Inaugurato il primo centro di competenza regionale per la cybersecurity
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
In rete tutto è attaccabile. Pirati informatici, si racconta nel pomeriggio in uno degli eventi dell’Internet Festival di Pisa, hanno preso d’assalto i POS di un’azienda passando dalle rete che collegava gli impianti di condizionamento.
Altri hanno attaccato un albergo bloccando le porte elettroniche e chiedendo soldi per liberare i clienti, così come a molti è accaduto per i dati conservati negli hard disk.
Un problema, se non ne era stata fatta una copia. C’è chi ha fatto razzia di dati personali passando attraverso i giocattoli di casa oppure dai sistemi di domotica. E poi c’è chi usa il cyber come un vero e proprio terreno di una guerra ‘ibrida’ che si combatte tra le nazioni.
I costi del crimine cibernetico, si stima e si racconta sempre all’Internet Festival, ammontano all’intero Pil dell’Austria. C’è sicuramente un bisogno di alfabetizzazione digitale delle piccole e medie imprese, una sfida su cui la Regione è impegnata.
A Pisa ieri, 13 ottobre, è stato inaugurato il primo centro di competenza regionale per la cybersecurity, l’unico al momento in tutta Italia.
Ricorda l’Assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli:
La UE stanzierà due miliardi di euro per il prossimo settennato per la sicurezza informatica.
Sono pochi ma è un punto di partenza. Se arriveranno anche in Toscana, li utilizzeremo nel centro.
Nell’incontro alla Scuola Normale nel pomeriggio si parla di cybersecurity come bene comune e di quello che istituzioni pubbliche, imprese e mondo della ricerca insieme possono fare a tutela di cittadini e aziende.
Rovescia la prospettiva l’Assessore:
Ma un bene comune sono anzitutto i dati dei cittadini e gli open data della pubblica amministrazione, che vengono utilizzati in modo gratuito da poche multinazionali nel mondo e vengono restituiti sotto forma di servizi a pagamento.
Finché noi rimaniamo nel tecnicismo non risolveremo il problema. Bisogna che questo tecnicismo diventi dibattito pubblico di tutti i cittadini e della politica.
La cybersecurity, oltre che un tema urgente, è un settore che può portare anche sviluppo e posti di lavoro. A Pisa c’è un master per formare esperti in sicurezza informatica.
Il problema, come per altri settori, è la fuga di cervelli all’estero. Nell’incontro c’è spazio poi per raccontare l’eccellenza della polizia postale italiana, diffusa su tutto il territorio in modo capillare: la nuova polizia postale che si occupa di reati informatici è nata nel 1998, le cyberdivision dell’FBI negli Stati Uniti arrivano solo nel 2002. E si parla anche di intelligenza artificiale nelle aule di tribunale, non senza qualche punto interrogativo.
Domanda Gianluigi Ferrari dell’Università di Pisa:
L’attività interpretativa di una norma è anche creatività, soprattutto nei sistemi di common law Ma il rischio non è che l’intelligenza artificiale, allenata sui precedenti, replichi i pregiudizi, senza innovazione?”
Dice il Vicepresidente uscente del CSMGiovanni Legnini:
Non avremo mai i giudici robot. I cancellieri robot però forse sì.
La Toscana, anche nella digitalizzazione del processo telematico, può vantare comunque un’eccellenza.
Ricorda l’Assessore Bugli:
Qui l’accesso alle cancellerie del processo civile è già realtà da diversi anni, utilizzato dai cittadini e anche da numerosi avvocati.
Ora lo stiamo sperimentando, assieme al Ministero, anche per la Cassazione.
Ugualmente abbiamo investito e stiamo investendo sul cloud e data center regionale: per consentire a tutte i Comuni, anche quelli piccoli, di aver servizi migliori e maggiore sicurezza ottimizzando i costi.
È una piattaforma aperta e il rischio di attacchi informatici ha indotto già molti a convincersi della necessità a fare squadra.
Un lavoro che trova il suo completamento nello sforzo di portare internet veloce ovunque in Toscana, anche nelle aree più periferiche e nei borghi più isolati: un’altra sfida in cui la Regione, con proprie risorse, è direttamente impegnata.