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Per la prima volta in Toscana isolato a Siena virus SARS-Cov2

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L’importante risultato scientifico raggiunto dall’équipe di microbiologia e virologia dell’AOU senese

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Per la prima volta in Toscana è stato isolato a Siena, dalla Unità operativa complessa di microbiologia e virologia dell’AOU senese, il virus SARS-Cov2. L’importante risultato scientifico è stato raggiunto dall’équipe guidata dalla professoressa Maria Grazia Cusi, che ha isolato il virus in colture cellulari da un campione risultato positivo al Covid-19.

Spiega la professoressa Cusi:

Si tratta di un ottimo risultato per tutto il nostro sistema sanitario e per la ricerca perché permette alla comunità scientifica di studiare l’agente patogeno, valutarne la virulenza e testare possibili farmaci antivirali e vaccini.

Il commento del Presidente Enrico Rossi:

La lotta al Covid-19 passa anche attraverso la conoscenza. Per questo è una notizia importante che l’équipe di microbiologia e virologia dell’AOU senese abbia isolato il virus SARS-Cov2. Questo ci rende molto orgogliosi. Da settimane i laboratori di microbiologia della Toscana stanno compiendo un grande lavoro.

Ogni giorno analizzano migliaia di tamponi e di test sierologici. Nonostante questa mole di attività, medici come la professoressa Cusi hanno avuto anche il tempo e la capacità di isolare il virus.

Questo ci consentirà di studiarne meglio le caratteristiche e di mettere in campo più efficaci azioni di contrasto. Il risultato raggiunto conferma che in Toscana la combinazione tra diagnostica, cure e sperimentazione funziona.

Ed è ancora più importante che questa scoperta venga da Siena, un territorio dove la frontiera delle Scienze della vita si attesta da tempo come ambito avanzato di ricerca e impresa in relazione con il Sistema sanitario regionale, l’Università e la politica industriale della Regione Toscana. A tutti gli operatori e ricercatori rivolgo un sincero ringraziamento mio personale e di tutta la Regione Toscana.

In questo modo sarà quindi possibile conoscere meglio il virus per poterlo combattere.

Prosegue Cusi:

Il nostro obiettivo è poter coltivare il virus su colture cellulari in quantità tali da poterlo caratterizzare ed usare per valutare l’attività antivirale dei nuovi farmaci, studiare l’efficacia dei vaccini sperimentali in vivo, su modelli animali, valutare la presenza di anticorpi protettivi in soggetti immuni.

Siamo riusciti ad isolare il virus utilizzando tecniche di virologia di base, che sono importanti quando è necessario studiare virus nuovi emergenti. Studiare la patogenesi dell’infezione permette di capire come il virus si replica all’interno dell’ospite e causa malattia.

Ad oggi conosciamo la natura del virus, la sua struttura, la malattia che può causare, ma c’è ancora molto da capire. È un virus nuovo ed emergente e, per combatterlo, bisogna conoscere bene il nemico e dobbiamo essere preparati.

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