidenti hanno aderito alla richiesta.

Due Regioni collocate, l’una nel Sud Italia e l’altra nel Nord Italia, ora si stringono la mano per creare un legame solidale tra due territori diversi della nazione italiana.

La richiesta è stata rivolta anche al Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini.

Ha dichiarato Biagio Maimone:

Ho voluto unire due regioni italiane, una regione del Nord e una regione del Sud, dimostrando che l’unità è possibile, nonostante il Nord Italia rivendichi, da sempre, un ruolo di supremazia nei confronti del Sud Italia.

Tale connubio, che definisco solidale, potrà dar vita ad un percorso nuovo ed innovativo teso all’unificazione di territori italiani, che il corso della storia ha tenuto distanti, ciascuno chiuso nella propria cultura sociale, politica ed economica: chiusura e distanza che hanno svantaggiato economicamente il Sud Italia.

Quando il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il 5 maggio 2023, ha stretto la mano al Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ho pensato che è possibile risolvere l’atavica questione meridionale e che si può creare l’inclusione e l’unità, superando quella visione storica dell’Italia costruita sul pilastro della divisione.

Desideriamo creare tra il Nord Italia e il Sud Italia un legame solidale e culturale, sia sotto il profilo socio-economico, sia sotto il profilo della cultura sostenibile, che rappresenta attualmente il tema fondante il benessere dei cittadini.

‘Nord e Sud insieme contro la povertà e contro ogni forma di divisionismo sociale, che conduca al razzismo’ è lo slogan del nostro Progetto di Vita, che vuole un Sud protagonista.

Il sito www.progettodivitasud.it per il rilancio del Mezzogiorno sottolinea la necessità di unire le forze perché possa realizzarsi l’emancipazione del Mezzogiorno d’Italia, i cui beni naturali costituiscono risorse rilevanti per l’intera economia italiana e la sfida concreta alla crisi climatica.

Il Nord Italia e il Sud Italia finalmente si tendono la mano e vogliono cooperare per lo sviluppo, rendendo le proprie diversità una risorsa preziosa, un valore aggiunto e un volano di progresso e sviluppo socio – economico.

Non vi è dubbio che la Regione Basilicata faccia vivere la cosiddetta ‘economia verde’, o più propriamente economia ecologica, che, oltre ad essere diventata una necessità inderogabile per la salvaguardia dell’ecosistema e, conseguentemente, del pianeta, nonché degli esseri viventi che lo popolano, tra cui l’essere umano, può essere considerata fonte di opportunità concrete per lo sviluppo umano.

La Basilicata può diventare un modello di green economy anche per le altre regioni italiane ed è per tale motivazione che chiediamo alle Istituzioni di voler partecipare al processo di inclusione e valorizzazione di tale Regione, la cui cultura è foriera di sviluppo sostenibile, che è lo sviluppo da realizzare per le generazioni attuali e per le generazioni del futuro.

Nascerà un’economia che attribuirà la priorità all’essere umano, alla sua identità profonda e ai suoi valori morali, nonché alla sua dignità umana, che, sovente, l’economia di mercato ha sacrificato in nome dell’arricchimento smodato di chi detiene il potere economico.

Per noi che prediligiamo definire l’universo creato e creature chi in esso vive, animati certamente da una speranza di carattere sociale, ma anche di carattere spirituale, la Natura è un bene non solo materiale, da difendere per i suoi benefici materiali, ma anche un bene che manifesta lo splendore della creazione e delle sue manifestazioni, che sono espressione autentica di armonia, esempio di quell’armonia che occorre riversare nella relazione umana tra i singoli, tra i territori e tra gli Stati.

L’umanizzazione dei processi produttivi è l’obiettivo fondamentale della nuova economia, che è e sarà l’economia verde, il cui intento è di porre al centro l’ambiente, il cosmo e le sue leggi, nonché gli esseri viventi e l’uomo che da ‘oggetto’ dovrà trasformarsi in ‘soggetto’.

E non è escluso che l’economia green dia impulso alla nascita di nuove fonti economiche non inquinanti, non deleterie all’equilibrio uomo – natura.