Home Territorio Pesaro è Capitale Italiana delle Cultura 2024

Pesaro è Capitale Italiana delle Cultura 2024

1168
Pesaro


Download PDF

Franceschini: ‘La valorizzazione del rapporto tra città e territorio, con un programma esteso a tutta la provincia, rende corale il riconoscimento’

Riceviamo e pubblichiamo.

Pesaro è Capitale Italiana della Cultura 2024.

Una grande emozione per tutta la città. Vogliamo dedicare questa vittoria a Kharkiv, come noi Città della Musica UNESCO, in questo momento sotto gli attacchi russi.

Ha commentato il Sindaco Matteo Ricci, stringendo tra le mani una foglia di ginkgo biloba, l’albero della pace al quale si è ispirato il dossier di candidatura di Pesaro2024.

Ha aggiunto Ricci:

Spero che presto Kharkiv possa tornare a suonare, anche insieme a noi.

La cerimonia di proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2024 si è svolta oggi, 16 marzo, a Roma, alla presenza del Ministro della cultura Dario Franceschini, della Commissione e dei 10 Sindaci finalisti.

Ringrazio tutti, chi si è adoperato nella stesura del dossier facendo un lavoro straordinario. Ringrazio le città che hanno partecipato, in particolar modo Ascoli Piceno, nostra sorella marchigiana.

È stato un lavoro di sinergia, abbiamo chiesto alla Regione Marche un sostegno comune per le due città, a prescindere dal risultato. Così sarà.

Vi aspetto tutti a Pesaro.

Queste le motivazioni della vittoria – proclamata all’unanimità dalla Commissione del MiC – lette dal Ministro della Cultura Dario Franceschini:

Pesaro offre al Paese un’eccellente candidatura basata su un progetto culturale che valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistiche ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, innovazione, sviluppo socio economico.

La proposta conferisce il giusto equilibrio tra natura, cultura e tecnologia: tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato.

L’enfasi data al valore della cittadinanza, come pratica attraverso concreti esercizi, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future.

Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che le incertezze dei tempi propone.

La valorizzazione del rapporto tra città e territorio, con un programma esteso in modo articolato a tutti i Comuni della provincia, rende corale il riconoscimento della Capitale della Cultura. Brava Pesaro!

Collegato dalla sede comunale, il Comitato di Pesaro 2024 guidato dal Vicesindaco e Assessore alla Bellezza Daniele Vimini:

Siamo increduli ma felici, ci sembra ancora di sentire risuonare il nome della nostra città.

Una vittoria che non ha lasciato dubbi alla Commissione del MiC e che, a detta del Vicesindaco:

È frutto di una partita perfetta: nei tempi, nei numeri, nei contenuti, nei modi. Abbiamo presentato un dossier ben congegnato, che non ha guardato solo al nostro passato – enorme e di cui siamo grati – ma che ha colto la sfida sul futuro, condividendola con il territorio provinciale.

Tassello fondamentale per la vittoria, l’audizione alla Commissione del Ministero che abbiamo svolto il 3 marzo e che ha mostrato capacità, creatività e competenze tecniche della nostra “città orchestra”.

La dedica del titolo

va all’ex Presidente della provincia Daniele Tagliolini, scomparso pochi giorni fa; ad Alex Eusepi, pompiere e simbolo di una cittadinanza attiva, solidale e partecipe; agli artisti, anche giovani, che ci hanno lasciato nei due anni di Covid: anche loro fanno parte della struttura di questo dossier.

Un pensiero e un ringraziamento, all’eredità di Pesaro

Che ci rende “nani sulle spalle dei giganti”.

Ha aggiunto il Vicesindaco citando Dolcini:

Grazie ai nostri avi che hanno reso grande, culturalmente, la nostra città, architrave del progetto come altre figure citate nel progetto ‘La natura della cultura’, e come il nostro cittadino più illustre, Gioachino Rossini che proprio oggi celebrerebbe i 200 anni del matrimonio con Isabella Colbran. Pensiamo possa essere un bel regalo di nozze.

Da domani, il Comitato sarà al lavoro

per tessere tutti i fili intessuti in questo anno di lavoro; abbiamo una struttura importante da mettere insieme per realizzare quanto elencato nel dossier.

Siamo felici e consapevoli della sfida imposta da questa pagina nuova che si apre per la città. Speriamo di poter cogliere al meglio le opportunità che la proclamazione porta con sé, per la città, per la provincia di Pesaro e Urbino e per le Marche tutte.

Lo faremo tenendoci vicina nella programmazione la nostra sorella Ascoli Piceno come promesso, per fare davvero una “festa delle Marche”.

Il dossier ‘La natura della Cultura’

Da domani al lavoro per rendere concreto il dossier ‘La natura della Cultura’ e le sue 5 sezioni che declinano il rapporto tra arte, cultura e tecnologia.

Nella prima, ‘La natura mobile della cultura’, la Bicipolitana sarà il luogo in cui disseminare installazioni sonore mobili; le strutture ricettive diventeranno hotel labyrint con stanze trasformate in luoghi per residenze artistiche. Ci sarà anche ‘Danzando memorie sul mare’, che riporterà alla luce archivi sonori di tradizioni perdute.

Con la seconda ‘La natura ubiqua della cultura’ Pesaro mira a ribaltare il rapporto tra centro e periferia attraverso: l’‘Atlante delle emozioni’ destinato ai cittadini; il progetto che accende i riflettori su quelle architetture moderne divenute invisibili allo sguardo; le ‘valigie digitali’, che dà attenzione alle SIM card dei migranti, unica valigia del loro viaggio.

‘La natura imprevedibile della cultura’ invece recupera oggetti per riscrivere un nuovo domani: la colonia di Villa Marina è ripensata come centro culturale; ‘Sculture in città reloaded’ permetterà ai 13 tra quartieri e municipio di ospitare altrettante residenze artistiche; i Magazzini Rossini apriranno alla città le scenografie del Rof permettendo alle associazioni di dare nuova vita agli oggetti delle opere.

La quarta sezione, ‘La natura operosa della cultura’, si rivolge al passaggio di competenze: il ‘Blu, colore della cuccagna’ usato per dipingere i capolavori rinascimentali, viene riportato in vita e ‘Oceano Adriatico’, diventato ormai un brand cittadino, spinge a riflettere su nuova politica del rumore. C’è poi ‘La natura vivente della cultura’, che impone un nuovo patto con l’ambiente.

Un bosco risonante, composto da 33 alberi monumentali, racconterà una storia millenaria; mentre con la performance ‘Rising room’, i visitatori potranno avere un incontro con Marina Abrahmovich mentre l’artista viene lentamente inghiottita dall’acqua.