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‘Paradiso Mancato / L’opera al nero’ a Sala Assoli

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'Paradiso Mancato'


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In scena dal 22 al 23 febbraio a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato 22, ore 20:30, e domenica 23 febbraio, ore 18:00, nella Sala Assoli di Casa del Contemporaneo a Napoli va in scena – per la rassegna ‘Fuori Controllo’ – la prima di ‘Paradiso Mancato / L’opera al nero’, il primo dei tre spettacoli che compongono La Trilogia dell’Alchimia, un’opera ‘Teatrale Elettronica’ ispirata dalla ‘Divina Commedia’ di Dante Alighieri.

Più precisamente: dal Quinto Canto dell’Inferno, da cui è nato ‘Paradiso Mancato’; dal Quinto canto del Purgatorio da cui nasce ‘La Pia’ e, infine, dal Quinto Canto del Paradiso, la cui suggestione dà vita all’ultimo spettacolo della trilogia, ‘Vieni a Veder le Stelle’.

Il progetto è stato scritto a quattro mani: la scrittura sonora di Marco Messina, 99 Posse, e quella drammaturgica e visiva di Ramona Tripodi – che ne cura la regia – sono imprescindibilmente legate l’una all’altra; mescolandosi, creano un ingranaggio teatrale che è la struttura portante dell’intera trilogia e che, al tempo stesso, muta in ognuno dei tre spettacoli proprio come un processo alchemico.

Emerge dal buio un uomo. È un musicista. È il Padrone di casa. Il suo nome è Minosse. Due amanti si amano. In una camera da letto che potrebbe essere in un albergo. Oppure all’inferno. Lui si chiama Paolo. E lei… Beh, lei è Francesca. Loro si amano in eterno.
Non gli rimane che questo. Amarsi per punizione. Per sempre. E questo è il loro Inferno.
O semplicemente, il loro Paradiso Mancato. In fondo, siamo a casa di Minosse. Ma anche per lui è in arrivo un ospite inatteso, “Lo duca suo” lo precede, è un viaggiatore infernale. È in cerca di Madonna Conoscenza. Il suo nome è Dante.

O Voi che avete gl’intelletti sani
mirate la dottrina che s’asconde
sotto il velame delli versi strani.

E se la ‘Commedia’ fosse un’opera alchemica la cui “prima materia” è l’uomo?
Un percorso iniziatico per trasformare il veleno in medicina. Dante compie il viaggio durante l’equinozio di primavera, quando gli adepti delle società degli antichi Misteri praticavano il rito della morte e della rinascita. Chi intraprende questo percorso si trova gravato dalla materia e dalle passioni. E deve rendersi consapevole della sua parte oscura. Deve compiere l’opera di decantazione, di purificazione della propria anima che prelude alla luce della conoscenza.

La trilogia dell’Alchimia racconta di quel momento campale di ogni essere umano: quello in cui siamo chiamati a scegliere che tipo di persone essere. Ma per farlo dobbiamo accettare l’invito a viaggiare dentro noi stessi. Scendere giù. Dove non arriva mai la luce. E poi, risalire. Fino alle stelle.

Così comincia il viaggio.

Spiega Marco Messina:

Alla musica, e dunque alla scrittura sonora, è affidato il compito di tracciare la partitura emotiva e le atmosfere del luogo e dell’intera Trilogia, di trasformarsi proprio come nel processo alchemico dall’opera al nero sino all’opera al rosso passando per l’opera al bianco; ma è altrettanto necessario che la musica svolga anche il compito di essere di contrasto al linguaggio dantesco.

È un progetto complesso che ha avuto e ha bisogno di tempo, di restituzioni in forma di studio e di anteprime aperte al pubblico prima di arrivare a questo debutto in forma di spettacolo. Stiamo pur sempre andando a confrontarci con il sommo poeta, e non è cosa semplice.

Prosegue Ramona Tripodi:

La ‘Divina Commedia’ durante il processo di scrittura è stata per me la traccia da seguire e da tradire per raccontare un processo di rivoluzione dell’animo umano; una trasformazione dal piombo in argento, e poi in oro.

‘L’Opera al nero’ è Il ‘Paradiso Mancato’, quello di Paolo e Francesca. Ci siamo chiesti quale potesse essere l’inferno del desiderio e abbiamo scelto di lavorare sulla sua assenza. Precisamente sull’assenza dei corpi. Paolo e Francesca sono nello stesso letto e insieme, tuttavia nessuno dei due può vedere l’altro.

Possono solo percepirne la voce. Ed ecco che quella che fu una camera da letto dove il desiderio aveva potuto esprimersi nelle sue forme più corporee diviene l’inferno plumbeo dell’assenza in cui Francesca si consuma cercando di tracciarne il sottile confine che c’è con l’amore… In fondo, siamo a casa di Minosse.

Insieme con Andrea Canova, nel 2009 Ramona Tripodi fonda Inbilico Teatro e Film, Tra le ultime produzioni ci sono il documentario ‘Je so’ Pazzo’ di Andrea Canova che vince Lo Spiraglio Film Festival edizione 2018 e Ischia Film Festival sezione Scenari Campani e 2018 che racconta dell’ex OPG di Napoli attraverso la poetica testimonianza di un ex internato, ‘Il corridoio delle farfalle’ vincitore di Cine Periferie 2018 per la regia di Andrea Canova e Claudia Brignone.

Tra gli spettacoli teatrali ‘I Guardiani’ di e con Maurizio de Giovanni, ”a Rota e Il Sole di Notte’ per la scrittura e la regia di Ramona Tripodi. Attualmente Inbilicoteatro è impegnato insieme con Ente Teatro Cronaca e L’Asilo nella lavorazione del secondo spettacolo de La Trilogia dell’Alchimia: ‘La Pia / L’opera al bianco’ con Chiara Baffi, Andrea De Goyzueta, Marco Messina e Marco Palumbo, il cui primo studio è stato presentato alla scorsa edizione del premio Dante Cappelletti, 2019.

Paradiso Mancato / La Trilogia dell’Alchimia
scrittura sonora Marco Messina
scrittura scenica e regia Ramona Tripodi
con Marco Messina, Marco Palumbo, Ramona Tripodi
e con Raffaele Ausiello, Andrea De Goyzueta, videoproiezione e voce in off
prodotto da Ente Teatro Cronaca / Inbilicoteatro / L’Asilo

Sala Assoli
vico Lungo Teatro Nuovo, 110
80134 Napoli

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