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Perché non dimagrisco? Il vero nemico della perdita di peso siete voi

Il vero nemico della perdita di peso siete voi


Questo articolo nasce per rispondere a tutte quelle persone che mi dicono: “non perdo peso per colpa della tiroide che non funziona”, o “perché ho il metabolismo bloccato” o anche “perché ho gli ormoni alterati”.
Secondo il principio scientifico del rasoio di Occam, la spiegazione più semplice tende ad essere quella giusta e anche nel nostro caso è così; infatti, la mancata perdita di peso non è dovuta alla patologia.

Con questo non voglio di certo affermare che non esistano effettivi motivi ormonali o di insulino-resistenza che possono impedire il dimagrimento in certe persone, ma prima di asserire di avere una disfunzione, ci si dovrebbe invece fermare a pensare al motivo più banale per cui non si dimagrisce: si mangia più di quello che si brucia!

Il nostro peso dipende dalle calorie che introduciamo con l’alimentazione e quelle che, invece, bruciamo: metabolismo basale, attività svolte, sport.

Quindi semplicemente:
ingrassiamo se mangiamo più di quello che bruciamo;
dimagriamo se mangiamo meno;
il peso resta costante se i due fattori sono uguali.

Facendo due calcoli, che non sto qui a ripetervi, una donna di tot anni che deve perdere tot peso, che ha una vita sedentaria, ha un metabolismo basale di 1600 kcal, e per dimagrire deve seguire un protocollo che va dalle 1400 alle 1500 kcal.

Le sarà indicato un piano alimentare fatto su misura, dove, per esempio al mattino avrà uno yogurt con corn flakes o gallette di riso con il miele, a pranzo un primo piatto al sugo o con verdure con contorno, a cena carne o pesce con verdure e pane e due spuntini con frutta e cioccolata fondente e il sabato sera libero.

Fin qui tutto tranquillo, alla signora viene spiegata bene la dieta e contenta torna a casa pronta ad iniziare, ma al controllo, dopo un mese, non ha perso neanche 100 grammi.

Cosa è mai successo?
Non ci resta che approfondire per capire cosa ha effettivamente consumato.

Ci dirà:
– di aver bevuto un secondo caffè, con una seconda bustina di zucchero;
– di aver ingerito una barretta oltre al frutto come spuntino;
– di aver mangiato nel pomeriggio qualche quadratino di cioccolata in più;
– di aver assaggiato varie volte le pietanze del resto della famiglia mentre cucinava.

Tutti questi fattori, presi singolarmente, non farebbero alcun danno, il problema è la loro somma, ogni giorno, che calcolando sono giusto quel taglio di 100 – 200 Kcal, che è stato effettuato sulle calorie del metabolismo basale per stilare il piano alimentare.

Quindi vedete come può non essere semplice dimagrire? Come è facile sottovalutare quelle piccole porzioni che si introducono, a volte senza neanche farci troppo caso, ma che fanno, insieme, la differenza?

Questo è l’esempio più comune per la mancata perdita di peso, ma ciò non vuol certo dire, che effettivamente non ci siano persone con un metabolismo rallentato, magari a causa di troppe diete e di troppi effetti yo-yo. È sempre da valutare il singolo individuo, perché siamo tutti diversi ed ognuno ha il suo trascorso alle spalle.

Tutto questo è per dire che sì, avete ragione, seguire una dieta è difficile!
Ma chiedetevi perché, dopo tante rinunce in tanti anni non riuscite a perdere peso.

Spesso, dopo avere seguito diete troppo restrittive, magari pure ‘fai da te’, vi siete poi fiondati sul cibo perché non ne potevate più; oppure, come detto sopra, inserite ogni giorno qualche cosa in più rispetto al protocollo, pensando che non cambi nulla; o peggio, non lo seguite affatto e, credendo di fare cosa buona, magari eliminate del tutto il sale, o l’olio o i carboidrati, dimenticandovi che il regime alimentare che avete davanti a voi è stato preparato da un professionista il cui lavoro è proprio quello di stilare diete su misura adatte ad ognuno.

Infine, la mancata perdita di peso potrebbe avere motivazioni più profonde, che andrebbero approfondite attraverso un percorso di psicoterapia.

Per evitare altri insuccessi di mancato dimagrimento, oltre ovviamente o richiedere la consulenza di un nutrizionista, si deve affiancare una buona attività fisica e farsi soprattutto un esame di coscienza, senza sottovalutare più quel “che farà mai un solo biscotto in più”.

Autore Alessandra Cirillo

Biologa nutrizionista, libero professionista. Corso di perfezionamento in alimentazione e nutrizione umana. Esperta nella nutrizione in età pediatrica e della sfera femminile a 360°. Appassionata di tutto ciò che riguarda la nutrizione. Il mio motto è "aggiornarsi, sempre".

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