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Per un istante: Teatro Argot Studio, Roma 27 ottobre 1° novembre

Michele Giovanni Cesari


Intervista in esclusiva con Michele Cesari

Michele Cesari ci parla dello spettacolo Per un istante”, prodotto da Sycamore T Company, che lo vedrà protagonista con Marco Palange e Gian Piero Rotoli al Teatro Argot Studio dal 27 ottobre al 1° novembre.

Riusciamo a raggiungerlo solo telefonicamente, dato che le prove dello spettacolo assorbono, com’è giusto che sia, tutta la sua attenzione. Pur avendo letto approfonditamente le preziose informazioni sulla trama sulle pagine Facebook dedicate all’evento, preferiamo che sia lui stesso a raccontarci questa nuova avventura teatrale. Durante la nostra lunga chiacchierata, Michele risulta squisito, dolce e molto comunicativo.

Lo spettacolo nasce dall’intento di tre amici di lavorare insieme per realizzare prima di tutto qualcosa che li divertisse e che potesse poi permettere di esprimere le loro qualità. Dunque un contributo fattivo in piena libertà artistica per creare un progetto attraverso idee che man mano si sono sviluppate ed arricchite. Alessandro Averone, direttore scenico insieme ad Emanuela Liverani, con cui avevano collaborato in precedenza, ha accolto positivamente la loro proposta. Trovare un regista con la stessa visione lavorativa e d’intenti non è affatto scontato, dice. Il progetto, scaturito da un’idea di Gian Piero Rotoli, narra di tre amici, trentenni e coinquilini, Luca, Stefano e Pier Filippo, alle prese con l’amore. La particolarità sta nel fatto che in scena non appare mai alcuna donna sebbene tutto l’intreccio si sviluppi sul filo conduttore di una costante presenza/assenza del femminino. I tre, infatti, si raccontano le reciproche storie d’amore senza che arrivi mai sul palco alcuna donna. La sceneggiatura, ci rivela, non è stata scritta subito: si è partiti dalla descrizione dettagliata di due personaggi attraverso trascorsi, comportamenti e ossessioni e da un particolare punto di vista della storia d’amore. Da lì si è sviluppato il testo, il che ha permesso di avere una maggiore specificità e realtà dei caratteri, in modo che risultassero più veri e comunicassero agli spettatori emozione ed empatia. Le scene, a quel punto, sono sbocciate un po’ anche da sole durante le prove; a differenza di ciò che succede normalmente, cioè partire dal testo per poi inscenarlo, si è fatta l’operazione inversa, ovvero improvvisare e da lì poi trovare una situazione verosimile di rapporti sinceri tra personaggi tridimensionali. Così è nata man mano la storia. L’amore è il leitmotiv di tutta la pièce; amore analizzato da tutti i punti di vista. Ad emergere è la sofferenza di base dei tre amici che, per motivi diversi, hanno una delusione d’amore, chi reale, chi solo immaginaria, così come non manca chi nascondendosi per autodifesa dietro ad una parvenza di cinismo ne rimane irrimediabilmente vittima.

Di sfondo c’è una società fatta di insicurezze e paure celate dietro atteggiamenti spavaldi; questo può portare all’incomunicabilità piuttosto che all’equilibrio in campo affettivo o si instaura comunque un bilanciamento di base, chiediamo.

“A differenza del mio personaggio per quanto riguarda i sentimenti credo occorra essere sempre sinceri, mettendo in chiaro le cose, senza lasciare dubbi. Meglio correre il rischio di perdere l’altra persona essendo leali e fino in fondo se stessi, piuttosto che fingere o occultare qualche aspetto della propria personalità per tenere legata a sé la persona che si ama. Purtroppo non esiste il manuale dell’amore che può indicare come agire per conquistare l’oggetto dei propri desideri”.

Amore sì, ma anche tanta amicizia in questo spettacolo. Ne approfittiamo per chiedere a Michele in questo scenario che ruolo occupi appunto l’amicizia; quanto sia importante come legame, valore, condivisione di amarezze e tormenti, quando ci sono pene d’amore più o meno immaginarie o reali.

“Per quanto abbiamo scritto noi, l’amicizia è fondamentale. Oltre che essere colleghi siamo amici nella vita reale e abbiamo portato tanto di noi stessi in questa commedia, così come c’è tanto del nostro legame. L’amicizia è un sentimento fortissimo e irrinunciabile che tiene insieme noi tutti esseri umani e, nello specifico, me, Gian Piero e Marco. Riesci a vedere nell’amicizia vera quasi uno scoglio cui aggrapparti in particolari momenti della vita in cui le pene d’amore ti portano un po’ al largo. I personaggi sono alle prese con le loro delusioni d’amore, ma al contempo si relazionano, a volte anche in modo forte, scontrandosi nel loro modo di volersi bene”.

Incuriositi chiediamo quanto ci sia di autobiografico nel suo personaggio. “Di base c’è molto di ciascuno di noi nei vari ruoli; ovviamente poi avendo scritto singolarmente ognuno la sua parte non so quanto più o meno inconsciamente abbiamo trasferito noi stessi nei personaggi. Io ho cercato di definire un uomo che esplorasse delle azioni che nella vita reale non mi concedo nella relazione con una donna. Sono un tipo molto chiaro e preciso; se ti chiamo una volta e temporeggi non vado oltre la seconda telefonata, perché il rispetto dell’altro è fondamentale. Invece ho costruito un personaggio ossessivo che continua a perdere la faccia purché lei si riavvicini, finché l’umiliazione non sarà ancora più forte di quella che lui voleva evitare”.

Rivolge poi un dolcissimo ed emozionante ringraziamento al fan club su Facebook Michele Cesari Fans Club. Michele è infatti amatissimo dal pubblico.

“Onestamente non avrei mai immaginato di ricevere tutto questo affetto incondizionato da parte del pubblico. È un regalo bellissimo ed inaspettato che la vita mi ha fatto. Faccio questo lavoro con grande passione e sapere che riesco a condividere e trasmettere queste mie sensazioni, a farle arrivare in modo palpabile agli spettatori, quello che poi dovrebbe essere il lavoro di ogni artista, mi emoziona tantissimo.

Le attestazioni di stima, sarò anche sdolcinato, mi riempiono il cuore di gioia. L’intento dello spettacolo è proprio questo, regalare agli spettatori circa 90 minuti di svago e relax, ma anche riflessione seria. Vedere che dall’altra parte il mio intento viene recepito in pieno mi lascia, piacevolmente, a bocca aperta”.

L’appuntamento con “Per un istante” è quindi a Roma al Teatro Argot Studio dal 27 ottobre al 1 novembre (dal 27 al 31 ottobre ore 21:00, 1 novembre ore 17:30). Per prenotare scrivere una e-mail a: bardolatry@iol.it oppure sul sito del teatro al seguente indirizzo http://www.teatroargotstudio.com/biglietteria.html

Per prenotare la vostra data, scrivete all’indirizzo e-mail bardolatry@iol.it
Costo del biglietto: 12 euro + 3

Con Michele Cesari, Marco Palange, Gian Piero Rotoli
Realizzazione scenica: Alessandro Averone ed Emanuela Liverani
Luci: Paolo Meglio
Ufficio Stampa: Maya Amenduni
Produzione: Sycamore T Company
Foto di scena: Manuela Giusto

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.

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